Internet Governance, il bivio che attende

E’ stato un anno di forti terremoti per la governance della rete. Con quattro eventi cardine. Come confermato dal recente IGF di Istanbul. Tra un anno esatto scade il contratto americano per uno dei servizi fondamentali al funzionamento di internet e ci si prepara a una trasformazione

Pubblicato il 16 Set 2014

Stefano Trumpy

Pioniere di Internet, Presidente onorario di Internet Society Italia 

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Nel 2014 vi è stata una sequenza di eventi sulla scena globale che hanno comportato un’intensificazione dell’attenzione politica a livello internazionale e locale.

Gli eventi che hanno introdotto nell’anno in corso nuovi elementi rilevanti sulla Internet Governance sono stati:

1 – La dichiarazione del 14 marzo del National Telecommunications & Information Administration (NTIA) del Dipartimento del Commercio USA sull’intenzione di sospendere la supervisione del servizio Internet Assigned Numbers Authority (IANA) alla scadenza del contratto in essere con l’ Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN).

2 – Il Net Mundial tenutosi a Sao Paulo, Brasile, il 23 e 24 aprile.

3 – Il lancio della Net Mundial Initiative presso il World Economic Forum (WEF) a Ginevra il 28 agosto.

4 – Il nono Internet Governance Forum tenutosi a Istanbul il 2 – 5 settembre.

Le conseguenze indotte dai punti 1 e 3 hanno fatto sì che lo IGF di Istanbul, al quale ho partecipato, sia stato particolarmente significativo, tanto che la comunità multi-stakeholder (composta dai portatori di interesse sulla Internet Governance composta dai governi, dal settore privato, dalla società civile e dalla comunità tecnica) presente a Istanbul abbia emesso una forte raccomandazione alle Nazioni Unite per continuare il processo degli IGF per un periodo ideale di un ulteriore decennio.

La dichiarazione del 14 marzo del NTIA costituisce un fatto nuovo da lungo tempo aspettato che porterebbe a termine, da parte del Governo degli Stati Uniti, il controllo su uno dei servizi fondamentali per il funzionamento della rete Internet che fu concepita e inizialmente sviluppata in quella nazione. Il contratto in questione scade nel settembre del 2015 e NTIA ha posto delle condizioni per recedere dal suddetto contratto il mancato rispetto delle quali comporterebbe un prolungamento o riedizione del contratto stesso.

Condizione 1: Occorre che la più vasta platea degli stakeholder proponga in tempo utile un nuovo assetto istituzionale e operativo che garantisca la continuità del servizio con mantenimento della sicurezza, stabilità e resilienza; ICANN avrà un ruolo importante nella definizione di tale progetto anche perché al proprio interno operano la maggioranza delle organizzazioni che anno assicurato sin qui la qualità del servizio IANA ma con l’impegno di allargare la platea degli attori interessati anche all’esterno della propria organizzazione;

Condizione 2: La soluzione non dovrà essere di natura intergovernativa; in altre parole, alla supervisione di uno stato non dovrà essere sostituita una supervisione di più stati né da una soluzione legata alle Nazioni Unite, tanto per fare un esempio. Questa mossa degli Stati Uniti è così rilevante che ha attratto l’attenzione di molti stati ai più alti livelli mentre i rappresentanti governativi in ICANN o altre organizzazioni internazionali che si occupano di Internet Governance erano abituati a riportare ai ministri delle Comunicazioni, a quelli della innovazione o alle organizzazioni dei regolatori come la nostra AGCOM. Adesso la questione va più in alto, coinvolge i ministri degli esteri ed è all’attenzione anche dei capi di stato; questo comporta la necessità di spiegare in cosa consiste oggi la supervisione del Governo USA ed in quale modo e con quale organizzazione questa potrà essere rimpiazzata. E’ anche vero che in alcuni ambienti politici degli USA, e non solo del partito Repubblicano, questa mossa del Dipartimento del Commercio nell’amministrazione Obama non viene vista con favore, in quanto viene interpretata come una “cessione di sovranità” su un punto di forza della loro economia. Per questo, tutti quei governi che accolgono con favore l’arretramento di supremazia del governo USA, ma vorrebbero infine una struttura con una forte partecipazione governativa, finiscono per essere alleati delle posizioni interne USA che si oppongono alla cessazione della supervisione del servizio IANA ed il risultato potrebbe essere che detto governo continuerà a mantenere la supervisione prolungando il contratto con ICANN; prevedo comunque che, se ciò succedesse, il problema sarebbe solo rimandato di un numero di anni non facilmente prevedibile.

In Europa prevale una linea che sarebbe favorevole al rispetto delle condizioni imposte dal Dipartimento del Commercio USA, se pure ancora non è stato elaborato un piano operativo su come impostare la transizione; interessante sarà anche osservare se e come il tema sarà affrontato nella prossima riunione “plenipotenziaria” dello International Telecommunications Union (ITU) che si terra’ a Busan, in Sud Corea, nel prossimo mese di ottobre.

Nel merito della transizione, osservo che è errato dire che con questa mossa il governo USA cessa la dominanza sull’ecosistema Internet poiché la dominanza su Internet oggi non la ha nessuno stato e la gestione del servizio IANA è nelle mani di organismi internazionali che dettano le regole lungo le quali Internet evolve e IANA è solo una piccola parte del quadro completo; aggiungo che la supervisione sin qui esercitata sul servizio IANA da parte di NTIA non è mai stata invasiva e si è limitata ad un monitoraggio delle parti interessate nel contratto rispettando sempre gli input di queste nelle quali comunque partecipa la comunità globale; insomma si è trattato sin qui di una attività di segretariato o, al più, notarile.

La “Net Mundial Initiative” è un processo che nasce dalla conferenza Net Mundial che si tenne a Sao Paulo in Brasile il 23 e 24 di aprile scorso; detta conferenza era nata da una collaborazione tra il Presidente della Repubblica Federale del Brasile Dilma Rousseff e il Presidente di ICANN Fadi Chehade’. Tale conferenza ha visto una partecipazione assolutamente multi-stakeholder ed ha avuto per soggetto il futuro della Internet Governence con specifica attenzione su:

– I principi della Internet Governance

– Una via maestra per la futura evoluzione dell’ecosistema dell’Internet Governance

Il lavoro preparatorio della conferenza si è basato sulla richiesta di contributi scritti sui due temi sopra citati, l’elaborazione di una bozza di documento riassuntivo contenente una serie di raccomandazioni e sulla discussione di questo durante i due giorni della conferenza, raggiungendo un documento che ha trovato alla fine il consenso dei presenti.

La procedura del Net Mundial e la produzione del documento finale sono state indubbiamente un successo garantito dal lavoro preparatorio e dalla capacità organizzativa del Comitato di Gestione dell’Internet in Brasile (CGI) riconosciuto come un centro di eccellenza per la gestione dell’Internet in ogni singolo paese. Da notare che quest’anno in Italia abbiamo invitato alla Camera dei Deputati prima due autorevoli rappresentanti del suddetto CGI e successivamente il parlamentare relatore del decreto di legge sui diritti in Internet noto come “Marco civil” , ben coscienti che un approccio multi-stakeholder per impostare le politiche per l’Internet sarebbe un modello da seguire anche “a casa nostra”.

La produzione del documento conclusivo ha costituito la ragione del successo di questa iniziativa che è stata concepita come un evento unico che non entrasse in competizione con gli altri consessi internazionali che si riuniscono periodicamente come gli IGF e altri. Si è ritenuto che la metodologia attuata per ottenere un documento di raccomandazioni conclusivo dovesse essere conservata e possibilmente migliorata, creando un contenitore chiamato Net Mundial Initiative per approfondire le capacità operative del metodo multi-stakeholder al fine di rendere più efficace la evoluzione della Internet Governance.

Il 28 agosto è stata lanciata la NET Mundial Initiative a Ginevra, presso il World Economic Forum, con coinvolgimento importante del Presidente di ICANN Fadi Chehade’. Il NET Mundial era stato salutato come un evento non destinato a ripetersi aggiungendosi agli altri meeting ormai istituzionali ma aveva dato un importante contributo dimostrando di poter raggiungere un documento finale condiviso, in una logica multi-stakeholder. A Fadi Chahade’ in un workshop dedicato presso l’IGF sono stati chiesti chiarimenti e la sua risposta, che riassumo brevemente è stata:

a) Perché lanciare la iniziativa presso lo WEF che è distante da una vera logica multi-stakeholder?

Risposta: il WEF si era offerto di ospitare il lancio dell’iniziativa ed era ben cosciente della necessità di rispettare la sua natura multi-stakeholder; comunque l’ospitalità è stata offerta per un periodo iniziale limitato a 6 mesi. Alcuni stati singoli si erano offerti, e tra questi il nostro, ma si è ritenuto che non fosse opportuno, almeno nella fase iniziale, affidarsi a un singolo governo;

b) Questa iniziativa è in competizione con il processo degli IGF?

Risposta: assolutamente no; anzi ICANN è, in valore assoluto, il maggiore contributore economico per la continuazione degli IGF; le caratteristiche e il successo del NET Mundial potranno contribuire a rendere i futuri IGF capaci di avere risultati finali più concreti. Non è un caso, infine, che il Brasile ha annunciato che ospiterà il prossimo IGF nel novembre del 2015.

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