Dai Comuni una riflessione sulle condizioni da sviluppare e consolidare per il successo di Spid, con uno sguardo attento alla prospettiva, ambiziosa ma fondamentale, della Casa digitale del cittadino
Alcuni Comuni hanno già predisposto interventi di disciplina degli Open Data, mediante regolamenti comunali, deliberazioni di Giunta o atti di indirizzo. Tutti gli enti possono valorizzare il proprio patrimonio informativo, migliorando la democrazia partecipativa e lo sviluppo di imprese specializzate del settore ICT
L’Osservatorio Regionale per la Mobilità ed i Trasporti, raccoglie, elabora e diffonde i dati relativi alla domanda di trasporto pubblico e all'offerta dei servizi. I dati sono già usati anche a fini commerciali da da Apple, Bing, e da app come Zonzofox e Viaggia City sviluppate da startup locali
Applicare i concetti della ontologia fondazionale alla PA è un lavoro considerato immane ma sarebbe di grandissima utilità, perché si potrebbero combinare dati provenienti da diversi domini, servizi, sistemi e applicazioni per renderli comprensibili alla casalinga di Voghera e, soprattutto, utili
Mentre nel Regno Unito il Commissario per l'Informazione ha vasti poteri per far rispettare le richieste dei cittadini, con il Foia italiano la PA resta titolare di una discrezionalità molto ampia nella valutazione di un eventuale pregiudizio “concreto” che induca a respingere la divulgazione delle informazioni.
Tutto ciò che c'è da sapere su Spid, in un articolo continuamente aggiornato a cura degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. Come si fa a ottenere una identità digitale, stato dei servizi disponibili per utilizzarla e nodi da sciogliere.
Aggiornamento: febbraio 2017
La prima testata italiana dedicata all’Agenda digitale: tutto ciò che bisogna sapere per essere aggiornati sui progressi (e intoppi) della trasformazione digitale dell’Italia.
Commenti e analisi dei protagonisti del mondo pubblico, privato e dell’accademia; casi di studio e scenari.