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Campagne elettorali più digitali, ma lo “shitstorm” è dietro l’angolo



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L’intelligenza artificiale generativa trasforma il marketing politico, migliorando l’accuratezza dei testi e l’analisi dei dati. Permette personalizzazioni rapide e contenuti multimediali avanzati, come doppiaggi e avatar virtuali. Tuttavia, è essenziale un uso etico e trasparente: l’AI è uno strumento potente ma richiede supervisione umana per evitare errori e bufere mediatiche

Pubblicato il 4 giu 2024

Gabriele Gobbo

Consulente e docente in digital marketing, divulgatore della cultura digitale



AI fiducia politica

L’intelligenza artificiale permea ormai molti aspetti della nostra vita. Ogni giorno incontriamo numerosi contenuti creati utilizzando quella generativa. Che si tratti di testi, video, immagini o audio, prima o poi nel corso della giornata ne fruiremo, consapevolmente o meno, spesso all’interno di campagne pubblicitarie e attività di marketing digitale. Anche la comunicazione politica può trarne beneficio, in quanto oggi più che mai, sia che si tratti del sindaco di un piccolo comune o di una campagna per un’importante elezione, è alla ricerca di soluzioni che permettano di essere rapidi e aggiornati con le ultime tendenze.

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