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L’app IO dei servizi pubblici in Italia: le novità, come si usa e il suo senso strategico



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App IO, progetto del dipartimento Innovazione, è scaricabile per smartphone Android e Apple: è un tassello importante della strategia digitale del Governo. Vediamo come trasforma il nostro rapporto con la PA, le funzioni e cosa resta da fare per l’app

Pubblicato il 7 feb 2024



Attraverso l'app IO, gli utenti possono pagare tasse e tributi tramite il sistema PagoPA, ricevere comunicazioni dalle amministrazioni locali, gestire bonus e sconti come il Bonus Cultura o il Cashback, e accedere a molti altri servizi. L'app è in continua evoluzione, con l'aggiunta di nuovi servizi e funzionalità per migliorare l'esperienza degli utenti e ampliare le potenzialità di utilizzo

L’app “IO” della pubblica amministrazione italiana, che ha superato i 37 milioni di download ha introdotto alcuni nuovi servizi:

  • al primo accesso con SPID o CIE dopo aggiornamento automatico alla versione 2.52.0.1 , si ha la possibilità di impostare la modalità accesso rapido. Questa nuova funzione dura 30 giorni e consente semplicemente di inserire il codice numerico o usare il riconoscimento biometrico (impronta digitale o viso), se il dispositivo lo supporta. Si può sempre revocare l’impostazione di “accesso rapido” dalla sezione Profilo > Logout/Esci per cui quando si accederà nuovamente sarà richiesta una nuova autenticazione tramite inserimento delle credenziali (codice fiscale e password) e codice OTP (one time password).
  • inoltre, ad ogni accesso viene inviata una notifica via mail

 L’App IO può essere scaricata gratuitamente dagli app store Google Android e iOS e ha un numero crescente di servizi pubblici disponibili.

Che cosa è l’app IO dei servizi pubblici

Il progetto coordinato dal Team Digitale, è un tassello importante della strategia digitale impostata dal Governo, obiettivo è permettere di:

  • ricevere messaggi, avvisi, comunicazioni, da qualunque ente pubblico, tutto dentro un’unica app
  • ricevere gli aggiornamenti via mail, dentro la app, o grazie alle notifiche push del telefono
  • restare aggiornati sulle scadenze e di aggiungere un promemoria direttamente sul calendario personale
  • completare il pagamento di servizi o tributi
  • Firmare documenti o contratti

Come scaricare l’app IO per Google Android (Playstore) e iOS (Apple): il download

Il modo migliore per iniziare a usare i servizi è scaricare sul proprio dispositivo l’app IO dagli store Google e Apple.

Come si usa SPID per accedere a IO? #IOsonoSemplice

Come accedere all’app IO

  1. Una volta scaricata, ci chiede la registrazione, che possiamo fare comodamente via Spid oppure via carta d’identità elettronica (con Pin, Puk e, consigliamo, l’app CieId su pc o smartphone).
  2. Dobbiamo quindi indicare un pin ed eventualmente registrare la nostra impronta digitale.
  3. Dopo la prima registrazione, per accedere ogni volta basterà inserire il pin (non dovremo insomma ricorrere di nuovo a spid o cie) o usare l’impronta digitale impostata all’inizio.

La lista dei servizi disponibili su App IO si rimpolpa ogni giorno e oltre 15.000 amministrazioni hanno già iniziato a usare questa tecnologia per comunicare con i cittadini. Difatti, è già possibile richiedere certificati di residenza, pagare tasse scolastiche, richiedere appuntamento per il rinnovo della carta di identità elettronica e tanto altro.

Facciamo perciò il punto su cosa è stato fatto e cosa manca per avere, finalmente, i servizi pubblici a portata di smartphone.

Come pagare in pochi secondi con IO #IOsonoSemplice

I servizi pubblici disponibili su app IO

Dopo l’accesso, con SPID/ OTP, PIN o impronta digitale (molto comodo), l’app si apre con tre menu principali (oltre a quello del profilo):

  • i messaggi (ricevuti, in scadenza, archiviati) provenienti dalle PA e dalla stessa app
  • il portafoglio per i pagamenti, dove c’è anche la comoda possibilità di pagare qualsiasi avviso cartaceo tramite scansione di qrcode
  • l’elenco dei servizi che possiamo filtrare tramite area geografica di interesse

Per esempio, figurano:

App IO: sicurezza e Privacy

Il Garante della privacy ha dato il proprio via libera alle Linee guida Agid per l’accesso ai servizi pubblici anche attraverso l’App Io. Una condizione importante in quanto, con queste regole, l’app diventerà sempre di più in futuro fulcro dell’accesso ai servizi online della PA.

