didattica innovativa

PNSD, così il blog a Scuola aiuta studenti e insegnanti

Fruibilità online ed offline di materiali strutturati, registrazione di informazioni e contenuti multimediali, catalizzazione collettiva di conoscenze condivisibili: l’uso didattico del blog stimola l’uso della rete, la scrittura creativa, l’interazione e la cooperazione. Ecco come servirsene per innovare la didattica

Pubblicato il 09 Mar 2018

Giovanni Dursi

docente di Filosofia e Scienze umane - Formatore

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È possibile realizzare blog, nell’ambito delle azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale, per la condivisione di materiali didattici in formato digitale a garanzia d’una più proficua e funzionale informazione e formazione, da consultare per approfondire l’utilizzo di alcuni tool web 2.0 per la creazione di Learning Objects in direzione della didattica per competenze.

Il blog, per sua configurazione tecnica, può essere in continua implementazione e tutto il corpo docente può utilizzarlo a fini educativo-didattici. Pubblicabili, su questo particolare spazio web, anche best practices per valorizzare le risorse creative delle classi in grado di ideare, progettare e realizzare blog inter-trandisciplinari permettendo un’orizzontalità originale delle attività d’insegnamento e d’apprendimento. È possibile ritenere che, per le caratteristiche tecniche e culturali intrinseche, il weblog – prodotto ipertestuale della comunicazione formativa – esprima l’intera morfologia delle rete: fruibilità online ed offline di materiali strutturati (FaD), registrazione di informazioni e contenuti multimediali, catalizzazione collettiva di conoscenze condivisibili.

Blog, formazione e innovazione

Con l’Azione #25 – Formazione in servizio per l’innovazione didattica e organizzativa del PNSD si può prevedere una valorizzazione dell’esperienza pluriennale nelle molteplici iniziative della blogger community:

  • formazione come accompagnamento e aggiornamento, come progetto formativo e non mera erogazione di corsi;
  • stabilità, continuità, sostenibilità e verifica qualitativa della formazione effettuata, attraverso un rinnovato sistema di reti formative territoriali;
  • formazione su una molteplicità di modelli metodologici confortati dal confronto europeo e internazionale;
  • indirizzo nazionale e regionale della formazione rispetto agli obiettivi del Piano, ma dando un ruolo ai territori, permettendo alle migliori innovazioni di esprimersi e consolidarsi;
  • ruolo importante, grazie anche all’animatore digitale (vedi Azione #28), per la formazione interna alla scuola, sulla base dei bisogni comuni e lo stimolo alla partecipazione nelle attività formative.

E’ noto che l’uso didattico del blog costituisce tanto nel contesto internazionale (rif. Richardson, 2006) quanto nel contesto italiano (Mancini e Ligorio, 2007; Fiore e Formiconi, 2008; Bruni, 2009; Friso, 2009) un’esperienza consolidata che ha portato da tempo al formarsi di comunità ampie e attive. Grazie alla sua pervasività sta compiendo un’azione integrativa nel patrimonio delle conoscenze basilari di ogni giovane europeo della “cultura digitale” dando piena attuazione al piano eEurope che ha avuto inizio diciassette anni or sono.

Le azioni del PNSD possono essere incanalate – con apposite iniziative blended learning – nel consolidamento della figura professionale dei docenti quali formatori per la didattica della comunicazione in grado di:

  • progettazione didattica e comunicazione di prodotti culturali attraverso l’uso di linguaggi e strumenti multimediali;
  • progettazione e impiego di strumenti e strategie di valutazione che prevedono l’integrazione di linguaggi multimediali;
  • attivazione di processi di analisi dei testi mediali e multimediali;
  • progettazione e gestione di un curriculum multimediale nel sistema-scuola;
  • gestione di attività di monitoraggio e valutazione di un processo formativo

Si osserva che «il blog […] si trova in una fase di necessaria ri-definizione a fronte della pressione di nuove piattaforme web, come Twitter, Plurk, Facebook, Flickr, Friendfeed […] la progressiva specializzazione discorsiva delle diverse interfacce citate prefigura già un declino del genere blog a fronte del nostro interrogarci sulla sua ascesa» (Festi, 2009, p. 26). Va indubbiamente preso atto di come gli utenti della rete – principalmente le nuove generazioni, ma non solo – trovino il loro spazio più in servizi di social networking come Facebook piuttosto che nel blog. Non si tratta né semplicemente di recepire il successo più o meno momentaneo di uno strumento o di un servizio, né di difendere in modo aprioristico un «genere» come il blog, ma di cogliere eventuali nuove potenzialità in termini di processi di apprendimento e insegnamento.

Il blog contro il knowledge divide per una didattica innovativa

L’idea di sviluppare la “cultura digitale” anche attraverso la sollecitazione di peculiari competenze (qualsiasi progetto di copywriting per il web e inserimento di articoli in back office richiede tempo e padronanza) trova radicamento nella duplice esigenza di 1) contrastare il fenomeno del knowledge divide e 2) avvicinare gli insegnanti all’uso delle soluzioni sistemiche di e-government messi a disposizione on line dalla Pubblica Amministrazione.

