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Si stanno addensando fattori promettenti che potrebbero rendere il nuovo Governo un punto di svolta verso l'innovazione del Paese. Molti tasselli restano però da chiarire. Ecco il punto | | | |
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Il valzer di poltrone al Governo impone una riflessione sugli scenari futuri della digitalizzazione dell'Italia, alla luce delle politiche già intraprese e delle nuove sfide che si vengono a creare nei settori dell'industria 4.0, delle telecomunicazioni e della security | | | |
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Le politiche digitali hanno senso ed efficacia se appartengono non ad uno o ad un altro schieramento ma al sistema Paese. Ma non è possibile pensare di ricominciare daccapo ad ogni cambio di fase politica. Ecco allora due iniziative da cui partire per innescare una nuova fase di crescita e inclusione | | | |
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Il decreto che razionalizza la governance del digitale era atteso e anche se cade nella crisi del governo la struttura ormai è stata istituita, quindi resta solo da stabilirne le deleghe. Sia nel PD sia nel M5S ci sono persone valide in grado di guidare il dipartimento che avrà ruolo centrale per cambiare l'Italia | | | |
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Anche se le premesse non sono limpidissime, con il nuovo governo potrebbe esserci una svolta in materia di digitalizzazione. Purché dietro a Dipartimenti nuovi e Dicasteri da rimettere in piedi non ci sia solo una "questione di poltrone" ma una vera e solida strategia in mano alle persone giuste | | | |
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Nella composizione del nuovo governo è necessario prevedere l'istituzione di una figura che possa coordinare le politiche per l’innovazione e la trasformazione digitale. Un sottosegretariato alla presidenza del consiglio per la definizione e l'attuazione di strategie integrate. Con un occhio alla programmazione UE 2021-2027 | | | |
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A quattro mesi dall'obbligo per le PA di rendere disponibili tutti i pagamenti attraverso il sistema PagoPA permangono ancora molte criticità. L'impegno degli enti, infatti, non si esaurisce all'implementazione hardware e software: c'è molto da fare sul fronte organizzativa, culturale, di comunicazione. Ecco cosa serve | | | |
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Troppi disservizi della PA anche in questi giorni peggiorano la vita di cittadini e imprese: ecco qualche esempio. Ma il recente Patto per la semplificazione per il triennio 2019-2021 a cura della ministra Bongiorno e la nuova collaborazione Agid-Regioni accende speranze: vediamo come e perché | | | |
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Gli operatori bancari, già esposti agli effetti potenzialmente negativi della “disintermediazione bancaria”, devono ora imparare a destreggiarsi tra i dettami di due normative - PSD2 e GDPR - che presentano una serie di importanti discrasie. Vediamo quali sono e i rischi che comportano | | | |
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I dati personali sono la moneta di scambio dell’equilibrio che le banche sembrano aver trovato con Apple ma la portata delle possibili conseguenze di questo tipo di scambio informativo tra mondo bancario e mondo digitale deve far riflettere. Ecco perché | | | |
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Il modello delle "Comunità di pratiche partecipative" consente di superare il lavoro per silos abbattendo steccati e rimotivando personale e cittadini. E' quanto sta ottenendo la Regione con un progetto che punta a spingere politiche integrate e creare valore pubblico | | | |
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Documenti, link, applicazioni e interi siti della pubblica amministrazione risultano spesso incompatibili con la tecnologia assistita. Per questo serve che i responsabili per la transizione digitale ricevano un'adeguata formazione. Così da rispettare le Linee Guida del W3C e garantire la fruizione dei servizi a tutti | | | |
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Diagnostica, cultura della prevenzione, modernizzazione dei back office dei Comuni, building information modeling. Sono le strade che il Paese può intraprendere da subito per scongiurare i rischi maggiori. Ma serve una svolta sul piano politico burocratico | | | |
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Identità, proprietà e negoziabilità i paradigmi su cui progettare le infrastrutture delle megalopoli prossime venture. Così da consentire a blockchain e AI un'integrazione a tutela dei "nuovi" cittadini digitali. Un viaggio tra le tecnologie che abiliteranno i servizi future-proof: prima tappa | | | |
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Non è solo la PA a non essere pronta per la digital tranformation: recenti ricerche fotografano lo stato dell'arte delle imprese italiane e ci dicono che ancora manca nel nostro paese una nuova leadership digitale capace di mettere in campo strategie e risorse finanziarie per rivoluzionare i modelli di business col digitale | | | |
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L'assenza di servizi business, come la comunicazione sul prodotto alle imprese, è il motivo principale che porta queste ultime a ignorare SPID e preferire prodotti concorrenti. Club TI Milano prova a colmare questa lacuna. Ecco le novità | | | |
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Progettazione e implementazione dei controlli di primo livello costituisce un importante momento di “concretizzazione” delle politiche di difesa di una PA dalle minacce del cyber crime. Obiettivo: creare una cinta muraria da puntellare con ulteriori contromisure. Ecco tutto quello che c'è da sapere | | | |
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I mHACKeroni sono probabilmente la più forte squadra di ethical hacking italiana. E chiedono una mano agli italiani per partecipare alla maggiore manifestazione di cyber security mondiale, il DEFCON, con una copertura parziale dei costi, col crowdfounding, dopo essersi conquistati l’accesso vincendo la competizione europea | | | |
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I servizi online sono una cartina di tornasole per valutare l’andamento della digitalizzazione della PA. L’analisi dei motivi che ne frenano diffusione e accettazione indica molti dei limiti che caratterizzano la strategia per il digitale in Italia. E potrebbe fornirci spunti validi per correggere il tiro, se lo volessimo | | | |
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