innovazione

Manager prestati alla politica, com’è andata: da Lucio Stanca a Vittorio Colao

Dalla nomina, vent’anni fa, del primo ministro per l’innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca, per volontà di Silvio Berlusconi, all’arrivo di Vittorio Colao col nuovo governo Draghi, ne è passata di acqua sotto i ponti. Eppure, nonostante le buone intenzioni, la trasformazione digitale del paese s’ha ancora da fare

Pubblicato il 23 Feb 2021

Giovanni Manca

consulente, Anorc

Piattaforma digitale nazionale dati

La nomina del manager Vittorio Colao a ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale nel Governo Draghi richiama alla memoria tutti quei Governi della Repubblica Italiana che hanno avuto nella loro compagine un ministro con attributi simili.

In alcuni casi il tema della digitalizzazione è stato anche affidato a ministri con deleghe miste assegnate dal Presidente del Consiglio. Il caso di Diego Piacentini nominato da Matteo Renzi Commissario straordinario per l’attuazione dell’agenda digitale costituisce un ulteriore elemento di varietà su questo tema.

In questo articolo non si ha l’obiettivo di contribuire alle già numerose proposte attuative per l’utilizzo dei fondi del cosiddetto Recovery Plan ma di ricordare gli avvenimenti principali relativi a quanto è successo nel passato, dove chi scrive è stato nella maggior parte dei casi testimone oculare, al fine di evidenziare cosa è successo e cosa non ha funzionato. La posizione dell’Italia nell’indice DESI (Digital Economy and Society Index) è una conferma di questa visione sul tema.

Si vedrà che molte questioni sono cicliche e quindi ai giorni nostri qualcosa dovrebbe essere attuata in modo diverso rispetto al passato.

Lucio Stanca, il primo ministro per l’innovazione e le tecnologie

Iniziamo questa sintetica carrellata con il primo ministro per l’innovazione e le tecnologie, il manager IBM Lucio Stanca.

Stanca viene nominato su forte volontà politica da Silvio Berlusconi nel giugno del 2001 che lo annunciò prima della tornata elettorale che riteneva (e che fu) di ampio successo.

Il fatto che Berlusconi fosse un convinto assertore della necessità di forti iniezioni tecnologiche al fine di migliorare la competitività del Paese ha garantito a Stanca un adeguato supporto politico.

Lo stesso Berlusconi costituisce e presiede il Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione dove il Ministro Stanca ha ovviamente un ruolo propositivo che gli fa avviare un numero estremamente rilevante di iniziative. Quando non si riesce a legiferare Stanca emette delle direttive anche congiuntamente con altri ministri.

Stanca dispone dei fondi indirettamente ereditati dal suo predecessore Franco Bassanini che aveva gettato le basi della digitalizzazione senza avere il tempo di renderle pienamente attive. Comunque, Stanca ritrova la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione, il testo unico della documentazione amministrativa (TUPA DPR 445/200) e le norme sulla firma digitale.

Ci sono 800 miliardi di lire dei fondi derivati dallo Stato per la vendita delle licenze UMTS. Un’apposita norma di legge garantiva al Ministro anche il recupero di risorse aggiuntive che si recuperavano ogni anno dalle economie di bilancio dei Ministeri. Un apposito fondo fu costituito con l’articolo 27, commi 1 e 2, primo periodo, della legge 16 gennaio 2003, n. 3.

Insomma, le risorse finanziarie non mancavano e fu dato avvio ad un complesso ed articolato piano di investimenti e cofinanziamenti, che comprendeva progetti destinati a tutti i settori pubblici e privati. In una dichiarazione alla stampa, il ministro annunciava tra l’altro che “…oggi abbiamo approvato iniziative concrete che riguardano cinque aree specifiche: la competitività del Paese, la cultura nazionale, l’educazione e l’alfabetizzazione digitale, la telemedicina e l’e-Government attraverso l’utilizzo più massiccio e proficuo delle tecnologie in rete.”

Cie, CAD e tessera sanitaria vedono la luce

I progetti costituirono i “cantieri digitali” e molte cose furono fatte. Il Portale nazionale del cittadino (oggi l’APP IO ne rappresenta l’istanza attualizzata), la Carta d’Identità Elettronica (in una seconda fase della sperimentazione trascinatasi oltre 12 anni), l’estensione della rete all’estero anche in supporto dell’ICE e tante iniziative per il privato come i distretti digitali e il portale dei servizi all’imprese. Si prosegue su tantissime iniziative che in altra forma sono presenti ancora oggi come la razionalizzazione dei sistemi elaborativi centrali e la Carta Nazionale dei Servizi poi accorpata alla Tessera Sanitaria.