Il futuro: l’autocertificazione su app IO

Il Dl Semplificazione prevede che l’app IO avrà una funzione ancora più centrale come interfaccia tra PA e cittadino. Tra l’altro, permetterà di fare le autocertificazioni.

I tempi non sono ancora chiari. Vedere sotto per approfondire.

 

Una piattaforma con i cittadini al centro

Il progetto dell’app IO nasce da lontano, in attuazione dell’articolo 64-bis del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), il quale assegna alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la responsabilità di attivare il punto di accesso telematico attraverso cui tutti gli enti pubblici rendono fruibili i propri servizi. Per raggiungere tale obiettivo, il Team Digitale ha puntato tutto su IO. Il progetto fu inserito nel Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2019-2021 con un cronoprogramma ben definito.

Come ha spiegato Matteo De Santi, Chief Product e Design Officer del Team Digitale, il progetto IO è un’anomalia positiva nel settore pubblico, che si evolve seguendo processi di sviluppo tipici di una startup, inclusa la logica del fail fast succeed faster.

Per il Team digitale, il progetto IO è, insomma, prima di tutto un progetto dell’intero Paese, e per questo sin dall’inizio e in ogni fase del progetto sono stati direttamente coinvolti, insieme ai cittadini, anche i professionisti di Comuni, Regioni, Agenzie ed Enti centrali che hanno il compito di garantire l’efficacia di questi servizi. Senza il contributo di queste due componenti non sarebbe stato possibile arrivare dove siamo.

Dalle parole dei diretti protagonisti si capisce bene che il progetto IO, per come è stato impostato e realizzato, rappresenta un modo diverso e innovativo di concepire una piattaforma digitale: un pezzo del “sistema operativo” del Paese che, prima ancora della tecnologia, mette al centro le persone e i loro bisogni. Sono stati proprio i cittadini, sperimentando la versione beta, che hanno potuto migliorare la user experience, indicando pregi e difetti, scovando bug, segnalando nuovi servizi da implementare.

Uno dei rarissimi casi in cui lo sviluppo di un servizio segue processi innovativi e partecipati, tipici di una startup, che hanno reso IO una vera perla nel panorama pubblico, una “anomalia positiva” per l’appunto. Peraltro, IO è un progetto al 100% open source. Tutto il codice delle varie componenti, tutta la documentazione, tutte le discussioni e gli strumenti, attraverso cui viene portato avanti ogni giorno, sono pubblici e facilmente raggiungibili dalla pagina web App IO, un sito bene organizzato e di facile comprensione.

Un modo di fare sistema da prendere a riferimento, basato su un approccio (progettazione aperta e partecipazione diretta dei cittadini) che sta iniziando a dare i suoi primi frutti, come riconosciuti anche dal Rapporto 2019 dell’OCSE “Government at a Glance”.

La trasformazione digitale dei servizi

Una volta che l’app IO è resa pubblica, è partita la fase di on boarding delle PA sulla piattaforma. Toccherà perciò alle amministrazioni integrarsi al progetto IO, vincendo le resistenze interne e superando la logica a silos, così da rendere fruibili i propri servizi in rete. Gli enti erogatori di servizi pubblici, una volta superata la fase di qualificazione presso i sistemi di IO, potranno iniziare a veicolare i propri servizi tramite le API messe a disposizione, cosicché i cittadini potranno iniziare a usufruirne via smartphone. Nella fase di test sono stati individuati i principali servizi che potranno essere integrati nell’app. Una selezione realizzata sulla base della percentuale di persone potenzialmente fruitrici di servizi e di quanto spesso questi servizi entrino nella vita quotidiana di ciascuno di noi.

Mappa di utilizzo dei servizi pubblici

Nelle colonne la percentuale di popolazione coinvolta, nelle righe la diversa frequenza d’uso

MENO DEL 30%PIÙ DEL 30%PIÙ DEL 60%PIÙ DEL 90%
PIÙ VOLTE AL MESE
  • Cambiamenti di viabilità
  • Allerte meteo
MOLTE VOLTE IN UN ANNO
  • Tasse scolastiche
  • Multe
  • Colloqui e pagelle
  • Bandi e gare
  • Posizione contributiva
  • Certificati malattia
  • Pagamenti collaboratori domestici
  • Ricette mediche
  • Rimborsi acquisti medicinali
QUALCHE VOLTA IN UN ANNO
  • Contributi previdenziali
  • Stato bonus
  • Tributi
  • Iscrizioni a scuola
  • Assenze scolastiche
  • Permesso parcheggio
  • Graduatoria asilo
  • Attività imprese
  • Storico pagamenti PA
  • Scadenza bollo
  • Punti patente
  • Scadenza assicurazione
  • Referti esami medici
  • Spese mediche
QUALCHE VOLTA NELLA VITA
  • Cartelle esattoriali
  • Atti giudiziari
  • Cambio residenza
  • Congedo parentale
  • Scadenza passaporto
  • Rimozione auto
  • Preferenze pagamento
  • Richiamo vaccini
  • Stato proprietà immobiliari
  • Scadenza patente
  • Scadenza carta di identità
  • Scadenza tessera elettorale
  • Certificato di nascita
  • Stato di famiglia
  • Scelta medico di base
  • Scadenza revisione auto

Fonte: Team per la trasformazione digitale

Nuovi sviluppi dell’App IO: i prossimi passi

Questo primo bagaglio di funzioni di cui sarà dotata l’app, potrà essere arricchito con altre nuove funzioni. Gli sviluppatori, infatti, starebbero lavorando a input arrivati dagli utenti in fase di test:

  • collegare le scadenze di pagamento con il calendario personale dello smartphone, così da avere raccolti in un unico luogo tutti gli appuntamenti. All’arrivo su IO di una scadenza (da un appuntamento sanitario a una somma da pagare), l’utente potrà quindi sincronizzare il promemoria sul calendario del telefonino, che gliele notificherà sotto data.
  • IO metterà in primo piano i servizi del Comune di residenza e, in ordine di importanza, degli altri uffici territorialmente più vicini. Così come, sul calendario, saranno in evidenza le scadenze più urgenti.
  • Un’altra delle nuove funzioni riguarda la smaterializzazione dei documenti personali. Su IO sarà caricato un facsimile del codice fiscale, che potrà essere letto tramite codice a barre, per esempio al momento di comprare un farmaco, per consentire la registrazione automatica dell’acquisto ai fini della deduzione fiscale delle spese mediche. Un’operazione consentita in quanto IO è un’app con una autenticazione forte.
  • In una prospettiva più a lungo termine, il team lavora anche all’integrazione con l’Anagrafe nazione della popolazione residente. L’obiettivo sarebbe quello di poter vedere in tempo reale i propri dati anagrafici, una sorta di visura anagrafica, per permettere, successivamente, di arrivare a generare certificati.
  • Un ultimo fronte di sviluppo sta riguardando la sicurezza informatica e la privacy: se i messaggi contengono dati sensibili, l’ente pubblico potrà decidere che il cittadino debba entrare nell’app per poterli leggere.

Gli sviluppatori, in questo periodo prima del lancio, sono concentrati su diversi fronti:

  • rinforzare l’infrastruttura di cloud computing, per reggere i primi mesi di download
  • avviare test di penetrazione e di sicurezza, per verificare che IO resista ad attacchi informatici
  • sviluppare un modello di privacy sui servizi che l’app potrà offrire

Clicca qui per analizzare la tua app e renderla compliant

Il successo di IO, quello che resta da fare

Si continuano a implementare al meglio le piattaforme abilitanti della PA digitale, a cominciare da Cie, Spid e PagoPA, visto che IO veicolerà tutti i servizi, bisognerà che l’applicazione passi dalla fase di startup ad una nuova fase di scaleup, grazie a un processo di trasformazione più esteso e capillare.

I presupposti ci sono: finalmente è stata creata una governance dell’agenda digitale chiara, con un Ministero e un Dipartimento dedicati e allineati. Per far crescere IO, però, saranno fondamentali le risorse, umane in primis, ma anche il contributo degli enti che erogano servizi pubblici, chiamati a far evolvere l’app e a metterla rapidamente a disposizione del maggior numero di cittadini. L’app, infatti, non è ambiziosa solo perché deve funzionare da hub per i documenti, le notifiche, i pagamenti, la gestione delle identità, le scadenze, gli avvisi delle amministrazioni locali o nazionali, ma perché contemporaneamente è un gigantesco progetto di design pensato per 60 milioni di italiani, tutti potenzialmente coinvolti nell’utilizzo dei diversi servizi pubblici.

Adesione alle piattaforme nazionali, architetture che abilitano l’interoperabilità (open-source, API, open data e Multi Layer Architecture) e digitalizzazione dei processi di back-office per la gestione digitale dei procedimenti amministrativi, sono le condizioni abilitanti indispensabili per il successo dell’applicazione IO.

