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Agenda digitale, sulla soglia dei primi piani attuativi (e di una nuova Agendadigitale.eu) di Alessandro Longo Da una nostra ricognizione, risulta che il Team Digital di Piacentini e l'Agenzia per l'Italia Digitale si stanno muovendo su due linee d'azione per arrivare finalmente alla fase attuativa dell'Agenda. Nei prossimi mesi vedremo i primi frutti. Ecco perché la nostra testata cambia, facendosi più grande
Verso l'Italia Digitale: accelerare e coinvolgere per passare dallo storytelling ai fatti di Alessandra Talarico Quello che è mancato finora è stato il coinvolgimento dei cittadini, delle aziende che dovrebbero essere invece i primi attori oltre che fruitori dei nuovi servizi digitali: troppa autoreferenzialità e troppo poca attenzione alle persone
Spid, migliorare l'usabilità facendo sistema: ecco come di Luca Bonuccelli e Laura Castellani, Regione Toscana SPID ha solo 11 mesi di vita. E’ importante correggere gli errori e le criticità che ne hanno caratterizzato il debutto, ma anche evidenziare i progressi di un sistema complesso. La svolta richiede un cambio di paradigma, in cui ognuno faccia la propria parte
Adiconsum: Bonus cultura penalizzato da Spid, troppa burocrazia e complessità di Mauro Vergari, responsabile Trasporti, Comunicazioni e Nuove Tecnologie di Adiconsum Il problema è sempre lo stesso: quando si realizzano iniziative per i cittadini non si trovano mai sistemi per ascoltarli prima di mettere in campo l'iniziativa. I servizi vengono lanciati senza fare delle beta per capire le difficoltà che si potrebbero incontrare
Big Data, come creare servizi per il territorio anche dai dati non eterogenei di Paolo Nesi, chair DISIT Lab, Università degli Studi di Firenze I dati che suscitano maggior interesse per gli utenti finali spesso non vengono dagli open data precisi e certificati ma proprio da quelli non interoperabili che possono avere origine da sensori nella città (IOT), dai social media, e dai cittadini stessi tramite App e sistemi di partecipazione
Mobilità sostenibile, risparmiare con l'aiuto dei dati: il caso Opticities di Cristina Pronello, Sorbonne Universités, UTC Mobilité Intelligente et Dynamiques Territoriales e Marina Dragonieri, CSI Piemonte Strumenti e tecnologie avanzate, già disponibili a costi molto contenuti, consentirebbero notevoli risparmi di risorse e di tempo. È compito delle Pubbliche Amministrazioni regionali e nazionali coglierne le potenzialità di innovazione e praticare azioni di coordinamento in un’ottica collaborativa con gli enti locali
Foia inglese: le PA a completa disposizione dei cittadini per qualunque richiesta di Francesco Addante, consulente trasparenza e Anticorruzione Nel Regno Unito ogni autentico tentativo di descrivere le informazioni sarà ritenuto sufficiente a far scattare il diritto alla conoscenza, motivo per cui qualsiasi lettera o e-mail ad un'autorità pubblica per chiedere accesso è ritenuta giuridicamente valida quale richiesta di informazioni protocollata ai sensi del FOIA, così come una semplice domanda. Essa non si può rifiutare anche se la descrizione non è chiara, troppo ampia o irragionevole.
Trasparenza, le PA sono all'anno zero: qualche consiglio pratico per la svolta di Michele Vianello, consulente digital evangelist I siti dei principali Comuni non hanno ancora pubblicato il piano anticorruzione. Cartina tornasole di problemi che sono alla radice del modo in cui le PA stanno affrontando questo passaggio epocale, verso la trasparenza. La soluzione è in cambio di paradigma: bisogna lavorare nelle PA sulle piattaforme di integrazione, sul web oriented, sulle interfacce per i cittadini. Investendo su formazione e incentivazione di competenze gestionali
ESSENZIALI
Trasformazione digitale delle PA, ecco gli ingredienti per una strategia di Nello Iacono, Stati Generali dell'Innovazione Ottimi i primi passi del team di Piacentini. Occorre però adesso dare forma a una organica visione della trasformazione digitale, a una strategia dove emerga il ruolo chiave delle amministrazioni locali, della società civile, e al modello di “change management” che si vuole realizzare
Gastaldi: "Spid, l'usabilità delude ancora: come rimediare" di Luca Gastaldi, direttore Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano Bene quota un milione di utenti ma servono molti più servizi digitali fruibili a distanza, sia pubblici che privati. La diffusione e l’utilizzo di tali servizi è il vero tallone d’Achille di Spid. Per uscire dal guado occorre superare almeno un paio di importanti problemi in termini di risorse e competenze
A che punto è Spid (Sistema pubblico dell'identità digitale) e a cosa serve di Valeria Portale, Giovanni Miragliotta, Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano Tutto ciò che c'è da sapere su Spid, in un articolo continuamente aggiornato a cura degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. Come si fa a ottenere una identità digitale, stato dei servizi disponibili per utilizzarla e nodi da sciogliere.
Aggiornamento: febbraio 2017