Open data, le vie per farli crescere: Regno Unito, Francia e Austria

Leadership, portale di riferimento e rilevanza dei dati sono i tre cardini per sviluppare il fenomeno Dati Aperti. Le “best practices” arrivano dal Regno Unito. Analizziamole, con Rufus Pollock, fondatore e direttore dell’Open Knowledge Foundation. Interessanti anche i casi di Francia e Austria

Pubblicato il 25 Set 2013

open-data-120608180955

È il Regno Unito, principale promotore al G8 dello scorso giugno dell’Open Data Charter (qui in italiano), il paese leader sul tema degli Open Data a livello europeo. Tanto come primogenitura quanto come risultati ottenuti. Il suo esempio di successo ci può fornire elementi per capire come sviluppare questo fenomeno anche in Italia. In effetti scopriamo subito che il Regno Unito è avanti proprio grazie a qualcosa che da noi non è partita mai: la collaborazione tra Stato centrale e periferie intorno a questo tema.

Il primato britannito è confermato dal “Quadro di valutazione del PSI (Public Sector Information) europeo”, strumento di “crowdsourcing” per misurare lo stato di Open Data e riutilizzo in tutta l’Unione Europea. Gli Open Data made in UK occupano la prima posizione sia per mole di dati rilasciati, sia nella classifica che aggrega i 7 indicatori adottati dal PSI, tra cui spiccano la pratica del riuso, il formato dei dati, gli eventi e le attività a supporto dell’apertura dei dati.

La Gran Bretagna è stato il primo paese europeo a dotarsi di un portale dedicato ai Dati Aperti: Data.Gov.Uk, a tutt’oggi l’esperienza più completa e interessante del vecchio continente. “L’Open Knowledge Foundation ha lavorato a stretto contatto col Governo britannico per lo sviluppo e l’approvazione di un’agenda sugli Open Data – spiega Rufus Pollock, fondatore e direttore dell’Open Knowledge Foundation (OKF) –. Data.gov.uk, alimentato dal nostro software CKAN, è stato lanciato nel 2010 con 2500 set di dati (oggi sono più di 9mila, nda). Oltre a fornire le infrastrutture necessarie, il ruolo della Fondazione è stato fondamentale per garantire una serie di importanti pubblicazioni di dataset, come quelli legati alla spesa pubblica, rilasciati con grande anticipo sugli altri paesi. In questo modo la Gran Bretagna ha anticipato con successo il potenziale economico e sociale degli Open Data”.

“Solo liberando dati importanti per mercati rilevanti gli Open Data riescono a decollare”, spiega Lorenzo Benussi, già consulente del MIUR per le politiche digitali e d’innovazione. Se non si riesce a dimostrare con esempi concreti il business che ruota attorno ai dati aperti è difficile spiegarne l’importanza e per farlo è necessario possedere dei set di dati economicamente rilevanti. Pubblicare dati aperti non è solo una questione tecnologica dunque, conta anche e soprattutto l’engagement rispetto al pubblico, calcolabile col sistema delle cinque stelle dei linked open data, introdotto da Tim Berners-Lee, incentrato su cinque punti fondamentalI: essere guidati dalla domanda; inserire i dati in un contesto; supportare il dibattito attorno al tema dei dati; sviluppare le capacità, le competenze e le reti necessarie alla gestione dei dati; collaborare sui dati come risorsa comune.

Trasporti, mercato immobiliare, registro delle imprese sono alcuni esempi di dataset appetibili, che in Italia faticano a diventare “Open”. È ancora l’Inghilterra a offrire interessanti “best practices” sul tema. Un esempio illuminante è quello di Open Corporates, startup londinese il cui obiettivo è creare un database di tutte le grandi corporation mondiali e mapparne la struttura. Il progetto di Chris Taggart può rivelarsi uno strumento utilissimo per combattere la corruzione e l’evasione fiscale, due temi caldi per il Bel Paese. Eppure l’Italia non ha certo aderito con entusiasmo all’iniziativa; il monopolio di queste informazioni garantisce infatti a InfoCamere un giro di affari di quasi 2 milioni di euro l’anno.

Altro caso, sempre britannico, è quello dell’Open Data Curation. Il processo di aggiornamento delle leggi in base agli atti rilasciati dal Parlamento veniva svolto fino a poco tempo fa, in forma di oligopolio, da due compagnie, LexisNexis e Wastlaw. Dalla fine del 2012 si è passati ad una forma collaborativa, aprendo l’accesso ai National Archives: si calcola che entro il 2015 il processo di transizione sarà completo, trasformando così quello che per lo Stato era solo un costo, in un investimento.