L’alfabetizzazione informatico-telematica e l’informazione tecnica sulla gestione professionale e sociale dei new media rappresentano oggi i due bisogni fondamentali, prioritari a cui dare una risposta in sede di pianificazione dell’offerta formativa. Si intende colmare tale gap con 1) capillare organizzazione nel territorio di attività formativa corsuale e non, inerente l’alfabetizzazione multimediale e digitale degli insegnanti – uso curricolare dell’I.C.T. – e con 2) realizzazione di mirate iniziative sperimentali di formazione tarate sulle competenze digitali (graduale allineamento degli skill professionali agli standard internazionali, miglioramento della produttività del sistema scolastico).

Si tratta di fornire ai docenti in servizio gli strumenti per gestire e diffondere l’apprendimento online tra gli studenti e modalità di didattica innovativa tra insegnanti. Il Blog è uno spazio della rete che consente a tutti di pubblicare contenuti in modo facile e veloce: si realizza in poco tempo, anche senza avere alcuna nozione tecnico-informatica, e si gestisce ed aggiorna con altrettanta semplicità. Inoltre, l’uso didattico del Blog consente di integrare (convergenza digitale) efficacemente applicazioni, dispositivi e diversi linguaggi espressivo-comunicativi innescando processi di ricerca, creatività e produzione di contenuti multi-inter-transidisciplinari originali da parte dei gruppi Classe (studenti, docenti e, auspicabilmente, figure genitoriali).

Poiché l’uso didattico del blog stimola il servirsi della rete, la scrittura creativa, l’interazione e la cooperazione, sollecita attività di studio, raccolta, pubblicazione sul web di ricerche e materiali, genera cooperazione nel problem solving, condivisione e confronto di esperienze cognitive e relazionali, migliora la comunicazione tra scuola e famiglia-insegnanti, studenti, genitori, promuove la condivisione di risorse didattiche e lo scambio di conoscenze tra docenti, sviluppa una didattica di supporto per gli alunni dsa o non italofoni, integrativa di quella curricolare, accresce l’efficienza delle attività di recupero e di avanzamento integrative di quelle curricolari, migliora le attività di supporto per alunni impossibilitati a frequentare regolarmente, consente d’organizzare e distribuire materiale didattico in formato digitale, permette di valutare l’apprendimento mediante modalità interattive, fornisce supporti didattici per lo svolgimento dei compiti a casa, promuove la conoscenza (rif. costruttivismo) ed un uso consapevole dell’ICT tra studenti, promuove il loro utilizzo tra docenti, favorisce forme di collaborazione e di condivisione di contenuti o di esperienze tra docenti e studenti, può essere proposta alla comunità professionale la partecipazione a mirate iniziative d’aggiornamento. Un inerente piano mirato  trova negli Uffici scolastici regionali gli “agenti” promotori di questa ulteriore innovazione.

Un piano mirato ha come focus presentare, in modo comprensibile e pratico, una struttura d’unità di apprendimento (1) che scuole di diverso ordine e grado adottano nei rispettivi Piani triennali dell’offerta formativa – vagliati in sede collegiale e dai Consigli d’Istituto – nell’ambito dell’Information and Communication Technology (2) correlate ad una fruizione didattica inter-transdisciplinare. Tale piano 1) si avvale della collaborazione professionale dei Docenti Animatori digitali e dei Team per l’innovazione 2) è ispirato alle Indicazioni nazionali per il primo ciclo d’istruzione e per i Licei, così come alle Linee guida per gli Istituti tecnici e professionali, che articolano i risultati di apprendimento per competenze (3), 3) rappresenta un programma per la formazione culturale specialistica e per le competenze digitali, definendo come proprio target privilegiato di riferimento, ma non esclusivo, i professionisti in servizio presso le scuole (e per la formazione dei futuri), con l’obiettivo d’acquisizione, consolidamento e integrazione delle competenze digitali per la crescita professionale, l’allineamento degli skill agli standard internazionali, il miglioramento della produttività del sistema scolastico.

_________________________________________________________

Note
1 L’UdA è intesa come evento formativo che si realizza nel rispetto di un insieme di indicazioni metodologiche e si avvale di alcuni documenti e strumenti operativi; un insieme, coerente ed organico, di indicazioni metodologiche, un metametodo volto a promuovere la trasformazione delle capacità di ciascuno nelle sue competenze, tramite la valorizzazione delle conoscenze e abilità. Pertanto, le UA, individuali, di gruppi di livello, di compito o elettivi oppure di gruppo classe, sono costituite dalla progettazione: di uno o più obiettivi formativi tra loro integrati (definiti anche con i relativi standard di apprendimento, riferiti alle conoscenze e alle abilità coinvolte); delle attività educative e didattiche unitarie, dei metodi, delle soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare gli obiettivi formativi formulati; delle modalità con cui verificare sia i livelli delle conoscenze e delle abilità acquisite, sia se e quanto tali conoscenze e abilità si sono trasformate in competenze personali di ciascuno.
2 Insieme delle tecnologie che consentono il trattamento e lo scambio delle informazioni in formato digitale (tipicamente: codifica di circuito o dispositivo che può variare solo per un numero finito di livelli o stati, come per esempio 0 e 1).
3 La definizione di riferimento delle competenze è quella data nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 Aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (2008/C 111/01): “Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia”.

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