L'analisi

Legge Semplificazioni, troppi dubbi: ecco tutti i nodi sull’innovazione

Le proposte di indirizzo per la digitalizzazione della PA contemplate nel Decreto Semplificazioni, convertito in legge, sono poco chiari e creano perplessità: vediamo tutti i fronti critici relativi a questo aspetto

Pubblicato il 17 Nov 2020

Mariella Guercio

Università Sapienza di Roma, Anai

bonus bancomat 2020

Come spesso capita ai decreti legge d’urgenza finalizzati a innovare l’azione pubblica digitalizzandola, il Decreto Semplificazioni, convertito in legge, è un provvedimento assai complesso e di difficile lettura anche in ragione delle strette scadenze imposte dall’emergenza. Le proposte di indirizzo, in particolare legate alla digitalizzazione delle procedure pubbliche e in ambito documentale, contemplano nodi che i governi precedenti hanno già cercato di sciogliere, con scarsi risultati e non poca confusione. Il provvedimento non è sufficientemente esplicito per fugare dubbi e perplessità. Del resto anche, se non soprattutto su questi aspetti, sarebbe servito un confronto meditato che i tempi dell’emergenza Covid non hanno favorito e che invece la presenza di notevoli risorse economiche dovrebbe invece imporre. Ne esce un quadro molto ambizioso per alcuni versi, fin troppo operativo per altri.

Analizziamo dunque la legge con specifico riferimento ai contenuti che riguardano il binomio trasformazione digitale e semplificazione.

La prospettiva europea della trasformazione digitale

Hanno trovato accoglienza nel provvedimento obiettivi molto diversi, alcuni ambiziosi e generali, altri di dettaglio, altri ancora imposti dalla Commissione europea per ragioni che poco o nulla hanno a che fare con la semplificazione. È, appunto, il destino dei provvedimenti omnibus che rischiano, come è stato rilevato da molti osservatori, di determinare “forzature dell’uso del digitale o generalizzazioni che più che semplificare, finiranno con il complicare la vita a molti”. È evidente che una seria e incisiva azione di semplificazione che sfrutti sul serio l’innovazione tecnologica e gli strumenti fin troppo numerosi oggi disponibili avrebbe bisogno di tempi ragionevolmente coerenti con la complessità dei problemi da affrontare, tanto più se si tratta – ed è questo il caso – di intervenire su un percorso pluridecennale alquanto accidentato. In particolare, riflettere sulla semplificazione in modo propositivo e concreto richiede il rispetto di almeno due condizioni (lo abbiamo sperimentato da tempo e lo ha ricordato recentemente commentando il decreto Carlo Mochi): che si tenga sempre debito conto dei contesti in cui si opera, a partire dal quadro strategico e di governance complessivo e che si valutino attentamente le ragioni di rallentamento e gli ostacoli che nel caso specifico hanno reso finora impossibile trasformare speditamente e superare concretamente la lentezza del nostro sistema amministrativo. Peraltro, la lunga esperienza di riforme ci dovrebbe aver insegnato che l’imposizione forzata di qualche meccanismo automatico non è certo la strada più adatta da percorrere e comunque sufficiente a raggiungere i risultati attesi.

Sul piano della strategia e con specifico riferimento al settore dei patrimoni informativi e documentari che costituiscono una delle principali aree di attenzione a livello europeo, di cui il decreto ha certamente tenuto conto la prospettiva europea è senza dubbio un importante punto di partenza. In particolare, proprio in questa fase critica della nostra storia, l’Europa ha individuato almeno due dei pilastri che dovranno sostenere principalmente la strategia digitale nei prossimi anni e che meritano l’attenzione delle pubbliche amministrazioni e degli operatori in quanto, non a caso, correlati agli interventi previsti dal decreto: da un lato lo sviluppo di un’economia basata su dati reali armonizzati a livello europeo, dall’altro la limitazione del monopolio dei giganti digitali, attraverso la realizzazione di un mercato più equo e la semplificazione dell’amministrazione pubblica. È necessario e rilevante sottolineare che il consolidamento di tali obiettivi, soprattutto del primo, non dipende da scelte di alto profilo nazionali (e tantomeno europee), ma sono strettamente legate a un sano, organico e condiviso lavoro dal basso.

Le indicazioni di dettaglio

Affrontarli seriamente e con speranze di successo vuol comunque dire ripartire – con un’analisi critica – dalla “lettera morta” di riforme che hanno compiuto proprio quest’anno rispettivamente trenta e venti anni: la legge 241/1990 e il testo unico sul documento amministrativo approvato con dpr 445/2000. Sia nel 1990 sia nel 2000 gli obiettivi principali del legislatore erano, tra gli altri già allora, la semplificazione e l’innovazione. In entrambi i casi, il risultato è stato assai deludente, anche se, certamente, non insignificante. Di questi due provvedimenti cardine la legge 120/2020 affronta tuttavia solo alcuni aspetti, peraltro non del tutto centrali rispetto alla finalità dichiarata di semplificare l’applicazione della complessa normativa sull’amministrazione digitale e di accelerare i percorsi avviati ben prima dell’approvazione del Codice dell’amministrazione. Sembra più che altro voler concentrare l’attenzione su alcuni interventi tecnici in grado (almeno sulla carta) di rendere cogente la trasformazione digitale e determinare una buona volta e definitivamente lo switch-off digitale (e quindi la messa a disposizione dei servizi digitali a cittadini e imprese) al 28 febbraio 2020.

Al centro di questa sezione del decreto (Titolo III. Misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale) e dell’azione che si intende accelerare, troviamo, infatti, l’uso rafforzato e consolidato di strumenti operativi per la gestione delle identità digitali (SPID con l’aggiunta della carta di identità elettronica) e per la comunicazione di documenti e informazioni (PEC o meglio domicilio digitale obbligatorio), accompagnato (ma non organicamente integrato) da alcune indicazioni di natura generale. Altri autorevoli interventi hanno ricordato che sembra mancare l’individuazione di una “efficace formula organizzativa che assicuri il coordinamento delle azioni poste in essere da tutti i soggetti istituzionali a qualsiasi titolo coinvolti nello sviluppo dell’informatica pubblica” (dall’audizione del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti al Senato). Tuttavia, per avviare una riflessione più approfondita su questo nodo ed evitare di ripetere quanto già troppe volte sottolineato, sembra utile proporre un elenco di quelle indicazioni di dettaglio presenti nel provvedimento che innovano rispetto al passato e, soprattutto, sciolgono alcune criticità tecniche che hanno finora rallentato la digitalizzazione e fornito alibi a molti amministratori, promuovendo finalmente soluzioni di interoperabilità:

  • è fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di utilizzare e aggiornare specifiche e autonome credenziali di accesso;
  • si allarga il diritto all’identificazione digitale per l’accesso anche ai servizi dei concessionari di pubblici servizi e delle società a partecipazione pubblica;
  • è prevista la possibilità di presentare istanze, dichiarazioni e autocertificazione mediante l’app IO;
  • si introduce il punto di accesso telematico finalizzato alla formazione e presentazione delle domande di accesso telematico (CAD, artt. 64-bis e 65) ;
  • si stabilisce che l’invio di istanze, comunicazioni e documenti mediante indirizzi PEC iscritti nei registri INI-PEC, IPA o INAD consente l’identificazione del mittente e costituisce elezione di domicilio digitale;
  • si avvia la costituzione della Piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione destinato ad affrontare e superare i problemi di digital divide grazie alla possibilità di inviare un avviso anche in modalità analogica al cittadino e a fornirgli indicazioni per gestire l’accesso online o ritirare il documento in formato cartaceo;
  • si prevedono sanzioni tutt’altro che formali sia per i professionisti sia per le imprese che non utilizzino la PEC nonostante gli obblighi esistenti da tempo sia per i dirigenti che non ottemperino ai vecchi e ai nuovi obblighi destinati allo sviluppo di servizi amministrativi digitali.

Le proposte di indirizzo generale

A fianco di queste modifiche che in parte hanno già attirato l’attenzione dei commentatori e che meriterebbero successive valutazioni di merito sulla loro efficacia nel processo di trasformazione, non mancano anche importanti proposte di indirizzo generale destinate a sostenere anche in termini di governance l’intero modello, tra cui:

  • l’introduzione del Codice di condotta tecnologica presso ogni amministrazione con l’obiettivo di “favorire la digitalizzazione” e “garantire il necessario coordinamento sul piano tecnico” in coerenza “con gli obiettivi dell’agenda digitale italiana ed europea“ disciplinando “le modalità di progettazione, sviluppo e implementazione dei progetti, sistemi e servizi digitali delle amministrazioni pubbliche, nel rispetto della disciplina in materia di perimetro nazionale di sicurezza cibernetica” (CAD, articolo 13-bis commi 1 e 2);
  • il ricorso a (non meglio precisati) esperti in possesso “di comprovata esperienza e qualificazione professionale nello sviluppo e nella gestione di processi complessi di trasformazione tecnologica e progetti di trasformazione digitale”, ai quali le amministrazioni possono rivolgersi anche in forma associata, tra l’altro anche in relazione a obiettivi di formazione del personale (CAD, articolo 13-bis co. 3);
  • la definizione di obblighi e termini per la fruibilità dei dati e indicazioni sulla creazione di una piattaforma nazionale digitale (CAD, artt. 50 e 50-ter);
  • l’attribuzione alla Presidenza del Consiglio del coordinamento informatico delle amministrazioni statali, regionali e locali e le attività di monitoraggio e vigilanza sull’attuazione della strategia digitale pubblica.

Conclusione

Il quadro generale è complesso, l’analisi richiederà tempo e occasioni di confronto e verifica. Resta l’impressione, speriamo smentita dai fatti, che – come capita troppe volte nel nostro Paese – i vecchi nodi (di valore strategico eppure ignorati) continueranno a essere trascurati e a rimanere irrisolti senza la certezza che le nuove soluzioni siano in grado di essere sviluppate in modo da rendere governabile e realizzabile con una logica di sistema integrato e con una visione consolidata e consapevole quanto finora definito da tempo sul piano normativo, più volte pianificato e talvolta anche parzialmente e positivamente trasformato.

Da troppo tempo l’autoreferenzialità delle decisioni politiche e l’instabilità e l’incertezza del quadro di riferimento in cui operano i decisori dettano le condizioni di una innovazione che si pretende immediata e radicale, dimenticando che “habit is habit, and not to be flung out of the window by any man, but coaxed down-stairs one step at a time” (Mark Twain).

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 4