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Coscienza artificiale: l’ingrediente mancante per un’IA etica?



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Possiamo concepire macchine in grado di formulare intenzioni autonome e di prendere decisioni consapevoli? E se sì, come influenzerebbe questa capacità il loro comportamento etico? Alcuni casi di studio ci aiutano a capire come i progressi nella comprensione della coscienza artificiale possano contribuire alla creazione di sistemi IA più etici

Pubblicato il 30 giu 2023

Antonio Chella

Laboratorio di Robotica, dipartimento di Ingegneria Università degli Studi di Palermo



ChatGPT nei robot sociali: nuovi orizzonti di interazione ed empowerment umano

Nell’aprile 2023, la prestigiosa Association for Mathematical Consciousness Science (AMCS), che riunisce i ricercatori che studiano gli aspetti  teorici della coscienza, ha pubblicato una lettera aperta dal titolo “The Responsible Development of AI Agenda Needs to Include Consciousness Research.”[1] Questa lettera è nata in risposta alla famosa lettera del Future of Life Institute relativa alla proposta di moratoria di almeno sei mesi per l’addestramento dei sistemi IA del tipo di GPT-4.[2] La lettera, che vede tra i firmatari insigni studiosi che hanno ricevuto il Turing Award quali Manuel Blum e Yoshua Bengio, e tanti altri studiosi attivi nel settore dell’IA e della coscienza, invita ad affiancare le ricerche sull’IA alle ricerche sulla coscienza.

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