SI fa tanto ma cosa rimane ex-post non è ancora una peculiarità operativa del Paese. Si inizia a rilevare casi di finanziamenti non produttivi o scarsamente remunerativi e quindi non sostenibili.

In alcuni casi il rimane inattivo dopo il “taglio del nastro”.

Per la prima volta si assiste a una evoluzione digitale che deve essere gestita in più legislature. Questo, ad oggi, è uno dei problemi irrisolti.

Terminiamo la descrizione molto sintetica del periodo del Piano Stanca con il ricordo della nascita del Codice dell’Amministrazione Digitale. Tra molte difficoltà di natura politica arriva in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n.82.

Riforme e Innovazione nella PA: Luigi Nicolais

L’alternanza democratica porta a cambiamenti elettivi dello scenario di Governo e si passa al Governo Prodi II (maggio 2006) durato circa due anni, unico per l’intera XV legislatura. I temi dell’innovazione passano al Professor Luigi Nicolais con un’impronta decisamente pubblicistica, infatti, il titolo del Ministro è per le riforme e l’innovazione nella pubblica amministrazione.

Non entrando in merito alle questioni politiche la debolezza del Governo con numeri di maggioranza minimi non rende possibile particolare attività per il digitale e l’innovazione. Anche perché si percepisce la difficoltà di interagire tra ministeri.

Renato Brunetta, ministro della PA

Con il nuovo Governo con a capo ancora una volta Silvio Berlusconi non viene più nominato un ministro specifico per il digitale. Nelle deleghe del Presidente del Consiglio troviamo il Professor Renato Brunetta nominato Ministro per la pubblica amministrazione.

Brunetta concentra la sua attenzione alla pubblica amministrazione che vede come volano tecnologico anche per il settore privato. In tal senso promuove e sviluppa una nuova versione del CAD che si pone in parallelo alla riforma della PA. La parte digitale è asservita al mondo della pubblica amministrazione e alcune riforme sono per lo sviluppo della PEC ai cittadini con la CEC-PAC (Comunicazione Elettronica Certificata tra Pubblica Amministrazione e Cittadino). Il progetto viene ampiamente pubblicizzato, finanziato con un bando di gara gestito dal CNIPA ma non avrà mai un adeguato successo perché non coordinato con la PEC di base e per questo motivo poco supportato dai servizi delle PA.

Filippo Patroni Griffi e Francesco Profumo

Il subentro del Professor Mario Monti a partire dal novembre 2011 cambia ancora lo scenario e lo complica. Le deleghe sul digitale vengono suddivise tra Filippo Patroni Griffi e Francesco Profumo. Il primo ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e il secondo Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca con delega all’innovazione tecnologica. Anche in questo caso il periodo di vita del Governo è breve (aprile 2013) e poco si vede sulla digitalizzazione. Comunque, i due Ministri appena citati firmano il DPCM 22 febbraio 2013 che è ancora in vigore per le regole tecniche della firma digitale.

Arriva Francesco Caio

Si passa rapidamente al Governo di Enrico Letta, a quello di Matteo Renzi e poi di Gentiloni. Letta si pone il problema del digitale in modo forte e nomina Francesco Caio, manager, a capo di una unità operativa che ha l’obiettivo di sviluppare il digitale con una forte attenzione alla risalita dell’Italia nella famigerata classifica dell’indice DESI che ci vede sempre negli ultimi posti. Caio viene anche nominato Digital Champion, carica istituita in UE dal Commissario all’Agenda Digitale Neelie Kroes.

Nonostante la brevissima durata del Governo Letta l’unità operativa coordinata da Caio getta le basi per lo sviluppo di SPID, della fatturazione elettronica e del servizio PagoPA.

Il Commissario straordinario Diego Piacentini

Una svolta cruciale sui temi del digitale arriva con la nomina di Diego Piacentini a Commissario straordinario per l’attuazione dell’agenda digitale. È un mandato triennale che comunque è stato di circa due anni (settembre 2016 – ottobre 2018).

