Gaming disorder

Dipendenza da videogiochi, male riconosciuto: ecco come e perché

La dipendenza da videogiochi o gaming disorder diventa una dipendenza riconosciuta dall’Oms (organizzazione mondiale della Sanita), ufficialmente da gennaio. I consigli degli esperti e i rischi per gli under 18 e per le software house del settore

Pubblicato il 14 Gen 2022

Mirella Castigli

ScenariDigitali.info

L’Oms riconosce ufficialmente la dipendenza da videogiochi: quali sono i rischi

Dal primo gennaio è entrata in vigore la proposta dell’Oms che ha inserito nell’Icd (International Classification of Diseases), il manuale internazionale di classificazione delle patologie, la dipendenza da videogiochi o gaming disorder. I giochi come il tabacco e il gioco d’azzardo.

“Questa decisione è stata utilizzata dalla Cina per introdurre il limite di utilizzo di videogiochi ai minorenni: tre ore settimanali”, commenta Giuseppe Riva (ordinario di Psicologia generale, Università Cattolica del Sacro Cuore), “e trova la sua giustificazione nei nuovi meccanismi utilizzati dalle società di videogiochi per spingere l’utenza ad utilizzare sempre di più i propri prodotti, tra cui il looting (un premio offerto ai giocatori come ricompensa o a pagamento che migliora le prestazioni nel videogioco)”.

"Gaming disorder" a real mental health problem, WHO says

"Gaming disorder" a real mental health problem, WHO says

Guarda questo video su YouTube

Che cos’è la dipendenza da videogiochi

Dal primo gennaio l’Oms riconosce ufficialmente il gaming disorder fra le dipendenze. La dipendenza da videogiochi rappresenta un utilizzo compulsivo o eccessivo di giochi elettronici e app di gaming, tale da interferire con la vita quotidiana di una persona.

Giuseppe Riva ci illustra i meccanismi che stanno dietro al gaming disorder: “Una delle società americane che si occupa esplicitamente di questi meccanismi è Dopamine Labs, che dopo le polemiche legate all’eticità del proprio lavoro ha cambiato nome in Boundless Mind ed è stata recentemente acquistata da Thrive Global. Come scriveva la società sul proprio sito: «Entrate e viralità dipendono dal coinvolgimento e dalla fidelizzazione. Diventare l’abitudine di un utente è necessario per la sopravvivenza di un’app. Fortunatamente, le abitudini sono programmabili: facciamo ciò per cui siamo rinforzati. Ciò che ci delizia. Ottenere il rinforzo giusto non è fortuna, è scienza. Neuroscienze, in particolare»”. Vediamo come funzionano questi meccanismi.

I meccanismi del gaming disorder

Ma che cosa fanno esattamente Boundless Mind e le altre società che lavorano in questo settore? “Cercano di generare un ciclo di retroazione in grado di aumentare il livello di dopamina del soggetto durante l’esperienza tecnologica”, continua Riva: “Il meccanismo a grandi linee è il seguente. Prima si identifica l’elemento dell’esperienza tecnologica in grado di generare un aumento del livello della dopamina, neurotrasmettitore che ha un ruolo centrale nel determinare dal punto di vista emotivo il livello di piacere attribuito a un’esperienza: maggiore è il livello di dopamina, maggiore è il piacere attribuito ad una determinata esperienza. In generale sono i meccanismi di ricompensa come il looting”.

“Poi si cerca di attivare dei meccanismi che associno in maniera casuale la ricompensa all’esperienza”, mette in risalto Giuseppe Riva: “Meno può essere previsto, a priori dall’utente, l’ottenimento della ricompensa, maggiore sarà il livello di dopamina generato dalla ricompensa.

Infine, si cerca di attribuire alla ricompensa un valore sociale che possa attribuire al soggetto uno status differente da quello degli altri utenti: se prima eri un utente di basso livello, poi diventi utente esperto e infine utente super. Il tutto supportato dall’utilizzo di tecniche di neuroimaging come la tomografia ad emissione di positroni (PET) che consentono di verificare le effettive variazioni del livello di dopamina nel cervello dell’utente.

Questo processo, genera un meccanismo di retroazione, che progressivamente spingerà l’utente ad aumentare la frequenza e la durata di utilizzo per riuscire a mantenere il livello di piacere generato dalle prime esperienze”.

