n° 35 del 29 Giugno 2013
Agenda Digitale -  Newsletter settimanale
Direttore responsabile: Alessandro Longo
  TOP STORIES  
   
  Open data: molte parole, contraddizioni e nessun investimento
di Ernesto Belisario
Il Governo italiano, insieme a tutti gli altri Paesi del G8, ha firmato una “carta dei dati aperti” che prevede una vera e propria rivoluzione nei prossimi due anni. Un piano d'azione che si scontra con l'assenza di governance nostrana
 
  Il percorso italiano verso gli open data
di Paola Bacchiddu
L'Unione Europea darà due anni di tempo, agli stati membri, per adempiere alle direttive sulla trasparenza e il libero accesso ai dati della pubblica amministrazione. Ci sono già esempi virtuosi di Firenze, Lombardia e Piemonte. Ma ora bisognerà fare sistema. Ecco come
 
  Noci (Polimi): "Perché è così difficile avere buoni siti della PA"
di Giuliano Noci, School of Management-Politecnico di Milano
Lavorare in modo strutturato sull'usabilità di un sito richiede il coinvolgimento di utenti interni e/o esterni come sperimentatori, magari il ricorso a esperti in ergonomia cognitiva, e quindi uno sforzo organizzativo e tecnico non irrisorio. E costoso. Ma c'è un primo seme di cambiamento: l'iniziativa del Gruppo di Lavoro sull'Usabilità, con Pa, università e privati
 
  Poco usabili i servizi digitali della PA
di Eugenio Prosperetti
La soluzione probabilmente sta nel costruire un identificativo unico che sia utilizzabile nel pubblico ma anche nel privato. La mia banca lo deve accettare così come lo deve accettare il mio comune e deve essere indipendente dalla tecnologia di accesso che scelgo. Mentre la Pec vale solo in Italia
 
  Il ruolo che avranno le Regioni nell'Agenda digitale
di Roberto Moriondo, rappresentante Regioni-Agenzia per l'Italia Digitale
Finora le Pa locali hanno avuto troppa autonomia, in assenza di un indirizzo centrale. In mancanza della capacità dello Stato di seguire le indicazioni europee. Ora si cambia: la Pa deve agire nella logica del ritorno degli investimenti, rinunciare ad ambizioni indipendentiste, ridurre i tempi, copiare, riusare e federare in maniera intelligente e lungimirante, lavorare in beta, imparare dagli errori, ridurre il time to market dell’innovazione. Obiettivo, prepararsi al Programma Horizon 2020
 
  I bit e la disgrazia di non essere mattoni
di Paolo Colli Franzone, Netics
Il governo ha prorogato le detrazioni IRPEF per l'edilizia. Bene, bello. Un programmatore Java vale sempre meno di un muratore agli occhi dell'Italia. Ma altro che crepe, la nostra industria informatica è un edificio a poche ore dal crollo. Il programma di Ragosa potrebbe dare il via alla più grande informatizzazione cloud della Storia italiana, ma ci sono motivi di pessimismo
 
  Decreto fare, il Gattopardo dell'Agenda Digitale
di Stefano Epifani, università La Sapienza e di Urbino
Ecco che spunta "Mr. Agenda Digitale". Personaggio di indubbia levatura, certo. E poi uno che di fallimenti - con il suo passato in Lehman Brothers - se ne intende. Chi meglio di lui per prendersi cura della fallimentare Agenda Digitale italiana? Francesco Caio è così bravo che gli basterà un part-time...
 
  IN POCHE PAROLE  
   
  Con Caio siamo all'intervallo in questo melodramma
di Guelfo Tagliavini, Consigliere Nazionale Federmanager con delega ai temi dell’Agenda Digitale
 
  Troppe lacune nel decreto del Fare: un elenco
di Giuseppe Iacono, Stati Generali dell'Innovazione
 
  ESSENZIALI  
   
  Pa digitale, gli ostacoli verso la grande cloud
di Alfonso Fuggetta, Cefriel-Politecnico di Milano
L'Agenzia per l'Italia Digitale annuncia la grande cloud della Pa. Ma non ci si limiti ai livelli “infrastrutture as a service” o “platform as a service”: si investa in soluzioni “software as a service”, capaci di andare oltre i puri vantaggi economici e di gestione. E non basta comprare. Ma in mancanza di competenze e professionalità, il puro acquisto di servizi e/o prodotti standard rischia di essere controproducente
 
  Tutti i ritardi dell'Agenda
di Alessandro Longo
Banda larga in attesa del decreto attuativo sulle facilitazioni. L'Agenzia digitale ancora non operativa rallenta il percorso della Pa digitale. Startup senza incentivi fiscali né nuovi fondi. Un riassunto dei capitoli aperti (articolo in progress, ultimo aggiornamento 17 luglio)
 
  Agenda digitale italiana: lo stato dell'arte tra decreto e altre norme
di Alessandro Longo, Nello Iacono
Dopo il Dl Crescita 2.0, le misure avviate per la Pa digitale, le tre priorità fatturazione elettronica, identità digitale e anagrafe unica. Il Piano nazionale banda larga e banda ultra larga. La Strategia Italiana per la Crescita Digitale. Italia Login. Il nuovo Cad. Ecco come sta per cambiare l'Italia grazie alla spinta politica nell'innovazione (aggiornamenti in progress. Ultimo: 10 dicembre 2016)
 
  Le tempistiche dell'Agenda
Alcune misure scatteranno subito, altre nel 2013-2014, magari richiedendo decreti attuativi e regolamenti. Una tabella riassuntiva (aggiornata il 12 luglio 2013)
 
  Risparmi per 20 mld e maggiori entrate per 5 mld in tre anni grazie all'Agenda. Ma solo in potenza
School of Management-Politecnico di Milano aggiorna le stime dei benefici, ma avverte: le lacune della normativa italiana fanno perdere per strada alcuni miliardi
 
 
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