Piacentini attiva un gruppo di alte professionalità che agiscono con un profilo estremamente moderno ma poco allineato alle metodologie della PA. Vengono usate le metodologie internazionali per lo sviluppo del software e il cosiddetto Team digitale tenta di incidere anche sul ruolo di AgID ma creando conflitti di competenze più che risultati.

Comunque, la visione pragmatica e privatistica di Piacentini porta a uno sblocco decisivo nel progetto dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente – ANPR e alla piena attivazione di PagoPA. Non trascurabile anche il ruolo di supporto alle PPAA sui servizi SPID. Piacentini e il Team contribuiscono a una nuova versione del CAD che con il tradizionale correttivo porta alla versione numero sei dello stesso.

Giulia Bongiorno e Paola Pisano nei due governi Conte

I due Governi Conte sono caratterizzati dall’avvocato Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica Amministrazione che riesce a produrre (in 15 mesi circa) per la PA solo la cosiddetta Legge di Concretezza affidando i temi del digitale all’AGID molto attiva in sede comunitaria, su SPID e sulla razionalizzazione dei CED e il passaggio al paradigma cloud. Al Ministro Bongiorno subentra Paola Pisano che ritorna a ricoprire un ruolo specifico per il digitale essendo nominata nel Conte II ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione. Quest’ultima è in carica per oltre 17 mesi fino all’insediamento del Governo Draghi il 13 febbraio 2021.

Anche in questo caso il breve periodo non ha favorito risultati particolari anche per la pandemia.

Poi il cambio del Direttore di AgID ad ogni cambio di Governo è un altro elemento di rallentamento di iniziative sul digitale.

Nel periodo Pisano si stabilisce l’imminente scadenza del 28 febbraio 2021 per la fruizione dei servizi online della PA esclusivamente tramite CIE, SPID e CNS. Ci sono anche altre innovazioni al CAD fortemente modificato dalla Legge di semplificazione 2020.

Il documento di riferimento per la digitalizzazione è denominato “2025 – Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese”. Il riferimento a una data esterna alla fine della legislatura nel 2023 è certamente lungimirante.

L’arrivo di Vittorio Colao

Arriviamo a Vittorio Colao che viene nominato Ministro per l’innovazione tecnologia e la transizione digitale da Mario Draghi e giura alcuni giorni fa, il 13 febbraio 2021.

Colao somiglia molto come base operativa a Stanca e Piacentini. Più al primo che al secondo perché l’esperienza di Piacentini è “meno” ICT di quelle IBM e Vodafone di Stanca e Colao.

Quest’ultimo ha anche una base economica importante per operare nell’ambito del suo mandato, comunque fino alla fine fisiologica della legislatura nel 2023.

Le risorse economiche sui temi dell’innovazione tecnologica e la transizione digitale sono di decine di miliardi di euro e provengono dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il tema della digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura dispone alla data della previsione di 48,7 miliardi di euro; circa 10 miliardi sono per la digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA.

Numeri enormi e di grande responsabilità anche per un manager esperto come Colao.

Quest’ultimo si è “allenato” con il Rapporto per il Presidente del Consiglio dei Ministri prodotto dal Comitato di esperti in materia economica e sociale.

Il titolo del Rapporto è “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022”. All’interno sono presentate 102 idee per il rilancio dell’Italia.

La PA digitale nel Recovery Plan: cosa c’è e cosa manca

Conclusioni

Il ciclo aperto con il Piano Stanca si richiude con il Piano Colao e con la presumibile visione e azione coordinata e coerente da ministro.

Gli ostacoli che ci sono sempre stati sono la differente visione politica e manageriale in un Governo che è tecnico/politico.

Il coinvolgimento di tre visioni diverse alla base tra i Ministri Giorgetti (Sviluppo Economico), Brunetta (PA) e Colao.

Le dichiarazioni sulla necessità del cambio di passo sono scontate e ripetute da decenni. Il fatto che ogni soggetto di Governo ricomincia quasi da capo ci ha portato alla situazione attuale.

Next Generation Italia (noto anche come Recovery Plan) ha poco tempo a disposizione per partire, la transizione digitale è sempre più urgente. L’unità e l’accordo tra tecnici e politica è indispensabile. La valutazione della sostenibilità dei progetti è elemento altresì indispensabile. Abbiamo fatto molto negli anni e poco ci è rimasto.

La frase finale, quindi, non può che essere innovare, realizzare, sostenere, potenziare, innovare nuovamente in un ciclo continuo.

Auguri e buon lavoro al nuovo Governo.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati