Politecnico di Milano

Tutta la banda larga che ci sarà (e che vorremmo) nel 2016

Lo sviluppo delle reti in banda larga è fortemente condizionato non tanto da una mancanza di domanda o da una immaturità del mercato, quanto da un contesto economico-regolatorio ancora instabile e incapace di definire un ambito solido per finalizzare investimenti e garantire concorrenza e apertura ai diversi operatori presenti sul mercato. La competizione infrastrutturale è una soluzione più costosa e meno efficiente che deriva da una impossibilità di definire un progetto paese su questi temi

Pubblicato il 29 Dic 2015

Alfonso Fuggetta

professore di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano

fuggetta-cefriel-politecnico-120123114120

Lo sviluppo di moderne reti in banda (ultra)larga è uno dei temi cardine nello sviluppo del digitale in Italia. Da tempo si discute delle modalità e degli strumenti da adottare per svilupparle. Sarà il 2016 l’anno della svolta? Alcuni segnali positivi si sono già visti nel 2015, ma nei fatti tutti i giorni sperimentiamo limiti e problemi. Per cui c’è ancora molto da fare.

Cosa quindi aspettarci e auspicare per il 2016?

Lo sviluppo della domanda

Uno dei principali problemi che da sempre è indicato come un freno allo sviluppo delle reti è la debolezza della domanda per questo tipo di servizi. Tante volte si è discusso di questo tema, ma credo valga la pena riprendere in questa sede alcuni punti particolarmente importanti.

In due recenti interviste, l’Amministratore Delegato di Telecom Italia Marco Patuano ha fatto delle affermazioni piuttosto importanti e confortanti:

“Sulla banda larga stiamo andando bene: a luglio e agosto la domanda è aumentata a ritmi che non ci aspettavamo, è stata una vera sorpresa”.

Telecom Italia spinge l’acceleratore sulla fibra ottica. “Abbiamo ampliato il corrente piano dopo aver verificato che il ritorno economico degli investimenti sia migliore delle aspettative iniziali” – ha detto l’Ad Marco Patuano in occasione dell’Assemblea.

Sono segnali che testimoniano un fatto che dovrebbe essere dato per acquisito: la domanda di infrastrutture in banda larga si può manifestare solo se si è sviluppata l’offerta. Come potrebbe mai la domanda manifestarsi in assenza di “servizi da comprare”? Peraltro, aumentano anche i servizi che necessitano di una banda sempre più ampia. Emblematico, da questo punto di vista, l’avvio in Italia di Netflix che si aggiunge ad altri operatori di servizi video come Chili-Tv e Infinity.

Detto tutto ciò, esiste una sensazione diffusa di una offerta ancora debole. Come si concilia questa sensazione con le affermazioni degli operatori secondo i quali le reti ci sono, ma non vengono utilizzate secondo il loro potenziale?

Non ho dati sistematici sul territorio nazionale, ma posso parlare della mia personale esperienza, che peraltro credo sia simile a quella di tanti altri consumatori.

• Nell’hinterland milanese, dove operano tante aziende e vivono moltissime persone che lavorano a Milano, esiste solo una offerta ADSL che spesso soffre di problemi legati all’invecchiamento del rame e alla lunghezza dei doppini. È la situazione di tante zone dove la densità abitativa è bassa, ma che in realtà ospitano fasce significative della popolazione e delle imprese italiane.

• La diffusione del 4G e delle connessioni in banda larga mobile appare disomogenea. Basti pensare all’esperienza che tutti abbiamo prendendo l’Alta Velocità tra Bologna e Roma: pur tenendo conto delle oggettive complessità di connessione su un treno ad alta velocità (peraltro tra Milano e Bologna il servizio è migliore), sulla direttrice di traffico più importante del paese, per assenza o carenza di segnale è spesso difficile non solo accedere ad Internet, ma anche completare una normale telefonata.

In altre parole, la banda larga e ultra larga è sempre disponibile laddove veramente serve?

Al di là delle statistiche e dei dati, questi sono esempi del vissuto quotidiano. Certamente, singole esperienze non possono essere assunte come rappresentative della situazione complessiva del paese. Ma, guarda caso, la European Digital Agenda Scoreboard 2015 sul tema connectivity ci pone al penultimo posto in Europa, poco prima dell’Ungheria.

È solo un problema di domanda?

I driver della domanda

Spesso, quando si parla di domanda di reti in banda larga, si citano i servizi digitali al cittadino della pubblica amministrazione. È un riferimento a mio parere sbagliato o comunque fuorviante per una serie di motivi.

• Le amministrazioni pubbliche sono organizzazioni complesse e come qualunque altro tipo di struttura privata hanno bisogno per il loro funzionamento di connessioni in banda larga. Come si potrebbero gestire in cloud i sistemi informatici delle diverse amministrazioni senza che queste siano connesse in modo adeguato alla rete? Come potrebbero scambiarsi dati e informazioni? Come potrebbe il personale delle amministrazioni utilizzare servizi come le video conferenze senza una adeguata connessione in rete? Ma tutto ciò è indipendente dai servizi digitali offerti al cittadino: la rete serve alle amministrazioni pubbliche come ad una qualunque impresa ed in questo senso esse sono certamente portatrici di una domanda significativa.

