Servono 1,6 miliardi per il nuovo digital divide rurale di Rossella Lehnus, Infratel Italia Sono i Comuni rurali, quelli che tecnicamente sono classificati come “C e D” che hanno il maggior fabbisogno pubblico per garantire l’accesso alla banda ultralarga. I fondi europei Feasr non bastano, ma si spera in un'integrazione nazionale. E' necessario per lo sviluppo dell'agricoltura italiana
Il wireless alternativo va verso l'ultra banda larga, ma ha fame di spettro di Gian Leonardo Solazzi, NGI SpA Ecco l'esperienza di Ngi, tutta italiana. L'anno prossimo la tecnologia consentirà un passo avanti: sistemi di beam-forming per sfruttare le tecniche di MU-MIMO e quindi velocità a 50 Megabit per utente. Significa soddisfare senza la fibra un obiettivo dell'Agenda digitale. Ora però Agcom e il ministero dello Sviluppo economico devono liberare le frequenze necessarie
Liberare le frequenze per sostenere l'Agenda digitale di Laura Rovizzi, Fondatrice e AD di Open Gate Italia Abbiamo porzioni di spettro di fatto inutilizzate, dove i regolatori stanno peccando di eccessiva burocratizzazione. Si pensi allo spettro dei 200 MHz compresi tra le frequenze 3,6 e 3,8 GHz oggi in gran parte libero, utilizzato solo per alcuni ponti radio (di RaiWay, Telecom Italia, Ministero della Difesa) e che, secondo la Decisione 243/2012/EU in merito alle indicazioni del programma pluriennale sulla politica dello spettro radio, avrebbe dovuto essere disponibile già dal 31 dicembre 2012
Migliorare la Scuola: due progetti nazionali di Sara Mori, Indire* VSQ e VALES: sperimentazioni in cui autovalutazione, valutazione esterna, progettazione e realizzazione di azioni di miglioramento e rendicontazione sociale dei risultati mirano a sviluppare la qualità dell’organizzazione scolastica e del servizio offerto. Grazie al Team per il Miglioramento (TpM) interno alla scuola e il tutor esterno formato da Indire che accompagna il processo in tutto l’arco del suo svolgimento
Federalismo digitale, una storia sbagliata che si può cambiare di Paolo Colli Franzone, Osservatorio Netics Non si vede davvero come il singolo cittadino italiano possa trarre un beneficio da decine di sistemi informativi per il bollo auto o da una ventina di progetti diversi per il fascicolo sanitario elettronico, tanto per fare due esempi. Né si capisce perché le PMI italiane debbano avere incentivi alla digitalizzazione e finanziamenti differenti a seconda di dove abbiano la loro sede legale.Occorre un patto di sistema tra Stato, Regioni e industria ICT. Ma anche la politica deve fare la sua parte
Bari si dà due anni per digitalizzare PA e servizi di Mila Fiordalisi L'Agenda digitale del Comune è ricca di azioni. Ma il direttore Ict e Teccnologie Antonio Cantatore avverte: "L'equazione digitale=risparmio non è la ricetta chiave. L'innovazione va portata avanti e non declinata al risparmio"
Fattura elettronica, difficoltà iniziali e soluzioni di Patrizia Saggini Il vero scoglio per le Pmi è la conservazione dei documenti digitali a norma di legge. Devono esserlo per un periodo di 10 anni, inclusi i documenti collegati come ad esempio le ricevute di consegna al Sistema di Interscambio dell'Agenzia delle Entrate
Deficiente! di Edoardo Fleischner Cronache dal futuro, a cura del docente visionario Edoardo Fleischner (Comunicazione crossmediale all'Università degli Studi di Milano, ma anche progettista crossmediale) per Agendadigitale.eu
Scuola "aumentata", tre eccellenze europee per una nuova didattica di Paolo Ferri, università Bicocca di Milano Il Ginnasio di Ørestad in Danimarca, l’Het 4e gymnasium di Amsterdam e la scuola VITTRA di Stoccolma in Svezia.Scuole innovative per quanto attiene alle “architetture” degli spazi interni ed esterni. Progettati in modo da favorire l’introduzione di nuovi modelli di didattica digitale attiva e cooperativa identificati, in sede UE, dalla “strategia dei Lisbona” alla voce “Competenze digitali”
Fondi Ue per la banda larga: la strategia c'è ma è debole di Cristoforo Morandini, Between L’interazione con l’Europa ha portato un primo beneficio evidente. E’ finalmente comparso un documento ufficiale che descrive l’Agenda Digitale italiana. Ma come dimostra il lungo elenco di provvedimenti ancora in attesa di attuazione, la strada rimane disseminata di ostacoli.
Agenda digitale italiana: lo stato dell'arte tra decreto e altre norme di Alessandro Longo, Nello Iacono Dopo il Dl Crescita 2.0, le misure avviate per la Pa digitale, le tre priorità fatturazione elettronica, identità digitale e anagrafe unica. Il Piano nazionale banda larga e banda ultra larga. La Strategia Italiana per la Crescita Digitale. Italia Login. Il nuovo Cad. Ecco come sta per cambiare l'Italia grazie alla spinta politica nell'innovazione (aggiornamenti in progress. Ultimo: 10 dicembre 2016)
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