Proprio quest’anno, in Italia ricorrono i 20 anni dall’emanazione della Legge Stanca sull’accessibilità digitale. Nel gennaio 2004, infatti, l’allora Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, promosse la legge che stabilisce, ancora oggi, l’accessibilità dei siti internet della Pubblica Amministrazione, fondamentale per permettere a tutti di utilizzare appieno gli strumenti tecnologici e digitali.
L‘Accessibility Act dell’Unione europea
Anche l’Unione Europea ha guardato in questa direzione: nel 2019 i Paesi membri hanno votato a favore dell’Accessibility Act, che ha determinato una svolta stabilendo i requisiti di accessibilità di determinate categorie di prodotti e servizi immessi sul mercato a partire dal 28 giugno 2025.
Le realtà più diverse, dalle istituzioni al settore privato, dovranno impegnarsi con l’obiettivo di valorizzare le persone e investire sulle competenze di tutti, anche attraverso la progettazione, l’accessibilità e la fruibilità universale.
Accessibilità: stato dell’arte e sfide in Italia
Dal nostro osservatorio privilegiato, che ci consente di dialogare con istituzioni della Pubblica Amministrazione e organizzazioni private, abbiamo avuto la possibilità di verificare lo stato dell’arte dell’ottemperanza alla ‘Legge Stanca’ sui punti per l’accessibilità digitale. Ora che siamo a ridosso della scadenza legislativa abbiamo registrato, con una certa urgenza, il fatto che alcuni soggetti risultano ancora impreparati.
Di contro, è anche doveroso condividere che diverse organizzazioni si sono mosse o si stanno muovendo in modo celere sul tema, in particolar modo il settore bancario. Interessante notare come la parte di user experience sia stata adeguata (mobile app e siti web), ma la parte documentale presente nelle stesse interfacce, invece, non sempre lo sia. Ciò riguarda sia la Pubblica Amministrazione centrale e locale, sia alcuni settori merceologici verticali di strutture organizzative del privato.
Cultura inclusiva e mercato
Molte volte abbiamo potuto constatare che la questione è squisitamente legata alla “cultura inclusiva” nelle aziende, che purtroppo manca e va sensibilizzata, al fine di adeguare le modalità di comunicazione non solo per adempiere alla legge, ma soprattutto per essere inclusivi, creando quindi un’esperienza dedicata agli utenti finali e, al contempo, differenziante sul mercato. Alcuni soggetti privati, infatti, hanno compreso per primi questo aspetto e hanno deciso di investire in anticipo per essere captive su questa specifica fetta di popolazione, con un risultato sorprendentemente positivo.
Ma cosa significa, nel dettaglio, accessibilità dgitale?
Evoluzione del concetto di accessibilità digitale
Negli ultimi dieci anni, il concetto di cliente è cambiato in modo significativo: il modo in cui gli individui si relazionano con le aziende, le loro aspettative in evoluzione, oltre alla richiesta di risposte sempre più rapide in un contesto globale in continuo cambiamento hanno costretto le organizzazioni a rivalutare il modo in cui ci si rivolge ai consumatori.
Che si operi nel settore dei servizi finanziari, in quello retail o nella sanità, l’utente rimane sempre la priorità assoluta: fornire accesso a informazioni pertinenti è essenziale per il successo di un’azienda o di un’istituzione, tanto quanto i suoi prodotti o servizi. In questo scenario, i dati e la possibilità di accedervi in modo agile sono quindi fondamentali.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’accessibilità
Al giorno d’oggi, i consumatori si aspettano risposte immediate e pertinenti, nonché un accesso diretto alle informazioni e canali di comunicazione chiari. In questo contesto può venire in aiuto l’Intelligenza Artificiale, il cui contributo può rivoluzionare l’approccio all’accessibilità dei documenti.