La capacità di digitalizzare i servizi

Il successo di IO è legato anche al grado di determinazione della nostra classe dirigente nell’attuare il piano per l’informatica nella PA; alla capacità dei Responsabili per la transizione al digitale di accompagnare le PA nell’implementazione e diffusione di servizi digitali incentrati sull’utente; alla capacità delle amministrazioni di organizzare processi interni per un efficace back-end digitalizzato (raccolta documenti, gestione informazioni, esecuzione procedimenti, dialogo tra applicazioni), inserendo conseguenti obiettivi di digitalizzazione, concreti e misurabili, nei propri piani gestionali (PEG e Piani Performance). Ma chi valuterà la realizzazione di questi impegni e la bontà delle soluzioni adottate?

L’app IO, di fatto, proprio per le sue caratteristiche di vicinanza ai bisogni dell’utenza, si presta bene ad una valutazione da parte dei cittadini sulle capacità delle amministrazioni di veicolare contenuti attraverso di essa, nonché di progettare nuovi servizi che siano in grado di rispondere alle aspettative di immediatezza, trasparenza e sicurezza, proprie delle interfacce digitali con i cittadini e le imprese. Il Ministro della Funzione Pubblica, a tal proposito, ha annunciato l’emanazione, per il prossimo mese di dicembre, di nuove linee guida del Dipartimento tese a favorire la partecipazione dei cittadini alla valutazione delle performance delle PA, chiamate ad adottare sistemi di valutazione in grado di rilevare il livello di soddisfazione dei cittadini sui servizi erogati.

L’esperto Salvatore Pidota, mettendo in evidenza che la sola disponibilità di nuove tecnologie non è di per sé sufficiente ad attuare il cambiamento necessario a far fronte alle nuove esigenze dei “nativi digitali”, ha parlato della necessità di iniezioni di cultura digitale, interventi mirati sugli aspetti culturali che sono alla base della gestione strategica ed operativa di un ente pubblico. È qui che si giocherebbe la vera sfida, soprattutto per gli Enti locali. Avrebbe suggerito, perciò, di attivare un presidio costante di queste tematiche all’interno degli organi di indirizzo politico di qualunque amministrazione pubblica, attraverso l’istituzione di una struttura con forti competenze specialistiche, con una valenza ben più ampia di quella attualmente attribuita al Responsabile per la transizione al digitale, in grado di assicurare in maniera continuativa un contributo fattivo nell’ambito dell’implementazione delle politiche di sviluppo digitale dell’organizzazione. È una buona idea, sicuramente da approfondire, anche perché, guardando all’Italia, gli analisti evidenziano che i servizi online delle pubbliche amministrazioni del nostro Paese sono, per numerosità, in linea con la media europea ma, analizzati dal punto di visto del reale utilizzo, segnano la peggior performance dell’unione.

Il binomio performance-digitalizzazione, ancora da consolidare all’interno delle nostre PA, sia a livello culturale che organizzativo, insieme al rafforzamento degli strumenti a disposizione dei cittadini per valutare la performance delle amministrazioni pubbliche, possono diventare le chiavi di volta per conseguire, finalmente, quella trasformazione digitale dei servizi che renderebbe più comoda la vita a noi cittadini e alle aziende.

Cosa è stato fatto con l’App IO dal 2021

App IO e Lotteria scontrini

Nell’autunno 2021 è emersa la notizia in Commissione Finanze alla Camera dei Deputati dello studio in corso sulla possibilità di usufruire dell’App Io per rendere più semplice partecipare alla Lotteria degli scontrini, che potrebbe cambiare e diventare istantanea.

Bonus Cashback e app IO

L’App IO è stata utile anche di ottenere il cashback 10% sugli acquisti fatti nei negozi fisici con pagamenti elettronici da dicembre 2020, fino a giugno 2022.

Tuttavia, nel 2021 con il piano Italia Cashless è stato chiuso il cashback.

App io e green pass (passaporto vaccinale o certificato verde digitale)

Da metà giugno chi ha diritto al green pass riceve una notifica su app io quando questo certificato è disponibile. Basterà accedere all’app per trovarselo pronto con il suo QRcode e anche salvarlo in galleria.

Bonus vacanze su App Io

Dal primo luglio 2020 è stato possibile richiedere via App Io il bonus vacanze 2020.

_________________________________________________________________

  1. Ci sono già più di 10 milioni di carte di identità elettroniche distribuite, perciò la Cie rappresenta una ottima leva per allargare il bacino di cittadini pronti a collegarsi via app.

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