data management

Internet delle cose, troppi dati danno troppo potere: ecco i rischi per la concorrenza

Nel mercato Iot sono presenti pochi grandi gruppi aziendali che operano dentro una moltitudine di mercati e una grossa parte della competizione avviene esclusivamente tra loro. Le piccole e medie imprese sono dunque confinate in una coda della domanda

Pubblicato il 02 Feb 2017

Antonio Vetrò

Centro Nexa su Internet e Società e Future Urban Legacy Lab – Politecnico di Torino

170201181903

I numeri che descrivono la crescita dell’internet delle cose (IoT) sono emblematici: la stima varia da 10 a 100 miliardi entro il 2020 e i siti www.thingful.net e www.shodan.io ne consegnano un’efficace rappresentazione plastica allo stato dell’arte.

La dualità della tecnologia è ben evidenziata da Massimiliano Nuccio dell’università di Torino nel suo intervento durante l’ottava Conferenza Annuale del Centro Nexa su Internet & Società sul tema “Internet delle Cose: Inferno o Paradiso?”. Si è soffermato sugli aspetti economici dell’IoT, presentando due visioni contrapposte. La visione positiva poggia le sue fondamenta sul fatto che Internet abbia abbassato i costi di transizione e ricerca, e facilitato il rapporto tra offerta e domanda. L’esito è un mercato dinamico in cui la reputazione o il brand godono di minore importanza rispetto al passato, a vantaggio delle piccole e medie imprese. La realtà però sembra suggerire una situazione non del tutto positiva, poiché sono presenti pochi grandi gruppi aziendali che operano dentro una moltitudine di mercati e una grossa parte della competizione avviene esclusivamente tra loro, su tipologie di offerte e servizi differenti. Le piccole e medie imprese sono dunque confinate in una coda della domanda (che più lunga è, maggiori sono i guadagni per loro) che è rivolta spesso a nicchie di mercato, con servizi e prodotti altamente configurabili. La visione negativa, in aggiunta, mette in luce ulteriori aspetti, quali le barriere tecnologiche e legali connesse non solo alla raccolta dei dati ma anche alla loro trasformazione e analisi; barriere che andrebbero arginate con l’utilizzo di piattaforme open source e soluzioni multi-homing per i dati, prevenendo così il lock-in tecnologico e  un accesso esclusivo  ai dati, con la possibilità per terze parti di usarli.

Il docente Marco Ricolfi  ha analizzato gli effetti sull’occupazione; effetto negativo sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo e che potrebbe essere tra i responsabili di una forma di pauperismo occupazionale, giacché l’attuale stagnazione è a sua volta legata alla dinamica della domanda aggregata, per via del minore bisogno di quantità di lavoro umano per unità di produzione. E l’attuale asimmetria nella redistribuzione del reddito accentuerebbe tale dinamica.

Di conseguenza, è auspicabile e necessario un intervento normativo che corregga queste distorsioni della domanda. Tuttavia su quale piano si dovrebbe intervenire? Soluzioni ex-ante potrebbero infatti essere adottate a diversi livelli: nazionale, europeo (es.: Antitrust), organizzazioni internazionali, infine strutture di governance multi-stakeholder. Ogni livello di intervento presuppone specifici effetti, a seconda  del servizio, del prodotto e del tipo di dati coinvolti. Inoltre, la presa di posizione di organismi internazionali potrebbe rivelarsi indispensabile considerata l’attuale difficoltà di applicazione dei modelli di governance multi-stalkeholder. In questo contesto, emerge la priorità di decentralizzazione della governance della rete Internet, non solo rispetto a soggetti privati – a titolo d’esempio, basti pensare che la maggior parte dei satelliti geo-stazionari, potenziali detentori del controllo delle cose connesse e del relativo flusso dati, sono gestiti da tre sole nazioni (Stati Uniti d’America, Cina e Russia). Con l’esito di trasformare l’ IoT in un sistema che mina la nostra sicurezza (si pensi al caso dei droni e di mezzi militari comandati da remoto): infatti, come sottolineato dal sottoscritto nella mia introduzione alla conferenza, con l’IoT non ci si riferisce solo ai sensori, ma anche agli attuatori. Dal momento che anche i satelliti sono a rischio di manomissione o distruzione, gli scenari infernali dell’ IoT (come questi), potrebbero rivelarsi ancora più drammatici su scala internazionale.

Ricercatori e policy makers, come sottolineato dai docenti Juan Carlos De Martin (co-Direttore del Centro Nexa) e da Claudio Demartini (a capo del Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino) dovrebbero porre l’attenzione su temi così importanti. C’è stata una crescita esponenziale del cambiamento tecnologico, superiore all’evoluzione della società politica, istituzionale e civile. Questo sfasamento sta generando numerosi problemi, e ci auguriamo che la consapevolezza della sfida faccia in modo di orientarci nella direzione corretta piuttosto che -indicarci quella sbagliata.

Quest’articolo è in stretta continuità con uno dello stesso autore, vedi qui. 

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati