scenari

Blockchain per una Internet delle cose decentralizzata: pro e contro

E’ possibile favorire un Internet of Things aperto e decentralizzato grazie alla Blockchain? La risposta è: dipende dall’uso che se ne vuole fare, dato che al momento la Blockchain più che ad applicazioni data intensive è adatta a quei contesti in cui l’efficienza può essere sacrificata alla decentralizzazione

Pubblicato il 23 Mag 2017

Marco Conoscenti

Staff Research Fellow del Centro Nexa su Internet & Società

bitcoin_475457755

Con l’Internet of Things (IoT) alle porte, è opportuno cercare di arginare i rischi e le inefficienze di mercato di un Internet sempre più centralizzato, dove poche grandi aziende hanno il potere sui servizi e sui dati dei dispositivi IoT (se n’è parlato qui anche su agendadigitale.eu). A questo proposito, una tecnologia che, per la sua natura decentralizzata, potrebbe sostituire i silos di dati chiusi e non interoperabili di pochi grandi player e favorire un IoT più aperto e interoperabile è la blockchain, che è al momento al centro dell’attenzione in molti settori.

In questo articolo cercheremo di capire, oltre la nebbia dell’hype che la avvolge, le reali caratteristiche della tecnologia blockchain, i pregi e i limiti e il grado di adattabilità all’IoT, per far da leva in un contesto di economia circolare.

Bitcoin e Blockchain

Per spiegare le caratteristiche della blockchain, è indispensabile ricorrere alla sua prima e ad oggi più diffusa applicazione, Bitcoin. Bitcoin è una cryptomoneta, ossia una moneta digitale la cui emissione e sicurezza non sono garantite da un ente centralizzato e fidato, come la banca, bensì dalla crittografia.

Bitcoin utilizza la blockchain come libro mastro delle transazioni economiche. Una transazione economica in Bitcoin rappresenta il trasferimento di una certa quantità di cryptomoneta da una parte a un’altra. Le transazioni valide vengono registrate nella blockchain, che contiene ogni transazione avvenuta dal 2009 (anno di lancio di Bitcoin) a oggi. Viene così chiamata perché, per ragioni di efficienza, le nuove transazioni vi vengono inserite in blocchi, e perché ogni blocco contiene un riferimento al blocco precedentemente inserito, formando appunto una catena di blocchi (block chain, in inglese).

Bitcoin è un sistema peer to peer. Ciò significa che non esiste un’entità centralizzata che gestisce le transazioni e la blockchain. Al contrario, ognuno può partecipare: basta scaricare ed eseguire il software di Bitcoin, e si diventa automaticamente peer del sistema. I peer, oltre a poter fare transazioni, possiedono una copia della blockchain e verificano la validità delle nuove transazioni. La blockchain è quindi distribuita, nel senso che ogni peer ne ha una copia, e pubblica, in quanto tutti possono leggervi e scrivervi transazioni.

L’innovazione principale di Bitcoin e della blockchain è l’algoritmo di consenso distribuito. Tale algoritmo è quello che consente ai peer onesti di concordare sulla stessa versione della blockchain e che assicura che in tale versione non vi siano informazioni inserite da peer non onesti. In altre parole, l’algoritmo di consenso distribuito è quello che assicura che tutto vada secondo il protocollo di Bitcoin, che la blockchain non venga manomessa o controllata in maniera centralizzata.

I sistemi distribuiti come Bitcoin – dove tutti possono partecipare e i peer non hanno un’identità – sono generalmente vulnerabili al cosiddetto Sybil attack, che mette a rischio il consenso distribuito. In tale attacco, un attaccante crea più peer facendo credere che siano diversi e indipendenti, quando in realtà sono tutti sotto il suo controllo. Un attaccante potrebbe creare un numero tale di peer da controllare la maggioranza dei peer di Bitcoin e quindi influenzare il sistema a proprio piacimento, per esempio registrando nella blockchain solo determinate transazioni, o persino manomettendo transazioni già inserite.

La contromisura di Bitcoin è un algoritmo di consenso distribuito che fa uso della Proof of Work (PoW). Senza scendere approfonditamente nei dettagli, la PoW rende computazionalmente difficile ottenere il controllo del sistema e influenzarlo a proprio piacimento. Grazie alla PoW, per portare a compimento un Sybil attack, non basta che un attaccante possieda la maggioranza dei peer: deve possedere almeno il 51% della capacità computazionale dell’intero sistema. E ottenere tale percentuale, in grandi sistemi come Bitcoin dove vi sono milioni di partecipanti e la capacità computazionale totale è molto elevata, risulta altamente improbabile nella pratica.

Pregi e limiti della blockchain

Per quanto detto sopra, la blockchain è un registro di dati pubblico, peer to peer e, grazie alla PoW, resistente a manomissioni e controllo centralizzato.

Il più grande pregio della blockchain sta nella decentralizzazione, che rimuove la necessità di porre fiducia in un ente centralizzato. Infatti, nessun ente controlla la blockchain in maniera centralizzata: la crittografia e il consenso distribuito tra peer con PoW ne garantiscono il corretto funzionamento. La blockchain rimpiazza quindi enti centralizzati: in Bitcoin, rimpiazza la banca nella gestione della moneta; in Namecoin, rimpiazza i DNS nella gestione dei siti Internet.

La blockchain, pertanto, trova le sue migliori applicazioni ogniqualvolta si sostituisce a un ente centralizzato, o perché l’ente in questione è particolarmente inefficiente o perché porvi fiducia potrebbe essere rischioso.

In molte applicazioni, tuttavia, si parla di blockchain private o permissioned, cioè blockchain in cui solo uno o pochi enti hanno permessi di scrittura e lettura. Potendovi partecipare solo uno o alcuni enti, tali tipi di blockchain perdono in realtà quello che è il punto di forza della tecnologia blockchain: la decentralizzazione. Dal momento che i partecipanti sono noti e identificati, esse non sono vulnerabli a Sybil attack e applicarvi la PoW risulta inutile. Pertanto – come spiegato da Arvind Narayanan, professore di Computer Science alla Princeton University – queste blockchain non sono altro che database distribuiti, chiamati blockchain per via dell’hype che è attorno a tale tecnologia, ma che in realtà non godono delle proprietà di decentralizzazione e resistenza alla manomissione tipiche della blockchain con PoW.

Il più grande limite della blockchain è che supporta un numero limitato di transazioni. Tornando alla blockchain di Bitcoin, un parametro del codice vincola a 7 il numero massimo di transazioni per secondo che possono essere scritte nella blockchain (notevolmente inferiore rispetto agli usuali sistemi di pagamento, come VISA, che riescono a registrare anche migliaia di transazioni al secondo). Il parametro in questione è la massima dimensione del blocco. Il motivo per cui viene settata una massima dimensione del blocco è per limitare il costo di essere un full node. I full node sono quei peer del sistema che hanno una copia intera della blockchain, con tutte le transazioni avvenute da sempre, e che quindi sono in grado di validare le nuove transazioni (perché possono calcolare dalla blockchain la quantità di moneta posseduta da ogni partecipante e invalidare quelle transazioni dove un partecipante prova a spendere più moneta di quanta ne possieda). Maggiore è la dimensione massima del blocco, maggiore sarebbe il numero di transazioni al secondo supportate, ma allo stesso tempo la blockchain crescerebbe più rapidamente, richiedendo ai full nodes sempre più memoria. Per questo motivo, vi sarebbero meno full nodes che memorizzano la blockchain per intero. Un minor numero di full nodes, tuttavia, implica un sistema più centralizzato, dal momento che meno nodi avrebbero il potere di decidere quali transazioni sono valide.

Inoltre, blocchi con una maggiore dimensione sarebbero più difficili da trasmettere nella rete. Questo farebbe sì che solo i peer con larga banda siano in grado di trasmettere agli altri peer i blocchi che producono, tagliando fuori i peer con minore banda. Di nuovo, si assisterebbe a una centralizzazione del sistema, dove meno peer sono in grado di aggiungere nuovi blocchi alla blockchain.

È chiaro quindi come una dimensione del blocco maggiore porterebbe sì a un sistema più scalabile che supporta un maggior numero di transazioni, ma al contempo tale sistema sarebbe più centralizzato. Questo compromesso tra centralizzazione e scalabilità ha comportato un dibattito lungo più di un anno all’interno della comunità di Bitcoin.

Il dibattito resta ad oggi irrisolto. Da un lato, una parte della ricerca si sta focalizzando su come scalare Bitcoin senza far esplodere la dimensione della blockchain (vedasi the lightning network). Dall’altro, è già disponibile una versione software di Bitcoin, chiamata Bitcoin unlimited, che rimuove la dimensione massima del blocco.

Infine, un altro difetto non trascurabile della blockchain con PoW è il suo elevato impatto ambientale. Le operazioni di crittografia che caratterizzano la PoW richiedono un’elevata capacità computazionale. In particolare, vanno fatte con dell’hardware specifico che consuma una notevole quantità di energia elettrica e necessita di potenti impianti di raffreddamento. Secondo le stime del Digiconomist, il consumo energetico annuale di Bitcoin è pari a 10.44 TWh, che corrisponde allo 0.05% del consumo energetico mondiale (stesso ordine di grandezza del consumo energetico annuo del Ghana).

Conclusioni

Abbiamo visto come il grande punto di forza della blockchain sia la sua natura radicalmente decentralizzata. Tuttavia, c’è un prezzo da pagare per la decentralizzazione, ed è l’efficienza. Ad oggi la tecnologia blockchain è parecchio inefficiente, perché, come spiegato, è possibile scrivervi solo un limitato numero di dati al secondo.

All’inizio di questo articolo ci siamo chiesti se la blockchain può permettere un Internet of Things aperto e decentralizzato, che favorisca maggiore circolarità dei dati e favorire l’innovazione. Come prevedibile, la risposta è: dipende. Dipende in buona sostanza dall’uso che se ne vuole fare. Ad oggi la blockchain non è di certo adatta ad applicazioni data intensive. È invece più adatta in quei contesti in cui l’efficienza può essere sacrificata alla decentralizzazione.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2