Mercato videogame: la popolarità dei modelli Freemium

Il mercato dei videogiochi valeva 170 miliardi di dollari nel 2020, secondo Newzoo. Rappresenta il settore dell’intrattenimento digitale in rapida crescita, prima della musica e del cinema. Il 70% del fatturato di Apple App Store arriva dal gaming.

I videogiochi più popolari (e pericolosi, secondo i meccanismi appena illustrati) si basano su modelli freemium, in cui il gioco è gratis o poco costoso, ma la software house guadagna dagli acquisti in-game (o in-app) come vita o abbigliamento virtuale. Newzoo ritiene che il 73% dei ricavi dell’industria del gaming nel 2020 sono giunti proprio dal modello freemium. Il guadagno è dunque direttamente proporzionale al tempo trascorso a giocare e a raggiungere i livelli di piacere, come ci ha spiegato il professor Riva.

Già due decenni fa i giocatori di Everquest, uno dei primi giochi online, lo soprannominarono “Evercrack”, come se fosse una droga. Ma oggi i giochi freemium con premi semi-casuali, dunque non prevedibili, come Candy Crush Saga, provocano il gioco compulsivo.

Il titolo “Adopt Me”, sub-game in “Roblox”, in cui i giocatori si prendono cura di animali, usa una tattica che premia i gamer che si collegano ogni 15 ore e penalizza chi si connette poco.

Nel 2018 King, lo sviluppatore di Candy Crush, ha spiegato al Parlamento britannico che un giocatore ha speso 2600 dollari in un solo giorno, per non aspettare mezz’ora prima di tornare a giocare. Per costruire la miglior squadra di una serie Fifa del 2018, servivano 10.800 dollari, secondo Mentzoni. I big spender sono pochissimi, mentre la maggior parte dei gamer non paga.

Gli sviluppatori di giochi usano i data analytics per rendere i titoli irresistibili, guadagnando di più e trattenendo gli utenti per più tempo su un videogioco.

La Cina ha fatto da apripista

La pandemia ha accelerato la dipendenza da videogiochi. La Cina, un Paese dove la repressione e la censura sono ogni giorno più rigidi, è stato il primo Paese al mondo a correre ai ripari contro il gaming disorder, imponendo restrizioni draconiane: un’ora di gioco al giorno per gli under 18, per sole tre sere a settimana, dal venerdì alla domenica.

Se in passato i liberali hanno espresso indignazione in maniera forte e vibrante contro le censure operate dal partito comunista cinese sui libri ed altre discutibili scelte, non hanno gridato alla repressione nel caso delle drastiche limitazioni a bambini e adolescenti nella lotta contro la dipendenza da videogiochi.

Non era solo il governo cinese a ritenere che il gaming possa diventare un’attività in grado di indurre dipendenza. Ora anche l’Oms si è allineato a questa scuola di pensiero.

Il cambio di paradigma nella definizione di dipendenza

L’ipotesi che i giochi per computer e dispositivi mobili possano creare dipendenza ha richiesto un cambiamento di paradigma che risale a fine anni 1990, quando si fece strada l’idea che le persone potessero diventare dipendenti da comportamenti piacevoli come i principi attivi. Lo ha spiegato Rune Nielsen, psicologo dell’Università di Copenhagen.

“Non molte persone oggi dissentono dall’idea di poter sviluppare una dipendenza dal gioco d’azzardo”, afferma Mark Griffiths, psicologo della Nottingham Trent University. Ma questa linea di pensiero ha aperto una diga: ogni sorta di attività piacevole o divertente può creare dipendenza. Si può essere dipendenti perfino al lavoro. Da un sondaggio citato in uno studio del 2013 emerge che il 40% dei ballerini di tango potrebbero definirsi soggetti dipendenti. Ma nessuno di noi, tranne gli ipocondriaci, li definirebbe tali.

Tuttavia solo la dipendenza da videogiochi è nella lista dell’Oms, insieme al gioco d’azzardo inserito tra i “disturbi delle abitudini e degli impulsi”.

La diagnosi della dipendenza da videogiochi

La diagnosi di gaming disorder si basa su un utilizzo compulsivo e su conseguenze negative. Chi ne soffre, considera il gioco la principale attività, che viene prima della scuola, del gioco libero con gli amici e di altre attività sociali, anche se intralcia, e provoca danni nel sereno svolgimento la propria vita.

