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Banche sotto attacco: le migliori strategie per affrontare le minacce cyber



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Il settore bancario è un bersaglio primario per i cybercriminali. La resilienza informatica bancaria si basa su tecnologie innovative, processi robusti e conformità normativa per garantire la continuità dei servizi e proteggere i dati sensibili

Pubblicato il 22 mag 2025

Roberto Patano

Senior manager systems engineering di NetApp



digital banking (1) Frodi - Figura 3 – Esiti del servizio di verifica del beneficiario cybersecurity finanziaria

Negli ultimi anni, il settore bancario è diventato uno dei principali bersagli di attacchi informatici e interruzioni operative. La crescente digitalizzazione dei servizi finanziari ha migliorato l’efficienza e l’esperienza del cliente, ma ha anche ampliato i fronti di attacco per i cybercriminali, oltre ad aumentare il rischio di problemi tecnici a causa della complessità dei sistemi. In un contesto in cui le minacce digitali si evolvono rapidamente, una domanda cruciale emerge: le banche sono davvero pronte ad affrontare il prossimo attacco informatico?

Il panorama attuale delle minacce alla sicurezza delle banche

Gli attacchi informatici contro le banche non sono una novità, ma la loro frequenza e sofisticazione stanno crescendo a ritmi allarmanti. Tecniche come il phishing, il ransomware e gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) sono ormai comuni, mentre minacce più avanzate, come gli attacchi zero-day e le campagne mirate di social engineering, sfruttano vulnerabilità sconosciute o manipolano il comportamento umano per accedere ai sistemi aziendali.

Parallelamente, i guasti tecnici rappresentano un’altra fonte di rischio significativo. Episodi come il famoso blackout di TSB nel 2018, causato da una migrazione IT fallita, hanno dimostrato quanto l’infrastruttura tecnologica delle banche possa essere fragile ed esposta a rischi. Questo incidente, che ha lasciato milioni di clienti senza accesso ai propri conti, ha portato a multe di decine di milioni da parte delle autorità di regolamentazione per carenze nella resilienza operativa.

Questi eventi evidenziano come le interruzioni, siano esse causate da attacchi informatici o problemi tecnici, possano avere gravi conseguenze: perdite finanziarie, danni reputazionali e sanzioni normative. Secondo Statista, un’ora di inattività può costare a una banca fino a 6,48 milioni di dollari. Inoltre, ogni violazione della sicurezza mina la fiducia dei clienti, rendendo difficile attrarre nuovi utenti e mantenere quelli esistenti.

Resilienza informatica e operativa per la sicurezza delle banche

Per affrontare queste sfide, le banche devono concentrarsi su due aspetti fondamentali: cyber resilience e operational resilience. La cyber resilience riguarda la capacità di prevenire, rilevare e riprendersi rapidamente da un attacco informatico. L’operational resilience, invece, si concentra sulla continuità operativa durante interruzioni causate da guasti tecnici, disastri naturali o errori umani.

Entrambi gli approcci richiedono investimenti significativi in tecnologia, processi e formazione. Soluzioni avanzate come l’intelligenza artificiale, l’autenticazione multifattoriale e i sistemi di crittografia sono essenziali per proteggere i dati e garantire la disponibilità dei servizi. Tuttavia, nessun sistema può essere considerato completamente immune. Per questo motivo, le banche devono adottare un approccio proattivo e multilivello, combinando strumenti tecnologici, strategie di gestione del rischio e una cultura aziendale orientata alla prevenzione.

La pressione normativa e la necessità di trasparenza

La resilienza non è solo una questione interna alle banche, ma anche un obbligo normativo. Regolamenti come il DORA (Digital Operational Resilience Act) nell’Unione Europea, il GDPR e il PCI DSS impongono standard rigorosi per la protezione dei dati e la continuità operativa. Le autorità di regolamentazione chiedono sempre più spesso alle banche di dimostrare la loro preparazione attraverso report dettagliati su interruzioni passate, tempi di inattività e misure correttive adottate.

Queste richieste sottolineano l’importanza di una gestione trasparente e proattiva delle crisi. Le banche devono essere pronte non solo a rispondere agli incidenti, ma anche a dimostrare alle autorità e ai clienti che stanno facendo tutto il possibile per prevenire futuri problemi.

La crittografia post-quantistica nella resilienza informatica bancaria

Inoltre, le banche devono prepararsi al Q-Day, il giorno in cui i computer quantistici
saranno in grado di decifrare gli attuali standard di crittografia. La crittografia post-quantistica (PQC) rappresenta una nuova frontiera nella protezione dei dati, progettata per resistere alle capacità dei computer quantistici. NetApp è all’avanguardia in questo settore, offrendo soluzioni di crittografia post-quantistica che integrano algoritmi approvati dal NIST (National Institute of Standards and Technology) per garantire la sicurezza dei dati contro questo tipo di minacce.


Il futuro della sicurezza nel settore bancario

Nel mondo digitale di oggi, la domanda non è più “se” ci sarà un attacco informatico o un’interruzione operativa, ma “quando”. Le banche devono quindi essere pronte ad affrontare questa sfida, costruendo infrastrutture resilienti, adottando tecnologie avanzate e promuovendo una cultura aziendale orientata alla sicurezza.

Il futuro della finanza è digitale, e solo chi saprà combinare innovazione e resilienza potrà continuare a prosperare in un panorama sempre più fluido e in costante evoluzione.

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