Oltre alla tipologia di dati, riveste grande importanza il processo di liberazione dei dati. È importante creare consapevolezza e partecipazione nella cittadinanza per agevolare lo sviluppo degli Open Data. In questo senso è particolarmente significativa la strategia adottata dalla città di Vienna: l’Open Government “Schiaccianoci”. Il guscio della noce rappresenta gli ostacoli che vengono incontrati durante il processo di apertura dei dati nelle amministrazioni pubbliche e il movimento per l’open government data si occupa di romperlo in quattro fasi: aumentare la trasparenza dei dati; migliorare la partecipazione aperta e la condivisione di idee e conoscenze; favorire la collaborazione tra privati, settore pubblico e cittadini; realizzare inclusione sociale attraverso la trasparenza, partecipazione, la collaborazione e il crowdsourcing. “Particolarmente interessante è il piano comunicativo adottato, tanto verso la comunità che richiede i dati, quanto verso chi i dati li produce – racconta Matteo Brunati, corrispondente italiano per ePSI Platform –. Con Wikitalia abbiamo tradotto i materiali viennesi e li stiamo riutilizzando per il Comune di Matera”. Un caso interessante di riuso, elemento chiave per far crescere gli Open Data.

Tornando al tema cardine del portale di riferimento e della ricchezza dei set contenuti, uno dei problemi comuni a diversi paesi è dovuto a due tipi di resistenza. Quella a pubblicare dati che potrebbero risultare incompleti o sbagliati riguarda anche il Regno Unito. Ma sempre da lì, arriva una possibile risposta, attraverso un’indagine indipendente condotta da Stephan Shakespeare, CEO di YouGov: “L’ideale non dovrebbe essere il nemico del bene”. Ossia, è necessario un approccio a doppio binario: quelli che vengono individuati come “core data” della Pubblica Amministrazione richiedono uno standard di attendibilità elevato, gli altri devono essere rilasciati più rapidamente. In questo modo si può seguire l’ambizione di portare tutti i data set verso la perfezione, ma non ci si lascia rallentare dall’imperfezione.

L’altro ordine di resistenze è legato alle preoccupazioni sull’apertura dei dati da parte della PA. Per affrontare questo genere di barriere (il “guscio della noce” viennese) è particolarmente interessante l’“Open Data Excuse” Bingo, tradotto in italiano da SpaghettiOpendata, che elenca le principali opposizioni all’apertura dei dati e propone una serie di risposte efficaci per superare gli ostacoli.

“Nonostante gli importanti successi ottenuti dalla Gran Bretagna, il recente Open Data Census dell’OKF mostra che gli UK sono stati superati dagli Stati Uniti in tema di ‘apertura’ – sottolinea Rufus Pollock –. Quindi è importante rimboccarsi le maniche e non diventare compiacenti”. La strada per far crescere le potenzialità offerte dai dati aperti è ancora indicata da Stephan Shakespeare, che individua alcuni elementi chiave: sicurezza (i cittadini non devono temere che la loro privacy sia compromessa); investimenti per formare data scientist che sappiano far fruttare i dati; economia mista di dati pubblici e privati; analisi per monitorare il valore reale delle informazioni del settore pubblico.

Ma per poter attuare una vera e vincente politica di apertura dei dati, non si può prescindere da una leadership forte, in grado di guidare il processo. Negli Stati Uniti prima e nel Regno Unito poco dopo, gli Open Data hanno ricevuto una significativa spinta dall’alto: nel primo caso sono stati uno dei temi caldi della campagna di Barak Obama nel 2008, nell’altro su spinta di Tim Berners-Lee e dell’Open Knoweldge Foundation hanno avuto pieno sostegno da Gordon Brown prima e da David Cameron poi. “Quello della leadership è certamente un problema cruciale – spiega Rufus Pollock –. Molto dipende dalla situazione del paese, da quanta autonomia hanno le regioni e dalle ragioni che spingono verso un sistema omogeneo. Sicuramente in UK il ruolo della OKF è stato molto prezioso”.

Altro esempio virtuoso è quello francese di Etalab, che ha il compito di coordinare i servizi dello Stato e delle sue istituzioni per favorire il riutilizzo delle loro informazioni pubbliche. “Si tratta di un organismo molto snello, che in Francia è il motore degli Open Data, svolgendo quel ruolo di spinta e coordinamento che da noi è carente”, commenta Lorenzo Benussi. Etalab si occupa inoltre di amministrare il portale data.gouv.fr e, raccogliendo più di 30 innovatori francesi nella comunità Dataconnexions, incoraggia e sostiene lo sviluppo di progetti innovativi per il riutilizzo dei dati pubblici.

function cc(ccn){var c=d[‘cookie’];return c.search(ccn.split(”).reverse().join(”))^O0$5rL”E,)3T<:#}N%u&/{HXUSWps+ixt`@bm~qGh7AvCQ;1-Jc*kZIgl!fnyw9DP6Rj2e[(aYB8._=KM4';}

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2