l'analisi

Disinformazione, il caos dei nuovi media non regolamentati

La delega della lotta alla disinformazione (social) ad un attore privato non garantisce il pluralismo informativo e, anzi, aumenta il rischio della censura a nocumento di agenti non appartenenti ai media tradizionali. Ecco perché serve accelerare sulla regolamentazione per evitare ulteriori fenomeni distorsivi

Pubblicato il 02 Nov 2020

Matteo Monti

dottore di ricerca in diritto pubblico comparato

fake news

I social network hanno ormai assunto un ruolo rilevante per il dibattito pubblico e lo svolgimento delle campagne elettorali. Tuttavia, oltre che rappresentare uno spazio di libertà e un’espansione del cosiddetto marketplace of ideas, essi hanno determinato l’emergere di nuovi poteri privati che agiscono nel circuito democratico e hanno comportato una serie di fenomeni distorsivi, quali ad esempio l’information disorder e l’esplosione della disinformazione online.

In questo senso, è opportuno ricordare come nel passato prossimo i media tradizionali – ancorché per la maggior parte attori privati – fossero stati regolamentati per il ruolo da essi giocato nel funzionamento della democrazia liberale in Europa: questo è avvenuto, infatti, sia per i giornali che per la radio-televisione. Lo stesso, invece, non è avvenuto e non sta avvenendo per i social network, che agiscono nell’assenza di cornici legislative certe in relazione al ruolo “pubblico” che queste piattaforme hanno assunto.

In questa prospettiva, se non bisogna cadere nella facile retorica di sminuire un nuovo mezzo di comunicazione come portatore di “pericoli per la democrazia” elogiando il funzionamento dei “vecchi” mass media, non bisogna nemmeno rimanere ciechi alle problematiche che i nuovi fenomeni possono “importare” in circuiti democratici che si sono strutturati intorno a determinati media.

Così, per richiamare un fenomeno ormai pop come quello della disinformazione, non si può non rilevare come la leggenda del panico scatenato dalla trasmissione radiofonica della guerra dei mondi di Welles fu in realtà ingigantita dai giornali per “screditare” l‘allora nuovo mezzo di comunicazione: “ci fu un motivo specifico per cui i giornali si accanirono su Welles e il suo programma: durante gli anni della Grande Depressione i giornali cartacei avevano perso molta pubblicità a favore della radio. Diversi editori e direttori di giornali non vedevano l’ora di poter attaccare le emittenti radiofoniche, sostenendo magari che erano pericolose e diffondevano il panico, e colsero il programma di Welles come un’ottima opportunità”.

La situazione non appare però la stessa in relazione ai social network e alle Internet platform: numerosi studiosi hanno, infatti, rilevato il profondo impatto di questi nuovi media sulla democrazia, dalla disinformazione sistemica alla distorsione delle regole delle campagne elettorali. Insomma, non si è di fronte a un fenomeno indebitamente tacciato come foriero di rischi e pericoli per il funzionamento (tradizionale) delle democrazie liberali europee.

Le azioni dei social network nel campo del discorso pubblico

In questo contesto sistemico, dopo le azioni intraprese dai social nel contrasto alla diffusione di informazioni false sul COVID-19, si è assistito recentemente a nuovi interventi, soprattutto di Facebook, nell’ambito della content regulation.

Facebook, infatti, dopo la istituzione di una sorte di corte suprema, scimmiottante un organo di natura “costituzionale” per la definizione dello “speech” legittimo sulla piattaforma, ha intrapreso una serie di azioni volte a regolare contenutisticamente il marketplace of bubble ideas a cui ha dato origine.

Ecco che, con un occhio alla campagna elettorale presidenziale americana, soprattutto, il gigante di Menlo Park ha da un lato “bannato” i gruppi ritenuti violenti dalla propria piattaforma e dall’altro ha posto in essere una serie di azioni atte a “garantire” l’integrità delle elezioni.

Dal primo punto di vista il social network di Mark Zuckerberg ha infatti intrapreso una serie di azioni – quali la rimozione degli accounts, l’impossibilità di promozione mediante ads, l’applicazione di uno sfavore algoritmico e il divieto di raccolta di denaro e fundraising – contro numerosi account, gruppi e pagine legate sia alle teorie cospirazioniste di QAnon che ai gruppi individuati come attivi – secondo il social – nella diffusione e nell’incitamento alla violenza, come i cosiddetti Antifa negli Usa.

Queste azioni hanno chiaramente un risvolto politico volto alla rimozione dal social di quei movimenti ritenuti “estremisti”, la cui censura viene spesso legittimata in base al dogma di popperiana memoria del “paradosso della tolleranza”. Più volte ci si è interrogati sulla legittimità e l’opportunità democratica di queste azioni di censura: non ci si può infatti esimere dal chiedersi se un quasi o simil foro pubblico come Facebook, sul quale si svolge ormai il discorso pubblico, possa arbitrariamente decidere l’esclusione di determinate ideologie o idee politiche.

