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Il valzer di poltrone al Governo impone una riflessione sugli scenari futuri della digitalizzazione dell'Italia, alla luce delle politiche già intraprese e delle nuove sfide che si vengono a creare nei settori dell'industria 4.0, delle telecomunicazioni e della security | | | |
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E' rilevante che il Governo si sia attivato subito per dare le prescrizioni di sicurezza agli operatori su apparati di fornitori non europei, pendendo la scadenza del decreto. Ma adesso serve una nuova legge, magari più organica, per regolare la materia | | | |
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Il decreto che razionalizza la governance del digitale era atteso e anche se cade nella crisi del governo la struttura ormai è stata istituita, quindi resta solo da stabilirne le deleghe. Sia nel PD sia nel M5S ci sono persone valide in grado di guidare il dipartimento che avrà ruolo centrale per cambiare l'Italia | | | |
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Bene un ministero dell'innovazione. Ma ora urge rilanciare Industria 4.0. E pensare a un piano più strategico e complessivo per l'Italia digitale | | | |
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Le politiche digitali hanno senso ed efficacia se appartengono non ad uno o ad un altro schieramento ma al sistema Paese. Ma non è possibile pensare di ricominciare daccapo ad ogni cambio di fase politica. Ecco allora due iniziative da cui partire per innescare una nuova fase di crescita e inclusione | | | |
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L'economia corre solo con l'hi-tech: la correlazione tra maturità digitale e Pil è ormai assodata, come evidenziato da Andrea Rangone a ForumPA. Serve un cambio di passo nelle politiche di spesa pubblica: così da sostenere l'innovazione e sconfiggere la "paura della firma". Lo scenario italiano e i passi da intraprendere | | | |
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