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Fibra ottica, è l’anno della svolta? Ecco gli scenari per le aree bianche



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A due anni dall’accordo con FiberCop e Open Fiber, TIM avvia la commercializzazione dei servizi FTTH nelle aree bianche del Paese. I prossimi 12 mesi saranno cruciali per capire se ci sarà una svolta nell’adozione della fibra anche nelle zone considerate a fallimento di mercato: molto dipenderà dalla spinta commerciale degli operatori

Pubblicato il 7 mag 2024



fibra ottica

Al netto di colpi di scena dell’ultima ora, il 2024 sarà l’anno della separazione della rete fissa di TIM, argomento che è ciclicamente tornato alla ribalta per quasi dieci anni. Si apre, di fatto, una nuova era per il principale operatore di telecomunicazioni italiano, con inevitabili ripercussioni sull’intero comparto, ma anche sui settori adiacenti che beneficiano di un’infrastruttura strategica.

Come insegna la “microstoria”, piccoli eventi sono lo specchio del cambiamento e l’inizio delle rivoluzioni. Probabilmente non sono molti quelli che si sono accorti che dal 30 aprile 2024 è comparsa sul sito di TIM l’offerta che sancisce la commercializzazione dei servizi FTTH (Fiber To The Home) anche nelle aree che sono state oggetto dell’intervento pubblico del Piano Banda Ultra Larga (BUL) – Aree Bianche, vale a dire le aree che nel 2015 erano state considerate a fallimento di mercato per assenza di piani di investimento degli operatori privati.

L’accordo del 2022

Il 13 maggio 2022 TIM, FiberCop e Open Fiber hanno firmato un accordo commerciale riguardante le aree bianche che prevedeva, da un lato, l’utilizzo da parte di Open Fiber delle infrastrutture di rete di FiberCop per un controvalore superiore a 200 milioni di euro (in IRU, Indefeasible Right of Use). Dall’altro lato, TIM avrebbe utilizzato la fibra di Open Fiber per attivare servizi FTTH ad almeno 500 mila clienti, sempre nelle stesse aree. Si doveva, quindi, aprire una nuova fase di collaborazione che avrebbe consentito di accelerare la copertura e favorire il take-up degli abbonamenti, in aree dove la quota di mercato di TIM rimaneva superiore alla media del Paese. Ci sono voluti due anni per consentire di attivare i primi servizi da parte di TIM, verosimilmente per incastrare tutti gli aspetti tecnici, economici e operativi.

La nuova offerta TIM per le aree bianche

La nuova offerta rispecchia naturalmente i contenuti dell’offerta TIM disponibile nelle altre aree, anche se (almeno per il momento) con prestazioni “fino a 1 Gbps”, mentre è noto come in altre aree l’offerta TIM abbia già raggiunto prestazioni fino a 2,5 o 10 Gbps. Anche il prezzo (30,90 €/mese) è allineato all’offerta base di TIM. Come ormai è consuetudine degli operatori, l’analisi dell’articolazione del prezzo richiede la decodifica delle singole componenti, che sono il canone e l’opzione in promozione per 24 mesi, nonché il modem rateizzato, sempre in 24 mesi. La somma delle parti fa il totale e l’offerta è in promozione per le attivazioni online e con domiciliazione bancaria entro l’8/06/2024 consente di mantenere il costo di 30,90 euro anche alla scadenza della promozione. Anche l’attivazione è in promozione ed è azzerata (invece di 49,90€ vs 39,90€ delle altre aree).

Infine, come fanno anche da altri operatori, viene ricordato come si tratti di un’offerta per aree particolari, le aree bianche appunto, “di solito meno densamente popolate, in cui il Governo sta attuando misure a sostegno dell’estensione delle infrastrutture di rete a banda ultralarga per portare la fibra ottica direttamente nelle case (tecnologia FTTH)”. Anche se l’iter per l’installazione e l’attivazione sono quelle tipiche di un impianto FTTH viene esplicitamente ricordato come a causa delle complessità infrastrutturali che caratterizzano le aree in oggetto, il completamento delle attività tecniche potrebbe richiedere alcune settimane.

L’offerta crea la domanda?

A questo punto ci si può interrogare se l’avvio di questa nuova offerta potrà contribuire a risolvere l’annoso problema del take-up nelle aree bianche, visto che secondo gli ultimi dati di avanzamento di Infratel (31 marzo 2024), a fronte di circa 6,5 milioni di unità immobiliari in commercializzazione (4,6 milioni FTTH e 1,9 FWA) erano stati attivati i servizi in 290 mila unità immobiliari (con ulteriori 40 mila in lavorazione).

Intanto, la verifica empirica sue due piccoli comuni come Casciago (VA) e Burolo (TO), luoghi della memoria dello scrivente, confermano come il servizio FTTH di TIM sia disponibile, insieme ormai a molti altri operatori. Da notare come, tra i grandi operatori, a Casciago sembri ancora mancare all’appello solo Fastweb, mentre a Burolo, oltre a Fastweb non risultano attivi nemmeno i servizi di Iliad e Vodafone. Le prestazioni non sempre sono quelle massime disponibili in Italia, ma i prezzi risultano, a differenza del passato, sostanzialmente allineati tra le diverse zone. Le scelte di copertura dipenderanno sempre di più anche dalla strategia FWA, come dimostra il recente accordo tra Fastweb e Eolo.

Conclusioni

I prossimi 12 mesi saranno chiave per capire se effettivamente potremo assistere a una svolta nell’adozione dei servizi FTTH anche nelle aree bianche, ma molto dipenderà dall’effettiva spinta commerciale degli operatori. In fondo, nelle telecomunicazioni rimane vero che, spesso, è proprio l’offerta a creare la domanda.

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