Alcuni giocatori che sviluppano relazioni poco salutari con i loro passatempi preferiti, rinunciano a dormire, ad intrecciare relazioni offline e perfino a lavorare. Sono comuni le liti in famiglia. Ammettono la propria dipendenza da videogiochi, ma si rifiutano di cambiare abitudini.

Hilarie Cash, che dirige la clinica di Seattle re start, specializzata nella cura del gaming disorder, spiega che molti pazienti arrivano dopo essere stati espulsi dalla scuola o dall’università, a causa della dipendenza da videogiochi.

La maggior parte dei pazienti sono maschi. “Ricevo telefonate di persone che dicono di essere cadute in rovina a causa della dipendenza”, spiega Griffiths, secondo il quale le prove sul gaming disorder sono molto più solide di altre dipendenze comportamentali come quella sessuale o da lavoro.

Dipendenza da videogiochi: critiche e pregiudizi

Anche i ricercatori che concordano sulla definizione di gaming disorder, non sono però d’accordo su quanto sia diffusa questa dipendenza. Non è chiaro insomma il discrimine tra passione e dipendenza.

Cash afferma che il 10% degli americani ricade sotto i criteri diagnostici indicati. Griffiths sottolinea che anche l’1% sarebbe già una quota eccessiva. “Se fosse corretto, si dovrebbe aprire una clinica in ogni città”.

Rune Mentzoni dell’Università di Bergen in Norvegia ritiene che i giochi provochino dipendenza, ma teme che i test dei questionari diagnostici siano fuorvianti: “Talvolta vi chiedono se giocate per prendervi una pausa da pensieri o sentimenti negativi”, afferma: “Ma se ve lo chiedessero a proposito della pittura o della musica, tutti lo riterrebbero un comportamento sano!”.

I sintomi della dipendenza da videogioco dovrebbero essere il gaming ossessivo o lo sviluppo di meccanismi noti, e non il gaming in sé: “Metà dei videogiocatori sviluppa problemi come la depressione, un altro terzo l’ansia” afferma Andrew Przybylski dell’Oxford Internet Institute. “Ci sono persone però che in passato avrebbero dedicato il loro tempo a giocare a scacchi o a costruire modellini dei treni”, aggiunge Nielsen; non è detto che l’attività in sé crei dipendenza. Il rischio maggiore arriva infatti dai modelli freemium e dai meccanismi più subdoli.

I consigli per i genitori

“Per tutti questi motivi è importante che le famiglie aiutino i loro figli ad evitare giochi che usano il meccanismo del looting – la maggior parte dei videogiochi freemium”, conclude Giuseppe Riva, “in modo da evitare di cadere in un meccanismo che è molto simile a quello sperimentato dai giocatori di slot machine”.

L’americana Entertainment Software Association invita i genitori ad abilitare i parental control che si trovano sugli smartphone di Apple e Google Android, per porre limiti temporali o di spesa. La britannica Interactive Entertainment promuove una campagna educativa nota come “Get Smart About play”.

Ai genitori sarebbe d’aiuto imporre un tempo per il gioco: quando è l’ora di spengere il dispositivo, potrebbe suonare una sveglia. Inoltre conviene scegliere un momento opportuno della giornata per il gaming: per esempio dopo aver finito i compiti o nel tardo pomeriggio, in modo tale che il bambino possa dedicarsi prima e dopo ad altre attività, a iniziare dal gioco libero e di sera alla lettura. Infine, il momento del gioco potrebbe essere condivisa con amici, in modo da non rendere il gaming un’attività solitaria.

Conclusioni

Gli strumenti di autoregolamentazione funzionano, ma sembrano ridimensionare il problema. Sembra che la dipendenza da videogiochi riguardi poche persone e non i propri figli. Invece pandemia e lockdown hanno acuito i problemi, tanto che ora è intervenuta l’Oms, dimostrando che il fenomeno del gaming disorder è in crescita.

Poiché i videogiocatori sono anche minori, il mondo delle istituzioni non starà sempre alla finestra. Le software house dei videogiochi potrebbero dunque decidere di aprire le porte ai ricercatori, condividendo con loro i dati per studiare le problematiche e trovare una soluzione insieme. Il mercato dei videogiochi dovrebbe valutare una collaborazione volontaria che potrebbe prevenire interventi futuri delle Authority, evitando un inquietante scenario alla cinese.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati