fixed wireless access

5G, la sfida di scongiurare un nuovo digital divide

Il destino degli operatori Fwb di fronte all’arrivo del 5G. Troppo recenti gli investimenti realizzati su LTE+ e il solo aumento di velocità non è sufficiente a giustificare il nuovo modello economico. Il 5G sarà sicuramente il futuro, ma il suo successo dipenderà dalla capacità di creare differenti “layer” di servizi

Pubblicato il 08 Dic 2017

Gabriele Giottoli

Head of Planning - Tiscali

5g_647111881

All’alba del 5G mobile, bisogna ricordare che ogni passaggio tecnologico comporta, per gli operatori, notevoli investimenti. E gli investimenti addizionali devono essere supportati da ricavi addizionali.

Sappiamo che con 5G si intende l’insieme delle tecnologie e degli standard di quinta generazione relativi alla telefonia mobile. Ebbene, se con il 2G avvenne lo storico passaggio dalle telecomunicazioni analogiche a quelle digitali, tutte le successive evoluzioni (3G,4G,4G+) hanno avuto come obiettivi principali il raggiungimento di una velocità di connessione sempre maggiore, sul fronte della clientela, e, sul fronte degli operatori, l’incremento dell’efficienza spettrale (il numero di bit per ogni Hertz di spettro a disposizione dell’operatore).

Così, se da una parte gli investimenti per la migrazione tecnologica evolutiva sono stati possibili grazie alla crescente domanda di sempre maggiore velocità di accesso, dall’altra c’è stata la necessità di concentrare gli investimenti in aree maggiormente redditizie a discapito di altre più marginali; e questo sia da un punto di vista qualitativo (capacità di spesa dei potenziali clienti), sia quantitativo (capacità di copertura di aree densamente abitate).

Se si parla di modalità degli investimenti, è evidente come gli operatori “fixed” e “mobile” si siano mossi in maniera pressoché analoga: la storia di queste tecnologie ci ha dimostrato come l’avvento di una nuova generazione non sostituisca in toto la precedente. Il GSM (2G) è infatti, ad oggi, ancora lo standard più diffuso al mondo, con circa 3 miliardi di persone connesse in oltre 200 paesi.

Proprio la mancata capillarità degli investimenti ha portato alla nascita del cosiddetto “digital divide“, ossia diverse possibilità di accesso per i cittadini a seconda dell’area geografica di residenza. Le zone urbane e più avanzate economicamente dispongono di soddisfacenti infrastrutture di accesso, mentre le zone rurali/suburbane sono caratterizzate da una scarsa/insoddisfacente offerta tecnologica sia mobile che fissa.

Per poter colmare questo divario digitale, nei primi anni duemila iniziano ad emergere tecnologie “alternative”, riassumibili in una categoria chiamata “ponte”: il fixed wireless.

Il fixed wireless prende piede grazie alla liberalizzazione di un blocco di spettro radio all’interno dei 5GHz. Dal 2004 si affacciano sul mercato piccoli operatori che, attivi in aree geografiche mediamente piccole, con investimenti non particolarmente elevati e strutture snelle, offrono servizi di accesso in territori in digital divide.

 Il 2007 in Italia segna un passaggio fondamentale: viene messa a gara una porzione di spettro liberata da utilizzi governativi: la banda 42 (3.4-3.6GHz).

Aria, Linkem e Telecom Italia sono i principali aggiudicatari di queste frequenze utili, all’epoca tramite tecnologia WiMax (3G), a fornire accesso fixed-wireless ai cittadini. Grazie al protocollo, e alla natura stessa dello spettro, non è più necessario essere in linea di vista per poter accedere al servizio.

Nell’arco di pochi anni, con un’importante serie di investimenti, gli operatori WiMax si ritagliano degli spazi interessanti di mercato e contestualmente erogano servizi di estrema valenza sociale, contribuendo in maniera significativa alla riduzione del digital divide del Paese.

Non tutto però è così semplice come potrebbe sembrare.

Se gli operatori mobili, grazie agli ingenti investimenti in licenze, hanno la possibilità di utilizzare frequenze “pregiate”, in particolare le cosiddette frequenze basse, sotto i 2GHz (tanto più la frequenza è bassa tanto più il segnale si propaga e tende ad aggirare ostacoli, tanto maggiore è il range di copertura o distanza massima servibile a parità di potenza elettromagnetica irradiata), gli operatori fixed wireless “liberi” hanno bisogno di installare i dispositivi radio dei propri clienti in linea di vista con l’antenna irradiante.

Inoltre, e questo è l’aspetto più rilevante, non hanno l’esclusiva nell’utilizzo dello spettro e perciò non riescono a garantire a priori le performances, dovendo gestire interferenze reciproche.

Altro punto dolente, le frequenze vengono assegnate in maniera estremamente onerosa, obbligando tra l’altro gli operatori aggiudicatari a coprire moltissime aree a fallimento di mercato, pena il ritiro delle frequenze stesse.

Gli operatori non licenziati continuano a sviluppare i propri business anche grazie a normative poco chiare sull’utilizzo di frequenze per scopi differenti da quelli dell’accesso cliente (in primis l’utilizzo delle frequenze dedicate all’accesso per il trasporto dei dati dal punto di accesso fino all’uscita internet: i ponti radio, per capirci, che in linea teorica dovevano essere esclusi dalla deregulation del 5GHz).

In questo difficile contesto, lo standard WiMax fatica a trovare un ecosistema numericamente valido a livello mondiale. La tecnologia, di nicchia, rimane tale e le sperate economie di scala sui terminali utente e le stazioni radio base non si sviluppano come immaginato. I costi degli investimenti e di gestione, d’altro canto, rimangono estremamente alti.

Nonostante ciò, gli operatori WiMax, specie in Italia, riescono a resistere nel mercato puntando sul futuro e sull’evoluzione tecnologica.

Evoluzione tecnologica che avviene a fine anni 2000 con l’introduzione del 4G (LTE) e del 4.5G (LTE Advanced). Per la prima volta il mondo del mobile e del fixed wireless vanno ad utilizzare la stessa tecnologia. Stesso core network, stesso protocollo di comunicazione, stessi standard. L’efficienza spettrale aumenta e contemporaneamente migliora la redditività di ogni singola base station: le performances crescono, per i clienti finali, di 10 volte.

Il mondo fixed wireless, grazie all’LTE advanced e agli investimenti incrementali, aumenta la sua penetrazione nel mercato e si pone, tra l’altro, come campo di prova di una serie di tecnologie propedeutiche al 5G (Beamforming, MIMO, riuso frequenziale, e così via).

Cosa accadrà ora con il 5G? 

Tanto per cominciare, occorre sottolineare che gli operatori si mostrano per la prima volta scettici sul modello di business tradizionale. Gli investimenti sia mobili che fixed wireless sostenuti per il passaggio a LTE+ sono recentissimi ed il solo aumento di velocità non sarebbe sufficiente a giustificare il modello economico.

In secondo luogo, la vera trasformazione del 5G riguarderà soprattutto la capacità di connettere dispositivi tra di loro. Il 5G è infatti una tecnologia unificante ma, così come per il 4G, non potrà comunque essere valutata indipendentemente dalle frequenze utilizzate dagli operatori.

Se le frequenze sotto il GigaHertz permetteranno di connettere devices indoor in ambito smart city (come per esempio contatori energetici), questo non potrà essere garantito dalle frequenze intermedie (vedi 3.4-3.8 GigaHertz), che saranno invece sempre più utili per fixed wireless e strumenti outdoor quali ad esempio sistemi di monitoraggio ambientale, gestione del traffico, videosorveglianza; le frequenze più alte (dai 20GHz fino agli 80GHz) potranno, a loro volta, avere applicazioni in ambito densamente urbano, per servizi in tempo reale quali guida assistita e realtà virtuale mobile.

Intanto, in attesa che vengano definite le specifiche di dettaglio delle interfacce radio 5G NR, i principali vendors stanno effettuando dei test sul campo, mostrando le tecnologie chiave alla base del 5G.

In particolare, relativamente alla banda 42 (3.4-3.6 GHz), tramite l’adozione di soluzioni basate sul MIMO 64t 64r (64 ricevitori e trasmettitori per antenna), è stata raggiunta un’efficienza spettrale superiore di oltre 10 volte rispetto a WiMax e di cinque volte rispetto a LTE-A.

Concludendo, parlare di 5G in maniera generica, senza parlare di servizi differenziati rispetto alle frequenze è estremamente fuorviante: i governi cercano di valorizzare porzioni di spettro per fare cassa e lo fanno utilizzando, troppo spesso, leve emozionali quali il desiderio di innovazione tecnologica.

Il 5G sarà sicuramente il futuro, ma il suo successo dipenderà dalla capacità di creare differenti “layer” di servizi, che dovranno tenere in considerazione la natura intrinseca dello spettro radio.

Questo articolo fa parte di un progetto di informazione che la nostra testata sta curando, sul destino delle frequenze per 5G e FWB, con l’aiuto dei nostri partner Fastweb e Tiscali.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3