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Il primo maggio 2019 ha molti primati, in Italia. Tra reddito di cittadinanza e scontri sulla gig economy. Ma si sta rischiando di spacciare per definitive ricette parziali. L'Italia ha bisogno di nuove politiche pubbliche (sul digitale e non solo) per affrontare il futuro. Ecco il nostro dossier speciale lavoro e digitale | | | |
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DATA ECONOMY E DIRITTI A RISCHIO |
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Adesso anche la World Bank (Banca Mondiale) e l’OECD (Ocse) lanciano l'allarme sui crescenti squilibri nel mercato. Dove si scopre che il digitale sta favorendo trend negativi per i lavoratori e i redditi. L'innovazione non sta portando a benefici diffusi sui cittadini. La soluzione richiede nuova politiche sociali | | | |
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Le conseguenze sui diritti dei lavoratori della flessibilità apportata dalla tecnologia all’economia globale ed all’organizzazione delle imprese e della scarsa reattività di un retroterra giuridico che ha accolto, impreparato, l’avvento della digitalizzazione del mondo del lavoro | | | |
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Senza la cultura hacker, degli anni 50-60, non avremmo le innovazioni tecnologiche attuali. Ma ora è stata "uccisa" dalla cultura finanziaria, basata sul rapido arricchimento. Ecco perché per continuare a innovare bisogna recuperare l'etica hacker, la passione per il lavoro e l’idea che questo possa servire alla società | | | |
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I rider, come unico strumento di rivendicazione salariale, minacciano di violare la privacy dei vip. Mentre si scopre che Amazon sceglie chi licenziare tramite algoritmo. Due vicende che segnano un cambio di passo: anche il grande pubblico si sta accorgendo che la data economy arriva ormai a minacciare le libertà personali | | | |
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Come e perché si è prodotta la mutazione antropologica che ci ha fatto rinunciare alla privacy e reso tutti lavoratori-produttori di dati personali, felici di trasformare la nostra vita nella "merce" per eccellenza per il profitto dei tecnocapitalisti. Una riflessione su come ci siamo trasformati da individui in dati | | | |
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World economic forum e Fondo Monetario Internazionale hanno avviato la riflessione sulla necessità di affrontare le sfide e gli squilibri indotti dalla quarta rivoluzione industriale. Ecco i problemi e una via per un nuovo contratto sociale globale | | | |
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NUOVE POLITICHE PUBBLICHE SOCIALI |
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L’arrivo del digitale nel mondo del lavoro non ha portato i benefici promessi ma la propensione a lavorare sempre di più, con retribuzioni inferiori e senza tutele. Ecco perché, mancando l’intervento pronto del legislatore, la quarta rivoluzione industriale si è trasformata in una retrocessione dei lavoratori | | | |
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La svolta impressa dalla digital transformation rischia di provocare fratture nel tessuto socio-economico causando instabilità nei Paesi. Servono strategie politiche e industriali di lungo periodo in grado di gestire la disruption e restituire valore all'intera società | | | |
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I principi del nostro ordinamento prevalgono sulle logiche di ottimizzazione e velocizzazione procedurale favorita da un algoritmo. Le decisioni "robotizzate" devono quindi essere monitorate dall'uomo: una sentenza del Consiglio di Stato sulle graduatorie insegnanti spinge a riflettere sul futuro rapporto uomo-macchina | | | |
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Il prezzo che rischiamo di pagare in cambio del benessere e della sicurezza offerti dalle tecnologie è la rinuncia alla libertà e ai diritti fondamentali. Occorre fermarsi ora a riflettere su quale vogliamo sia il posto della persona nella società digitale. Agendadigitale.eu vuole farsi promotrice del dibattito | | | |
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In futuro le competenze digitali saranno sempre più determinanti nel mondo del lavoro, ma anche se sarà impossibile fare a meno dalla tecnologia, resterà insostituibile l'apporto umano: ecco perché il professionista del futuro dovrà essere "ibrido", in grado cioè di coniugare conoscenze scientifiche e umanistiche | | | |
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Il futuro del rapporto tra intelligenza artificiale e lavoro umano non sembra essere uno scenario distopico dove i robot sostituiscono gli uomini, quanto piuttosto un'evoluzione delle competenze richieste a questi. Non si può prevedere quali saranno le professioni più ambite, ma si può lavorare su una formazione completa | | | |
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Per uscire dal ricatto del breve termine, avere una visione integrale del cambiamento e ragionare dentro un progetto umano in grado di coinvolgere tutti nella sfida del lavoro, l'Italia può giocare la carta della tradizione, ma deve completamente ripensare il sistema formativo. Ecco come | | | |
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Tecnologia e competizione rivoluzionano tempi e spazi del pensiero critico. Frantumandone la complessità e bloccando il turnover generazionale. Ma è proprio sull'ambiente digitale che occorre focalizzarsi per restituire alla centralità dei beni comuni l’intelligenza collettiva | | | |
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Cambiano le configurazioni di competenze richieste dal mercato del lavoro per la digital transformation. E si impennano le difficoltà di reclutamento. Ecco l'analisi del panorama italiano e le strategie in grado di dare una svolta | | | |
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