n° 155 del 09 Gennaio 2016
Agenda Digitale -  Newsletter settimanale
Direttore responsabile: Alessandro Longo
  TOP STORIES  
   
  Firpo: "Industry 4.0, le priorità del Governo per una nuova strategia 2016"
di Stefano Firpo, Direttore Generale per la politica industriale e la competitività al Ministero dello sviluppo economico
La legge di stabilità introduce una norma che consente un più veloce ammortamento delle sopravvenienze da aggregazione e fusione fra aziende. È un primo passo per aiutare le aggregazioni e la crescita dimensionale. Su questo e altri temi, a febbraio il Ministero della sviluppo economico chiamerà a raccolta i principali attori del nostro sistema industriale. Per una strategia condivisa di politica industriale
 
  Per la fabbrica 4.0 serve uno spirito tutto italiano
di Gianni Potti, Presidente CNCT Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici
La richiesta di Confindustria al Governo. La Germania è avanti 3-5 anni ma non dobbiamo copiare da lei. Su temi come flessibilità, capacità di produrre innovazione, uomo al centro dell'azienda, abbiamo più da insegnare che da imparare. Il Governo ("oggi in ritardo su quanto ci era stato indicato") si faccia interprete di una nuova politica industriale che consideri il digitale non solo come un generatore di app e startup, ma come un driver di sviluppo economico anche industriale
 
  Giustizia digitale, che cosa ci porterà in dono il 2016: i fronti aperti
di Valentina Carollo, avvocato
Senza dubbio il 2016 sarà un anno di consolidamento del Processo Civile Telematico e dell’utilizzo dell’informatica per aggredire l’arretrato giudiziario in ambito civile. Innanzitutto ci saranno investimenti: dai 68 milioni di euro spesi nel 2014 siamo passati a 148 milioni nel 2015; nel 2016 lo stanziamento previsto dall’ultima legge di stabilità è di 86 milioni di euro. Ma vi sono anche dei fondi strutturali europei (si tratta di oltre 100 milioni) destinati ai vari progetti di innovazione della giustizia. Nel settore civile sono molte le novità che si attendono sia in termini di consolidamento dell’esistente sia in riferimento a nuovi canali da sviluppare: vediamole
 
  Trasparenza PA, quella vera: cosa ci aspetta (e ciò che manca all'appello)
di Nello Iacono, Stati Generali dell'Innovazione
Accesso alle informazioni, trasparenza, open data: il 2016 deve essere l’anno in cui in queste aree si passa chiaramente a risultati concreti e non formali, sulla base di una strategia visionaria e lungimirante. I buoni segnali ci sono, ma ancora non bastano
 
  La carta d'identità elettronica arriva già vecchia: il futuro digitale è Spid?
di Andrea Lisi e Sarah Ungaro, Digital&Law Department
Dal Governo l'ennesimo annuncio di strumenti digitali che dovrebbero facilitare la quotidianità dei cittadini, ma ci chiediamo se si potrà mai arrivare a qualcosa di concreto. Cosa se ne faranno i cittadini del pin della Cie una volta- si spera presto- che sarà fruibile il sistema Spid?
 
  Che sia l'anno degli smart citizen, dopo il flop delle smart city
di Michele Vianello, Digital Evangelist di Ars & Invention
Basta: smettiamo di parlare di smart city. Non è possibile programmare la diffusione del digitale perché essa si dispiega in modo assolutamente “anarchico”. L’innovazione digitale dispiega positivamente i suoi frutti laddove i cittadini sono diventati “smart citizen”, ma ciò avviene a prescindere dalla quantità di innovazione diffusa. Ecco qualche idea su come fare
 
  Come aumentare l'efficienza economica del bio-sistema smart city
di Roberto Saracco, EIT Digital
La digitalizzazione permette di superare il vincolo di infrastrutture frattali per quanto riguarda l’economia dei bit. Diventa possibile spingere l’efficienza complessiva a valori più alti. Nel cybespazio, più persone produttive ci sono e più aumenta il prodotto complessivo, oltre il rapporto (esponenziale) di 0,75. Questa è la sfida per la smart city: dotarsi di infrastrutture più efficienti di quelle del mondo degli atomi. Questo richiede un ripensamento dei processi, non una trasposizione dei processi adatti al mondo degli atomi a quello del mondo dei bit
 
  Epifania
di Edoardo Fleischner, Comunicazione crossmediale all'Università degli Studi di Milano, progettista crossmediale
Cronache dal futuro (anno 2333), a cura del docente visionario Edoardo Fleischner per Agendadigitale.eu
 
  IN POCHE PAROLE  
   
  Faini: "Diritto a conoscere: per un autentico FOIA italiano"
di Fernanda Faini, giurista, Circolo dei giuristi telematici
 
  ESSENZIALI  
   
  Riforma PA, tutto il digitale che ci attende nel 2016
di Eugenio Prosperetti, avvocato, docente LUISS
L'analisi della riforma imminente mostra che, a parte stabilire nel CAD il principio generale, saranno molte le norme, regolamenti e procedure interne da modificare. Soprattutto, occorrerà cambiare la concezione radicata delle modalità con cui il cittadino si rapporta con l’Amministrazione. La trasformazione annunciata sarà importante. Vediamola in dettaglio
 
  Agende regionali: il caos partorisce le prime stelle
di Mariano Corso, Luca Gastaldi, Osservatori Politecnico di Milano
Sono tre le Regioni senza un piano, mentre otto ne hanno uno ancora incompiuto. Le altre dieci hanno ultimato l'Agenda tra il 2014 e il 2015. Cominciano inoltre a vedersi i primi esempi di piani strutturati di digitalizzazione, alla ricerca di un dialogo interregionale. I piani però restano molto eterogenei e manca persino un sistema unico di misurazione, a quanto risulta da un nuovo rapporto degli Osservatori del Politecnico di Milano
 
  Fabbriche digitali, l'Italia sta mancando tutte le promesse
di Gianni Potti, Presidente CNCT Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici
Il tempo passa e non vediamo ancora una strategia Paese su Fabbrica 4.0 e nemmeno dell'Italia a Bruxelles, dove i nostri competitor invece con Commissari come il tedesco Oettinger o la polacca Bienkovska, presidiano alla grande il tema
 
  Competenze digitali per la sfida della quarta rivoluzione industriale
di Cristiano Radaelli, presidente Anitec
Entro il 2025, l'Europa potrebbe vedere la sua industria manifatturiera portare un valore aggiunto lordo di 1,25 miliardi di euro. Per contro, se non fossimo in grado di sfruttare la trasformazione digitale a nostro vantaggio, le perdite potenziali potrebbero arrivare a 600 miliardi di euro entro il 2025: sarebbe come perdere oltre il 10% della base industriale europea
 
  Ci sono 11,5 miliardi di euro per fare l'Agenda, ma non abbiamo imparato a spenderli
di Luca Gastaldi, Direttore dell’Osservatorio Agenda Digitale, Politecnico di Milano e Marco Nicolai, Professore di Finanza Aziendale e Straordinaria, Università degli Studi di Brescia
Ecco tutto quello che bisogna sapere sulle risorse economiche disponibili al 2020. Le risorse sono sufficienti. Senza adeguate competenze e strumenti finanziari si rischia però di non usarle al meglio o, peggio, di non usarle affatto. Il primo passo concreto per attuare l’Agenda Digitale è nella direzione di un coinvolgimento attivo della comunità finanziaria
 
  Agenda digitale italiana: lo stato dell'arte tra decreto e altre norme
di Alessandro Longo, Nello Iacono
Dopo il Dl Crescita 2.0, le misure avviate per la Pa digitale, le tre priorità fatturazione elettronica, identità digitale e anagrafe unica. Il Piano nazionale banda larga e banda ultra larga. La Strategia Italiana per la Crescita Digitale. Italia Login. Il nuovo Cad. Ecco come sta per cambiare l'Italia grazie alla spinta politica nell'innovazione (aggiornamenti in progress. Ultimo: 10 dicembre 2016)
 
 
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