Infatti, il rapido progresso dell’AI sta rimodellando diversi settori e una delle aree che verranno positivamente impattate è l’Enterprise Document Accessibility. Oggi, le aziende fanno affidamento su documenti e dati per le attività quotidiane, i processi decisionali e i requisiti di conformità; perciò, garantire che i documenti siano accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità, diventa un imperativo legale ed etico, un aspetto cruciale della sostenibilità e dell’inclusività.
L’accessibilità nel contesto globale e DEI (Diversità, Equità e Inclusione)
Garantire l’accessibilità delle informazioni e adottare tecnologie assistive è diventato oggi un requisito fondamentale per ogni tipo di azienda. Le sfide affrontate dalle persone con disabilità possono non essere sempre evidenti agli altri, il che rende fondamentale riconoscerne l’impatto, in particolare nel contesto dei contenuti digitali e delle risorse online.
Soprattutto nell’attuale scenario globale, in cui Diversità, Equità e Inclusione (DEI) sono al centro dell’attenzione, l’accessibilità è diventata una componente essenziale del business: molte organizzazioni lungimiranti hanno aggiunto la “A” di Accessibilità all’acronimo DEI.
L’accessibilità nella Total Experience
L’accessibilità, inoltre, fa anche parte di una disciplina più ampia nota come Total Experience, ovvero l’insieme che comprende tutte le interazioni o percezioni che un cliente ha in relazione a un prodotto, servizio o azienda, nonché il ruolo che in tale processo svolgono i dipendenti.
Se consideriamo l’esperienza digitale e ciò che i clienti dovrebbero essere in grado di fare online, la Total Experience eleva lo standard: comprende sia la customer experience, sia l’employee experience, sia l’operational experience e questo è significativo per l’accessibilità, poiché va oltre il fornire ai clienti un accesso senza barriere alle informazioni, consentendo anche ai dipendenti di svolgere il proprio lavoro senza ostacoli.
Garantire l’accessibilità dei contenuti interni, dei documenti HR e delle presentazioni condivise è inoltre fondamentale per consentire a clienti e dipendenti di navigare senza interruzioni.
Automazione e personalizzazione dei documenti
Tradizionalmente, la conversione dei documenti in formati accessibili alle persone con disabilità – come il Braille, la stampa a caratteri grandi o le versioni adatte ai lettori di schermo, richiede tempo e lavoro. Tuttavia, l’adozione dell’Intelligenza Artificiale da parte delle aziende ha semplificato notevolmente il processo: infatti, l’AI è in grado di rilevare automaticamente il testo e le immagini nei documenti e di convertirli in formati accessibili, riducendo la necessità di interventi manuali.
In questo modo, le aziende risparmiano tempo e migliorano l’accessibilità complessiva dei documenti, rendendoli disponibili a un pubblico più vasto.
Intelligenza artificiale e accessibilità linguistica
Inoltre, l’elaborazione del Natural Language Processing (NLP) per il tagging dei contenuti di Intelligenza Artificiale è fondamentale per ottimizzare l’accesso ai documenti. Gli algoritmi di NPL possono analizzare e contrassegnare i documenti attraverso i metadati, facilitando la navigazione e la comprensione dei contenuti da parte delle persone con disabilità.
Attraverso l’analisi semantica, l’AI può identificare concetti chiave, relazioni e sezioni importanti all’interno dei documenti, migliorando l’efficacia degli screen reader e delle tecnologie assistive. In aggiunta, l’Intelligenza Artificiale può adattare le interfacce di accessibilità dei documenti in base alle preferenze dell’utente: questo livello di personalizzazione garantisce che i documenti siano accessibili e idonei per tutti gli individui.
Traduzione e accessibilità globale
La traduzione e l’accessibilità in tempo reale diventano sempre più fondamentali e le barriere di localizzazione potrebbero mettere in discussione il più ampio panorama dell’accessibilità globale. È importante che le aziende adottino strumenti di traduzione basati su AI per fornire la traduzione in tempo reale di documenti in più lingue, abbattendo così le barriere linguistiche e rendendo i contenuti accessibili a un pubblico sempre più ampio e globale.