È possibile che in futuro considereremo l’AI Action Summit, svoltosi a Parigi gli scorsi 10 e 11 febbraio, come un momento spartiacque in una ritrovata competitività europea nella corsa globale all’intelligenza artificiale (IA). Al momento non ci sentiamo di assegnare a questa eventualità una probabilità elevata, visto l’ampio gap con Stati Uniti e Cina che perdura ormai da molti anni e i tanti ostacoli che l’UE si trova sulla propria strada per riuscire davvero ad avvicinarsi alle due potenze in fuga (con gli USA che restano comunque in una posizione di vantaggio assoluta). Ma, rispetto solo a pochi giorni prima, uno scenario che più grigio non si poteva è tornato a colorarsi di tinte decisamente più vivaci.
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Ai in Europa, ma quale riscatto: ecco tutti i dubbi sui mega annunci
L’AI Action Summit di Parigi segna un tentativo europeo di riconquistare terreno nell’intelligenza artificiale, con annunci di investimenti per oltre 450 miliardi di euro. Tuttavia, il divario con USA e Cina resta significativo, rendendo incerto il successo dell’iniziativa
presidente dell’Istituto per la Competitività (I-Com)

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