l’esperimento

Nothing, Forever: cosa ci dice di noi la serie “eterna” creata dall’IA



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“Nothing, Forever”, una serie web generata interamente da algoritmi di intelligenza artificiale, segna un punto di svolta nell’industria dell’intrattenimento, sollevando questioni etiche e possibili rischi. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo modello di serialità televisiva

Pubblicato il 13 dic 2023

Giulia D'Aloia

Attrice, ed è Laureata in Storia e critica delle arti e dello spettacolo, Università di Parma



nothing forever

La rivoluzione dell’intelligenza artificiale ha investito ormai ogni settore, incluso quello dell’intrattenimento e della serialità televisiva. “Nothing, Forever” non è solamente l’ultimo prodotto che ha catalizzato l’attenzione del pubblico e dei media; è un esperimento inedito che segna un punto di svolta nell’industria, mettendo in scena una serie generata interamente da algoritmi di intelligenza artificiale.

Il successo ottenuto ha scatenato un dibattito acceso sulle implicazioni etiche e sui potenziali rischi legati all’uso dell’IA nel mondo dello spettacolo. Ma oltre le controversie, “Nothing, Forever” pone una domanda fondamentale: siamo di fronte a un nuovo modello di serialità televisiva?

Nothing, Forever: una serie “eterna” generata dall’IA

Nothing, forever è il titolo di una serie tv che potremmo definire “eterna”. La sua trama si sviluppa a partire da un sistema di IA, realizzato tramite OpenAI’s GPT-3 da due creator: Skylar Hartle e Brian Habersberger. “Eterna” perché, come suggerisce appunto il titolo, può andare avanti all’infinito (Forever), e i suoi personaggi scandiscono il tempo parlando del nulla (Nothing).

La serie, dichiaratamente ispirata alla celebre sit-com degli anni ‘90 Senfield, ha debuttato sul canale Twitch “watchmeforever” il 14 Dicembre 2022.

Le premesse sono abbastanza in linea con il modello originale, se non fosse che tutte le battute, le immagini, la trama e persino le musiche sono elementi generati da algoritmi e non scritte da esseri umani.

È interessante (o forse dovremmo dire inquietante) la descrizione del progetto sul profilo Twitch: “Nothing, Forever è una serie sul nulla, che va avanti per sempre. Un po’ come le popolari sit-com del passato, tranne che non si ferma mai. Nothing, Forever è sempre in onda, per 365 giorni l’anno, e regala nuovi contenuti ogni minuto. Tutto quello che vedete, sentite o provate (a parte l’artwork e le risate pre-registrate) è sempre contenuto totalmente nuovo, generato da apprendimento automatico e algoritmi di AI”.[1]

Personaggi e location

Nello specifico i personaggi principali sono quattro, uno femminile e tre maschili (Larry Feinberg, Yvonne Torres, Fred Kastopolous, e Zoltan Kakler), accurate parodie di Jerry Seinfeld, Elaine Benes, George Costanza e Cosmo Kramer, i protagonisti della premiata sit-com americana sopracitata, distribuita da NBC.

Larry, proprio come Jerry, di mestiere fa il comico, si esibisce dal vivo in locali notturni, ogni puntata infatti inizia con una piccola esibizione di stand-up comedy.

Le location che si alternano sono tre in totale (due appartamenti e un comedy club) e periodicamente tra una scena e l’altra, viene mostrata la facciata di un palazzo che sta ad indicare il passaggio all’ambiente successivo.

La qualità delle immagini è molto bassa, le figure e gli ambienti che le circondano ci appaiono pixelate (termine utilizzato per immagini digitali che, ingrandite, perdono la loro risoluzione e assumono un aspetto simile ad un agglomerato di quadretti), i colori sono sgargianti e totalmente irrealistici, e addirittura i movimenti di questi personaggi risultano innaturali, dal modo in cui camminano, o escono dalla stanza, fino all’esilarante torsione che impiegano per sedersi su una sedia o un divano.

I dialoghi

I dialoghi sono, come prima accennato, basati su conversazioni molto semplici e spesso banali, si parla del nuovo salone di bellezza aperto all’angolo della strada, del miglior modo per cuocere una torta di mele, o finanche di un tavolo di acciaio non adeguatamente saldato; il tutto accompagnato da risate pre-registrate, spesso accostate senza un particolare criterio, a battute che non fanno ridere, o al contrario assenti subito dopo uno scambio comico tra due personaggi.

Tutto ciò crea un effetto straniante nello spettatore che tutto sommato, in un contesto tale in cui niente ha un senso, può riuscire a cogliere un sottile -e sicuramente elitario- umorismo.

