nuovo governo

PNRR, Fuggetta: “Come riscrivere il piano, per il rilancio del Paese”

Innovazione digitale, ricerca e capitale umano sono riconosciuti quali pilastri di qualunque piano di rilancio e di ripartenza delle economie dei paesi europei. Per portare obiettivi rilevanti nel medio-lungo periodo il PNRR dovrebbe dunque essere riscritto con un nuovo metodo e una nuova strategia. Ecco su quali basi

Pubblicato il 05 Feb 2021

Alfonso Fuggetta

professore di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano

italia_digitale (2)

Opinion leader, esperti, forze politiche, osservatori e la stessa Unione europea hanno più volte ripetuto che l’investimento in innovazione digitale, ricerca e capitale umano deve essere uno dei pilastri di qualunque piano di rilancio e di ripartenza delle economie dei paesi europei.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è quindi vitale per il rilancio e lo sviluppo del nostro Paese, ma deve essere sostanzialmente riscritto per renderlo realmente in grado di portare un impatto concreto e utile sul breve e sul medio-lungo periodo. Quali obiettivi, politiche e azioni deve quindi prevedere?

I tre elementi per una strategia efficace

In generale, una strategia efficace è costituita da tre elementi:

  • la diagnosi della situazione e la definizione di obiettivi (“Diagnosi”);
  • l’identificazione degli indirizzi, delle politiche e delle policy necessarie per indirizzare i problemi e le sfide rilevate (“Politiche di intervento”);
  • l’articolazione di un programma di interventi che precisi attività, risorse economiche, organizzative e di competenze necessarie, scadenze, criteri di valutazione, risultati da raggiungere (“Piano di azione”).

Vorrei provare ad abbozzare, nei limiti dello spazio disponibile in questa sede, uno schema di massima di una strategia su tre temi che penso centrali per il PNRR: innovazione della Amministrazioni Pubbliche, innovazione delle imprese, ricerca. Ne ho scritto in un recente lavoro (“Il Paese Innovatore”) e provo qui a riassumerne alcuni tratti essenziali.

Innovazione delle Amministrazioni Pubbliche

Diagnosi: le amministrazioni del Paese sono spesso frenate e incapaci di offrire quei servizi e quel sostegno di cui la società civile e l’economia hanno bisogno. I procedimenti sono spesso compartimentalizzati e riflettono una organizzazione a silos. Dobbiamo far sparire la burocrazia fine a sé stessa (i certificati, per esempio) e introdurre servizi realmente utili ai cittadini nei campi chiave della sanità, del lavoro, dell’istruzione, degli investimenti, della gestione della spesa pubblica. Le parole chiave devono essere disappearing burocracy e citizen-valued services.

Politiche di intervento

Negli anni scorsi, l’enfasi dell’azione di governo è stata centrata (sia a livello centrale che locale) sullo sviluppo e sulla fornitura di servizi di front-end (portali, app, sistemi di pagamento, identità digitale).

Dobbiamo invece affrontare con decisione il tema del ripensamento dei processi e delle organizzazioni rendendo possibile la comunicazione diretta tra amministrazioni e, dal punto di vista informatico, la piena interoperabilità dei back-end, il consolidamento delle basi di dati del paese, la razionalizzazione del parco applicativi, premessa quest’ultima indispensabile anche per il passaggio al cloud e l’ottimizzazione dei centri di calcolo e dei sistemi di elaborazione delle amministrazioni. Il pubblico dovrà sempre più concentrarsi sulla gestione degli asset strategici del Paese (base di dati e sistemi di back-end), lasciando spazio ai privati per quanto riguarda l’erogazione dei servizi di front-end.

Piano di azione

È vitale definire un modello di interoperabilità tra amministrazioni, sia a livello orizzontale (per esempio tra ministeri e enti centrali) che verticale (tra Stato, regioni e enti locali). Ciò deve articolarsi su una governance politica forte e su un modello tecnico-operativo organico che colmi le lacune e i ritardi che ci hanno piagato negli ultimi anni. Questo modello deve permettere la relazione diretta tra soggetti pubblici e l’apertura e l’interazione con i soggetti privati che possono sviluppare servizi di front-end per cittadini e imprese.