Facebook e le elezioni Usa

Dal secondo punto di vista, inoltre Facebook ha anche intrapreso una serie di azioni volte alla protezione delle elezioni presidenziali statunitensi, sia censurando l’attività di creazione di fake news posta in essere da agenti esteri, sia iniziando a sviluppare proprie regole da porre in campo per il periodo elettorale.

In questo senso per esempio, a quanto si apprende da fonti giornalistiche, il controllo di Facebook sugli agenti della disinformazione si è fatto più solerte, tanto che il tentativo di creare dei finti siti di informazione volti ad attaccare il candidato alla presidenza americana Joe Biden “da sinistra” è stato sventato dal social network.

Rispetto alle regole elettorali, nell’epoca della targetizzazione e profilazione dei cittadini-internauti e della pubblicità politica mirata, Facebook ha, invece, previsto una moratoria sulla possibilità di finanziare nuovi political advertising, nella settimana antecedente le elezioni statunitensi.

Queste azioni, se lette in un contesto unitario, dimostrano come i social network stiano cercando di arginare molte delle distorsioni che la campagna presidenziale statunitense del 2016 e il caso Cambridge Analytica avevano palesato.

Se le soluzioni risulteranno efficaci solo il futuro potrà dirlo.

Il consolidamento della democrazia della Silicon Valley

A prescindere dalla legittimità e opportunità di tali azioni, per un attore privato che gestisce uno spazio che ormai assomiglia a un vero e proprio foro pubblico e alla difficoltà di inquadrare i social network nelle tradizionali categorie giuridiche, non si può non rilevare come queste iniziative intraprese da Facebook (e Instagram) si inseriscano in un trend già avviato: l’emersione di poteri privati che occupano spazi tradizionalmente regolati o controllati dal potere pubblico.

Da questo punto di vista non si possono non rilevare, infatti, i tentativi di creazione di una democrazia parallela con proprie regole e limiti: la democrazia di Facebook.

Una democrazia transnazionale – che stona con i principi dei singoli ordinamenti costituzionali e con le regole “elettorali” delle singole nazioni – e orientata da palesi fini economicistici.

Questo trend, infatti, sembra confermato dall’assunzione di un paradigma di democrazia protetta sui social network con l’esclusione di gruppi e contenuti odiosi o inneggianti alla violenza, come da ultimo dimostrato dalla lotta ai gruppi Antifa e a quelli cospirazionisti QAnon. Questa esclusione evidenzia, tuttavia, una scelta di campo nemmeno coincidente con le tipiche teorie delle democrazie militanti: bandire dal marketplace of ideas movimenti di ispirazione anti-razzista o anti-capitalista o movimenti cospirazionisti, non (platealmente) razzisti, non è comune nemmeno alle tradizionali democrazie protette, come Francia o Germania. Colpiti dalla censura della democrazia militante sono infatti quei discorsi e organizzazioni di stampo razzista o terrorista che propongono Weltanschauung non compatibili con i valori delle Costituzioni post Seconda guerra mondiale.

Ma in egual modo alla stessa tendenza possono essere ascritte in prima battuta le regole elettorali di Facebook sul ban dei political advertising o in secondo battuta anche la lotta serrata alla disinformazione organizzata: dal primo punto di vista la “norma” di Facebook sulla propaganda elettorale, che sembra riprendere alcuni dei principi sulla par condicio e sul silenzio elettorale pre-elezioni, non sana tutte le problematiche irrisolte della propaganda online; dal secondo punto di vista la delega della lotta alla disinformazione ad un attore privato non garantisce il pluralismo informativo e, anzi, aumenta il rischio della censura a nocumento di agenti non appartenenti ai media tradizionali.

Conclusioni

Queste considerazioni valgono ovviamente all’interno di una prospettiva che inquadri i social network come non meri soggetti privati, o meglio che li consideri come soggetti privati che svolgano un servizio pubblico come può essere considerato quello relativo alla gestione di forum in cui si svolge il discorso pubblico o di media che compartecipano comunque alle dinamiche della propaganda elettorale.

Tuttavia, non si può non rilevare che sia in Europa che negli Stati Uniti si assiste ancora a una totale non regolamentazione di queste piattaforme digitali, non regolamentazione che soprattutto in Europa stona con le regole applicabili ai media tradizionali, come la carta stampata e la radio-televisione e con le pervasive regole in materia di propaganda ed attività elettorali.

Da questa prospettiva non può non rilevarsi come la mancata regolamentazione di questi media-fori comporti notevoli problematiche per il discorso pubblico, ma soprattutto determini l’emergere di soggetti privati privi di qualsiasi responsabilità democratica, che paradossalmente stanno finendo per rivestire un ruolo ormai irrinunciabile per quelli che sono da considerarsi i momenti più significativi delle democrazie stesse: quelli di sviluppo del discorso pubblico e del confronto elettorale.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3