Il Successo e le controversie di Nothing, Forever

L’esperimento è stato accolto con un sorprendente successo da parte degli spettatori che seguivano il canale, ma la grande attenzione mediatica, è arrivata un paio di mesi più tardi, in circostanze non rosee per i creator del progetto.

La battuta che ha portato al ban della serie

Il 5 Febbraio 2023 infatti, Twitch è stato costretto a oscurare (“bannare”) l’account della serie, come conseguenza di una battuta estremamente offensiva, pronunciata dal protagonista Larry davanti ad un pubblico incredulo, durante uno dei suoi spettacoli comici: “Sono indeciso se fare una battuta su come essere transessuale sia una malattia mentale, o se, piuttosto, optare per una battuta su come tutti i progressisti siano in realtà segretamente gay e vogliano imporre le loro idee su tutti gli altri”.

Buio sulla serie!

Mismatch Media, il collettivo che ha creato Nothing, forever, ha risposto immediatamente distanziandosi da questo tipo di contenuto, giudicato transfobico, promettendo di rimettere in onda lo show con nuove linee guida inserite all’interno dell’algoritmo dell’IA.

La serie un mese dopo, con grande entusiasmo da parte degli spettatori, è tornata in onda, con la promessa che il contenuto dei copioni venga controllato con maggiore attenzione, in modo da evitare nuovi incidenti.

Aspetti etici dell’uso dell’IA nel mondo dell’intrattenimento

Oltre a questo infelice errore, ci sono altre preoccupanti considerazioni degne di nota, che sporadicamente vengono fatte dai personaggi di Nothing, Forever, riguardanti la loro natura non umana. Riporto di seguito un esempio chiave di due frasi, pronunciate in uno degli ultimi episodi:

  • – If the coffee is in the stove, I’m not human (Se il caffè è dentro la stufa, io non sono umano)
  • –  Wait! What? Am I human?>> (Aspetta un attimo! Che? Sono umano io?)

Il fatto che queste battute vengano generate da una IA ci affascina e allo stesso tempo ci fa pensare, fa nascere interrogativi nuovi su come poter regolare e controllare episodi come quelli sopra citati, per esempio: di chi è la responsabilità quando si verifica un evento di questo tipo? Si può parlare di responsabilità (e quindi di una qualche forma di personalità o soggettività) elettronica, della ‘macchina’, rectius del sistema algoritmico?[2]

E ancora, chi decide a quali regole morali deve sottostare o essere orientata un’intelligenza artificiale, in un tempo come il nostro, caratterizzato da un elevatissimo pluralismo morale?

Le potenzialità e i rischi dell’IA nel settore televisivo

“Nothing, Forever”, nato come un gioco per vedere fin dove si possa spingere l’uso dell’IA nell’ambito dell’intrattenimento, si è rivelato quasi come specchio dei nostri tempi, un esperimento eticamente molto più complesso di quanto probabilmente i creatori stessi potessero immaginare. Ha ragione Devillers, quando scrive che «conversational virtual agents and robots using autonomous learning systems and affective computing will change the game around ethics»[3].

Un manifesto involontario sulle potenzialità e i rischi dell’intelligenza artificiale ma altresì un’anticipazione su un nuovo modello di serialità.

Il ‘mondo nuovo’ è già iniziato.

L’IA è parte di una realtà che sta contribuendo a ridefinire la nostra intera esistenza su questo pianeta, e che ci riguarderà tutti, in ogni settore della vita sociale e individuale.

Esperimenti di questa tipologia, in ogni settore, tecnico, scientifico, o artistico che sia, devono farci riflettere sul nostro ruolo, sullo spazio che vogliamo conservare nel mondo. Come scrive L. Floridi, l’IA «ci inviterà a riflettere più seriamente e con minore compiacimento, su chi siamo, potremmo essere o vorremmo diventare, e quindi sulle nostre responsabilità e sulla comprensione che abbiamo di noi stessi»[4].

Conclusioni

Ogni giorno che passa, gli umani stanno perdendo qualcosa della loro umanità, preferendo una qualche forma di artificialità più performante e meno fallibile[5]. Sta a noi scegliere come convivere con queste tecnologie e come regolarle per tutelare noi, e chi verrà dopo di noi.

Note


[1] https://m.twitch.tv/watchmeforever/home

[2] Sul tema del possibile riconoscimento di una personalità legale per gli AI systems, v. M. Coeckelberg, AI Ethics, MIT Press, 2021, 47 ss.

[3] L. Devillers, Human-Robot Interactions and Affective Computing: the Ethical Implications, in AA.VV., Robotics, AI and Humanity. Science, Ethics and Policy, Springer, 2021, 210.

[4] L. FLORIDI, Etica dell’Intelligenza artificiale. Sviluppi, opportunità, sfide, Milano, 2022, 339.

[5] A. BARICCO, The Game, Torino, 2018.

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