Riforma PA, tutto il digitale che ci attende nel 2016 di Eugenio Prosperetti, avvocato, docente LUISS L'analisi della riforma imminente mostra che, a parte stabilire nel CAD il principio generale, saranno molte le norme, regolamenti e procedure interne da modificare. Soprattutto, occorrerà cambiare la concezione radicata delle modalità con cui il cittadino si rapporta con l’Amministrazione. La trasformazione annunciata sarà importante. Vediamola in dettaglio
Agende regionali: il caos partorisce le prime stelle di Mariano Corso, Luca Gastaldi, Osservatori Politecnico di Milano Sono tre le Regioni senza un piano, mentre otto ne hanno uno ancora incompiuto. Le altre dieci hanno ultimato l'Agenda tra il 2014 e il 2015. Cominciano inoltre a vedersi i primi esempi di piani strutturati di digitalizzazione, alla ricerca di un dialogo interregionale. I piani però restano molto eterogenei e manca persino un sistema unico di misurazione, a quanto risulta da un nuovo rapporto degli Osservatori del Politecnico di Milano
Competenze digitali: come recuperare i ritardi nel 2016 di Nello Iacono, Stati Generali dell'Innovazione Nonostante dei segnali positivi, i dati Istat ed Eurostat mostrano un’Italia digitale ancora in grave ritardo, con un nodo centrale rappresentato dalle basse competenze digitali. Una carenza diffusa che può essere affrontata solo con una strategia organica nazionale, di cui si vedono i primi elementi, e riconoscendone la priorità politica. Ma molto resta da fare: ecco perché
Tutta la banda larga che ci sarà (e che vorremmo) nel 2016 di Alfonso Fuggetta, Politecnico di Milano Lo sviluppo delle reti in banda larga è fortemente condizionato non tanto da una mancanza di domanda o da una immaturità del mercato, quanto da un contesto economico-regolatorio ancora instabile e incapace di definire un ambito solido per finalizzare investimenti e garantire concorrenza e apertura ai diversi operatori presenti sul mercato. La competizione infrastrutturale è una soluzione più costosa e meno efficiente che deriva da una impossibilità di definire un progetto paese su questi temi
Il futuro della governance internet dopo l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di Stefano Trumpy, Isoc Italia Esteso il mandato degli Internet Governance Forum riconoscendo che il processo ha assicurato un’occasione di confronto multi-stakeholder della comunità interessata allo sviluppo dell’eco-sistema Internet. L’IGF dovrà impegnarsi a progredire sulla sua modalità di lavoro e favorire la partecipazione di importanti stakeholder dei paesi in via di sviluppo
La Strategia Paese ha dimenticato le piattaforme digitali di Carmelo Cennamo, Università Bocconi di Milano Visto il loro ruolo cruciale in un’economia evoluta, è opportuno chiedersi quale sia lo “stato di avanzamento” in Italia su questo fronte. Purtroppo, non solo si è fatto poco a riguardo; ma il tema non è nemmeno al centro del dibattito o parte del programma di attuazione dell’agenda. Il documento di Strategia per la Crescita Digitale parla di “piattaforme abilitanti”, ma si riferisce all'accezione generica del termine, non alle forme di “piattaforma mercato”
Se il digitale insegna ai giovani l'etica del reset di Carlo Buzzi, università di Trento Tra i giovani emergono due tratti emblematici: da una parte la difficoltà crescente di programmare anche nel breve-medio periodo, dall’altra la tendenza a considerare ogni scelta reversibile.
Se la tecnologia ti consente di essere costantemente collegato al mondo in tempo reale, sembra sempre meno necessario pensare al futuro: tutto si può decidere sull’istante, il che equivale a vivere in un costante presente senza l’onere di dover programmare passo per passo il proprio futuro
ESSENZIALI
Che resterà del CAD dopo la riforma? Ecco tutte le modifiche necessarie di Andrea Lisi e Elena Lisi, associazione ANORC Il principale obiettivo della revisione del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) dovrebbe riguardare l’individuazione e il progressivo adeguamento degli articoli dai contenuti ritenuti ormai obsoleti e contraddittori. Quelli che non tengono in considerazione le altre normative di settore e che non rispondono alle esigenze di semplificazione delle procedure e razionalizzazione delle risorse più volte evocate nel testo della Riforma. Ma ci sono dubbi si riesca a farlo
Entriamo nella stagione del fare l'Agenda: ecco perché di Alessandro Perego, direttore Osservatori Digital Innovation Gli ultimi 12 mesi sono stati piuttosto turbolenti e ricchi di novità per l’Agenda Digitale Italiana. Seppure non ci sia ancora stato un deciso salto di qualità a livello di effettiva attuazione, sono sicuramente state gettate molte basi per colmare, almeno in parte, i divari che ci separano dai Paesi che costituiscono un punto di riferimento in Europa. Facciamo il punto, dopo l'evento di presentazione del rapporto degli osservatori del Politecnico di Milano
Attuare l'Agenda, la sfida 2016-2017: da affrontare assieme di Alessandro Longo I progetti di innovazione sono belli pronti, non resta che attuarli. Una sfida complicata che ormai tutti sono d'accordo si debba affrontare così: colmando le distanze tra i vari attori del processo, tra il centro e la periferia; tra pubblico e privato. Possiamo anche noi fare la nostra parte per l'ultimo miglio che ci separa dall'attuazione dell'Agenda
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