• Al contrario, i servizi digitali al cittadino non sono un driver di domanda forte che possa di per se stessi spingere l’adozione di connessioni in banda larga da parte di larghe fasce della popolazione (e delle imprese). In primo luogo, sono servizi che non richiedono di per se stessi “banda larga”. In secondo luogo, obiettivo della innovazione digitale nelle amministrazioni pubbliche dovrebbe essere quello di eliminare incombenze e obblighi. Paradossalmente, una amministrazione che funziona bene dovrebbe ridurre l’interazione con il cittadino!

In altre parole, le reti servono alle amministrazioni per portare avanti il miglioramento dei loro processi. Ma non saranno i servizi digitali al cittadino a determinare un aumento della domanda di connessioni in banda larga!

Quali sono allora i driver che spingeranno cittadini e imprese ad acquisire connessioni in banda ultra larga? In primo luogo, certamente si diffondono sempre più singoli servizi (le tanto agognate “killer application”) che richiedono banda larga. Sono i servizi di video conferenza e di video streaming (come si accennava in precedenza).

Ma i veri fattori sono secondo me altri:

1. In ufficio come in casa usiamo più applicazioni e servizi in parallelo, anche quando non ce ne accorgiamo (si pensi ai processi di sincronizzazione delle applicazioni cloud).

2. In ufficio come in casa la domanda non è quella della singola persona, ma dell’insieme delle persone che in parallelo vogliono accedere a Internet.

3. Sempre più abbiamo bisogno, anche in ambito domestico, di connessioni simmetriche che l’ADSL non è in grado di garantire.

4. Siamo sempre più impazienti e vogliamo servizi che rispondano velocemente alle nostre richieste.

In altri termini, è la domanda aggregata che determina la necessità di banda sempre più ampia, non il singolo servizio.

La questione di fondo architetturale

Negli anni scorsi si è discusso a lungo di un tema industriale importante: ha senso che gli operatori competano sul piano infrastrutturale oppure ha più senso avere una unica infrastruttura fisica condivisa (tramite forme di unbundling) tra tutti coloro che vogliano offrire servizi agli utenti finali?

Nel campo delle reti mobili mobili da sempre la competizione è infrastrutturale. Il fatto peraltro non è difficile da spiegare: il costo maggiore nello sviluppo delle reti è nell’ultimo miglio e nel caso di reti mobili questo costo si riduce drasticamente in quanto la connessione è wireless.

La competizione infrastrutturale nelle reti mobili ha fatto bene al mercato. Si è creata una offerta diversificata che ha portato ad un abbassamento dei prezzi ed ad una penetrazione tra la popolazione che ci pone ai primi posti a livello internazionale. Peraltro, la progressiva discesa delle tariffe pone requisiti sempre più stringenti agli operatori mobili che, in effetti, hanno iniziato a condividere quanto meno i siti e le infrastrutture utilizzate per le antenne.

Ma se la competizione infrastrutturale tra operatori mobili ha un suo senso, diverso è il caso degli operatori fissi:

1. Il costo dell’ultimo miglio e della cablatura dei palazzi è molto elevato.

2. Operando in modo indipendente, molti operatori puntano su proprie infrastrutture FTTC invece che su FTTH.

3. Come conseguenza, i nostri marciapiedi sempre più ospitano molteplici armadi e sistemi di distribuzione per tutti i diversi operatori attivi in un certo segmento del territorio. Ciò ha conseguenze che non si limitano ad un peggioramento dell’arredo urbano: non dovremmo pensare anche ai costi energetici e ai problemi di gestione e manutenzione di diverse infrastrutture che insistono sullo stesso territorio?

4. Ha senso che mentre ci si lamenta dei costi troppo elevati per costruire reti FTTH future proof si duplichino investimenti per reti FTTC?

Penso si possa dire senza tema di smentita che la competizione infrastrutturale nasce non come scelta elettiva degli operatori, ma per l’incapacità di trovare accordi e sistemi di regole sull’unbundling della fibra FTTH che garantiscano (o facciano sentire garantiti) tutti gli operatori interessati.

Ha senso continuare così?

La questione di fondo economico-politica

Da quanto discusso in precedenza, a mio giudizio il tema dello sviluppo delle reti in banda larga è fortemente condizionato non tanto da una mancanza di domanda o da una immaturità del mercato, quanto da un contesto economico-regolatorio ancora instabile e incapace di definire un ambito solido per finalizzare investimenti e garantire concorrenza e apertura ai diversi operatori presenti sul mercato. La competizione infrastrutturale è una soluzione più costosa e meno efficiente che deriva da una impossibilità di definire un progetto paese su questi temi. Tante sono le cause di questa situazione. Ma è indubbio che la società italiana trarrebbe un enorme beneficio se ci fosse un accordo tra tutti gli stakeholder che permettesse da un lato di ottimizzare gli investimenti e, dall’altro, di accelerare il percorso di infrastrutturazione digitale del paese.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3