È essenziale procedere ad una razionalizzazione e consolidamento del parco applicativi e delle basi di dati del Paese, azione propedeutica al consolidamento in cloud degli applicativi e alla riduzione della spesa pubblica improduttiva.

È vitale definire policy di procurement per servizi critici come il cloud e lo sviluppo e gestione dei sistemi informatici che, nel rispetto del mercato e dei principi di trasparenza e legalità, eviti da un lato di replicare nel pubblico quanto già il mercato è in grado di offrire e, dall’altro, garantisca che le strutture pubbliche possano dotarsi in tempi rapidi e certi degli strumenti necessari per svolgere i propri compiti istituzionali.

Ciò richiede da un lato un modello di governance che superi il frazionamento e i limiti sperimentati in questi anni e, dall’altro, un approccio iterativo (oggi si usa dire agile) che avvii questi processi di innovazione a partire da alcuni casi strategici come, per esempio, l’integrazione delle informazioni e dei servizi sanitari e la cancellazione sistematica dei processi di richiesta e produzione di certificati.

Piano Ripresa e Resilienza per una nuova PA, Barca: “Così sarà occasione straordinaria”

Innovazione delle imprese

La diagnosi: le imprese italiane hanno saputo in molti casi inserirsi nella competizione internazionale e crescere nonostante le crisi che si sono succedute e i tanti limiti del sistema Paese. Questo sviluppo ha due forti limiti: è disomogeneo e non coinvolge in modo organico e diffuso tutte le realtà del Paese, specialmente dal punto di vista territoriale; deve essere ulteriormente promosso, rilanciato e anzi rinnovato nel tempo per tenere conto delle crescenti sfide che le imprese e il Paese nel suo complesso si trovano ad affrontare.

La dimensione mediamente piccola delle imprese non aiuta. Al tempo stesso, abbiamo assistito alla moltiplicazione disorganica di tante iniziative di sostegno ai processi di innovazione (parchi scientifici, cluster, digital innovation hub, competence center, centri di innovazione, strutture di raccordo) che spesso non hanno una reale capacità di intervento sui processi di innovazione delle imprese né un modello di intervento e economico di funzionamento sostenibile nel tempo. Infine, le politiche pubbliche di incentivazione sono spesso lente, discontinue e incapaci di cogliere le reali esigenze delle imprese.

Politiche di intervento

È vitale spingere sulla selezione, qualificazione e potenziamento delle strutture che sono realmente in grado di offrire un contributo ai loro processi di innovazione, grazie e in parallelo ad una semplificazione e razionalizzazione della pletora di strumenti pubblici di finanziamento e supporto ai processi di innovazione e di crescita delle imprese.

Piano di azione

Sul fronte dello sviluppo di impresa, devono essere incentivati la nascita, la patrimonializzazione e l’investimento nella crescita dimensionale delle imprese. È importante che strumenti come quelli previsti da EneaTech e CDP vadano a potenziare e non a sostituire l’azione degli attori del mercato (venture capital e private equity), condividendone il rischio nei casi maggiormente sfidanti e per questo motivo promettenti. Inoltre, è vitale spingere le imprese ad investire ed innovare attraverso strumenti di supporto che incidano in modo immediato e concreto sul loro conto economico (e non solo sul flusso di cassa come i prestiti agevolati). Da questo punto di vista, meccanismi come “l’euro match” (un euro di contributo pubblico a fronte di un euro di investimento privato) e i crediti di imposta (di ampia e non marginale applicazione) rispondono pienamente a questi bisogni. Essi devono essere premianti e rafforzati nel momento in cui l’impresa che usufruisce di questi strumenti affida contratti a università, centri di ricerca e innovazione pubblici e privati, startup innovative, portando da un lato ad un rafforzamento di quegli attori del mondo dell’offerta che sono realmente in grado di offrire un contributo concreto e fattivo e, dall’altro, spingendo le imprese ad aprirsi a competenze e contributi esterni (la vera open innovation). Questi strumenti devono essere resi strutturali e permanenti, così da offrire un contesto consolidato e certo che permetta alle imprese di investire in modo ragionato sul medio-lungo periodo.

Il pubblico deve altresì operare per qualificare l’offerta di servizi di innovazione, non tramite finanziamenti alla creazione di nuove strutture, ma attraverso processi di certificazione e valutazione delle realtà più competitive, come già in parte accade con i centri MISE per il trasferimento tecnologico Industria 4.0 e la selezione delle reti degli European Digital Innovation Hub (vedi la rete InnovAction che abbiamo creato con Fondazione Links, Fondazione Bruno Kessler, Cefriel e Campania New Steel).

Ricerca

La diagnosi: la ricerca è il processo attraverso il quale si crea nuova conoscenza. La vera ricerca è di base. Come hanno sottolineato diversi grandi ricercatori del passato, “non esiste la ricerca/scienza applicata, ma solo l’applicazione della ricerca/scienza” (cioè l’innovazione). È per questo motivo che non è facile trovare risorse economiche che siano in grado di sostenerla in assenza di ritorni economici immediati o comunque pianificabili.

La ricerca italiana ha raggiunto risultati tutt’altro che disprezzabili, ma è piagata da alcuni problemi di fondo:

  • la dimensione media delle imprese è bassa e questo inevitabilmente riduce la loro capacità di investimento in ricerca.
  • L’investimento pubblico in ricerca è spesso discontinuo ed estemporaneo.
  • È mancata una politica universitaria stabile nel tempo che fosse in grado di garantire piena competizione tra gli atenei e una reale autonomia amministrativa.

Politiche d’intervento

È vitale innanzi tutto che il pubblico preveda un modello di finanziamento della ricerca chiaro e strutturale. Inoltre, è essenziale premiare gli investimenti delle imprese in veri progetti di ricerca e non solo in attività di innovazione volti ad avere un impatto diretto sul mercato. Infine, è urgente dare un assetto moderno e stabile al mondo della ricerca e dell’università che valorizzi autonomia e competitività.

Piano di azione

Devono essere definiti programmi di finanziamento alla ricerca che operino tramite bandi aperti e competitivi (dal punto di vista dei processi di attribuzione dei fondi) a tre livelli:

  • risorse per singoli ricercatori (sul modello dei grant ERC);
  • risorse per le strutture di ricerca (vedi bandi PRIN e PNR);
  • risorse per programmi di ricerca congiunta tra università, centri di ricerca e industria.

In quest’ultimo caso è utile prevedere bandi per progetti pre-competitivi di medio periodo (3-5 anni) per i quali ha effettivamente senso prevedere la collaborazione di una molteplicità di attori pubblici e privati (a differenza di quanto invece caratterizza i processi di innovazione/applicazione). È inoltre vitale potenziare le infrastrutture e le piattaforme sperimentali che permettano di espandere e rafforzare la capacità di ricerca delle strutture di qualità esistenti: per esempio, laboratori sperimentali e di prova delle università o sistemi di supercalcolo a supporto dei programmi di ricerca.

È infine vitale garantire autonomia agli atenei con meccanismi di piena competizione e valutazione da parte del mercato (e non di organismi autoreferenziali). L’aumento degli investimenti pubblici sul settore universitario deve essere preceduto ed accompagnato da un profondo e permanente processo di capacity planning della capacità formativa e di ricerca degli atenei per indirizzare investimenti laddove maggiori sono i bisogni e le carenze delle strutture esistenti.

Recovery plan, troppo poco su ricerca e istruzione

Conclusioni

Non è certo possibile in poche righe scrivere un piano completo e dettagliato all’altezza dei bisogni e delle sfide che stiamo vivendo.

Ma quanto ho qui abbozzato vuole innanzi tutto indicare alcuni cambi di impostazione e di metodo indispensabili e vitali per mettere in campo azioni che siano realmente in grado di avere un impatto di medio-lungo periodo sui processi di crescita e rilancio del Paese.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati