il tutorial

Centrale rischi della Banca d’Italia, come richiedere i propri dati

Passo per passo, ecco come richiedere e ottenere gratuitamente i propri dati relativi alla Centrale rischi della Banca d’Italia: uno strumento utile per privati, professionisti e società

Pubblicato il 28 Feb 2020

Barbara Maria Barreca

Dottore commercialista e Valutatore di impatto Sociale

Luca Benotto

Dottore Commercialista

spid2

Con Spid e la Cns è possibile ottenere in pochi passaggi i propri dati relativi alla Centrale rischi della Banca d’Italia. Cittadini, professionisti e società possono avanzare facilmente la propria richiesta attraverso la procedura telematica, ottenendo un rapido riscontro dall’ente. Vediamo in che modo.

Che cosa è la Centrale Rischi

Il foglio informativo predisposto da Banca d’Italia spiega in maniera eccellente che cos’è la Centrale dei rischi: “Un sistema informativo, gestito dalla Banca d’Italia, che raccoglie le informazioni fornite da banche e società finanziarie (di seguito “intermediari”) sui crediti che esse concedono ai loro clienti. Le informazioni non hanno valore certificativo. La Centrale dei rischi comunica mensilmente agli intermediari il debito totale verso il sistema creditizio di ciascun cliente segnalato”. Ci sono quindi due aspetti importanti:

  • la Banca d’Italia per obbligo di legge acquisisce da banche ed intermediari finanziari le informazioni relative ai finanziamenti e gli impegni erogati nei confronti di tutti i loro clienti con qualsiasi forma tecnica; in sostanza le banche dicono TUTTO ciò che di rilevante fanno a Bankitalia;
  • a sua volta Bankitalia restituisce alle banche ed agli intermediari i dati dei rapporti finanziari intrattenuti dai loro clienti in forma aggregata, con l’obiettivo di permettere alle banche stesse una ragionata erogazione del credito (o di altre forme di impegno finanziario), al fine della limitazione del rischio complessivo per il sistema.

Può essere capitato in passato ad alcuni di noi di ottenere da un funzionario “amico” un stampa di ciò che alle banche viene fornito da Bankitalia (il cosiddetto “flusso di ritorno”); si tratta di informazioni tutto sommato interessanti, che contengono un “riassunto” dell’esposizione complessiva dell’azienda nelle diverse forme tecniche; essere “segnalato” in Banca d’Italia non è di per sé una brutta cosa: significa semplicemente che si è usufruito in passato di finanziamenti, garanzie o altre forme tecniche sopra una certa soglia tramite un intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia. Alle volte però quel foglietto passato “di straforo” è particolarmente importante in presenza di segnalazioni negative (sconfini, insolvenze, ritardi) che possono avere gravi conseguenze non solo sulla possibilità di ottenere nuovi finanziamenti, ma anche sul destino dei finanziamenti in corso, nel caso di contratti “fino a revoca” o assistiti da clausole di mitigazione del rischio a favore dell’erogatore (i cosiddetti “covenant”).

Monitoraggio e richiesta dei dati

In effetti ciascuno di noi, sia privato cittadino che società, imprenditore o libero professionista, ha il diritto di chiedere alla fonte (la Banca d’Italia) e gratuitamente il dettaglio dei dati registrati a proprio nome nella Centrale dei rischi della Banca d’Italia. Si può ottenere direttamente un documento molto dettagliato (per intermediario finanziario e singola forma tecnica) e che può comprendere il dettaglio storico degli ultimi 36 mesi. Si tratta di una mole di informazioni notevole che può avere grande rilevanza nel gestire i propri rapporti con il sistema bancario, e che talvolta può essere fonte di sorprese: si pensi al semplice mutuo cartolarizzato, a garanzie rilasciate di cui si era persa memoria, a vecchie segnalazioni negative, magari errate, che però possono ancora oggi avere riflessi sulla procedura di affidamento, o magari semplicemente rendersi conto di avere fidi (e relativi costi fissi) eccessivi rispetto alle necessità.

Insomma, è opinione diffusa che il monitoraggio periodico (es. trimestrale) della propria Centrale Rischi costituisca una buona prassi da adottare, anche solo per assicurarsi che non esistano ostacoli inattesi alla capacità dell’impresa di acquisire la finanza necessaria al soddisfacimento dei propri impegni (probabilmente qualche lettore in questo momento starà pensando alla nuova normativa sulla crisi d’impresa…). Ovviamente, se la CR di chi scrive oggi evidenza soltanto il progressivo pagamento del mutuo sulla casa (magari facendo scoprire la cartolarizzazione dello stesso tramite apposita società veicolo), nel caso di CR relativa ad una società sufficientemente strutturata il documento di dettaglio può essere un pdf di diverse centinaia di pagine, dalla leggibilità immediata piuttosto ridotta. Esistono però sul mercato diversi strumenti che permettono di elaborare in maniera più o meno automatica tale enorme mole di dati, con rappresentazioni sintetiche, visuali e talvolta persino interattive di grande utilità ed efficacia. A ciascun imprenditore (ed al suo consulente) la scelta dello strumento preferito.

Come si richiede la Centrale rischi

Fino a poche settimane fa, il cittadino o imprenditore doveva far richiesta di esibizione dei propri dati della Centrale Rischi ad una filiale della Banca d’Italia in forma cartacea o via pec; ma da alcune settimane è possibile la richiesta anche accedendo via SPID o CNS a questo link . Le risposte alle richieste “tradizionali” vengono evase in qualche settimana; le richieste online invece vengono evase in tempo reale nel caso di richieste “personali” o comunque in tempi brevissimi (immagino per la verifica della legittimità del richiedente) se effettuate da un avente titolo relativamente ad una società o ente. Va precisato che al momento abbiamo rilevato problemi nell’uso delle CNS, mentre ha funzionato perfettamente l’accesso tramite SPID.

Centrale rischi, il tutorial

Per prima cosa bisogna accedere al sito.

Il passo successivo richiede l’autenticazione con le proprie credenziali SPID/CNS.

La scrivania mostra le richieste effettuate, selezionare il box “effettua nuova richiesta”.

Selezionare la propria scelta: nel nostro esempio, si prosegue con la richiesta da parte del legale rappresentante di accedere ai dati della persona giuridica.

Completare i dati anagrafici della persona fisica richiedente

Inserire ora i dati della società / ente / associazione.

Selezionare ora l’orizzonte temporale di ricerca al quale siamo interessati.

Inserire i propri contatti.

Dopo aver inserito le informazioni richieste viene proposta la scheda riepilogativa dei dati inseriti per la verifica della correttezza degli stessi e con la possibilità di modificare eventuali inserimenti errati

Siamo così giunti all’ultimo passaggio relativo alla “sottoscrizione” della richiesta e al relativo invio.

Dopo l’invio, il sistema conferma la ricezione della richiesta.

Dopo pochi secondi arriverà la prima e-mail.

Nel nostro caso, dopo circa un’ora è arrivata la seconda e-mail.

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