Ottenere risultati immediati è il sogno di ogni impresa, ma nel marketing non tutto ciò che funziona subito è sostenibile, e non tutto ciò che richiede tempo è opzionale.
Indice degli argomenti
L’errore di ignorare il content marketing e la SEO
Il content marketing e la SEO, spesso percepiti come investimenti a lungo termine o attività “da specialisti”, vengono troppo spesso messi in fondo alla lista delle priorità.
Eppure ignorarli significa rischiare di scomparire.
“Tempora mutantur, nos et mutamur in illis/ I tempi cambiano, e noi cambiamo con essi”
— Locuzione latina
Farsi trovare su Google non basta più
Nel 2025, non basta più farsi trovare su Google. Il comportamento degli utenti è frammentato, mobile, vocale. Le ricerche avvengono ovunque: sui social, sui marketplace, tramite assistenti virtuali o app. È il principio della Search Everywhere Optimization: non ottimizzare solo per i motori di ricerca, ma per ogni piattaforma in cui il tuo cliente potrebbe cercarti.
Il problema? Questa strategia richiede visione, competenze e costanza. Tre elementi che, di fronte a budget ridotti e aspettative di risultati rapidi, portano molte PMI a preferire la strada della pubblicità a pagamento. Una scelta che dà frutti immediati, ma che nel lungo periodo lascia l’azienda dipendente da piattaforme esterne, senza costruire modalità alternative di acquisire traffico e contatti.
Cosa rappresentano davvero content marketing e SEO nel 2025, ora che l’intelligenza artificiale è diventata parte integrante dei motori di ricerca? In questo articolo vedremo perché investire nella visibilità organica sia, oggi più che mai, una scelta strategica accessibile anche alle piccole imprese.
Gli utenti italiani online: dove si informano e scoprono nuovi brand
Nel 2025 il content marketing, cioè la creazione e la condivisione di contenuti utili e interessanti per attrarre e fidelizzare clienti, si conferma uno dei pilastri fondamentali per le aziende che vogliono emergere nel panorama digitale. Quando si parla di contenuti, il pensiero va subito agli articoli che popolano i blog aziendali, pensati per costruire la cosiddetta “profondità informativa” di un sito, nel tentativo di scalare la vetta delle Search Engine Result Page. In questo scenario, Google è il principale interlocutore e i contenuti vengono elaborati per rispondere ai suoi gusti.
Neil Patel, uno dei massimi esperti in SEO e content marketing, ricorda che ogni giorno si contano 46 miliardi di ricerche, considerando tutte le piattaforme, su Google il 18%.
Da qui l’importanza di attivare una strategia integrata di content marketing che comprenda vari formati e piattaforme. Secondo il report Digital 2025 di We Are Social, il 90% degli italiani naviga regolarmente in rete, trascorrendo quasi 6 ore al giorno online. Sebbene si registri una leggera riduzione rispetto all’anno precedente, il tempo dedicato ai social media rimane stabile, confermandosi a 1 ora e 48 minuti al giorno. I social media non sono più solo luoghi di svago, ma sono diventati essenziali anche per informarsi rapidamente: ben il 32% degli utenti italiani utilizza queste piattaforme principalmente per tenersi aggiornato. Analizzando nel dettaglio le singole piattaforme, TikTok domina per tempo medio trascorso mensilmente (circa 30 ore), attraendo prevalentemente utenti più giovani, seguito da YouTube, apprezzato per contenuti più estesi e approfonditi. Instagram cresce ancora, superando Facebook per popolarità grazie al suo mix equilibrato di contenuti visivi, influencer marketing e shopping integrato. Tra le nuove tendenze emergenti si conferma l’ascesa di applicazioni come ChatGPT, espressione del forte interesse per l’intelligenza artificiale, utilizzata prevalentemente per attività di studio e lavoro. Nonostante la crescente centralità dei social, Google rimane al momento l’unico canale davvero efficace nell’intercettare la domanda specifica e immediata degli utenti.
Trend principali da considerare nel 2025 secondo Neil Patel
È vero che stiamo parlando di strumenti per le PMI italiane, ma questo non significa ignorare i grandi trend ed esperti americani. Per questo motivo non posso non menzionare Neil Patel, riconosciuto a livello internazionale uno dei maggiori esperti di marketing digitale e nello specifico di SEO. Neil evidenzia che nel 2025 la SEO tradizionale è destinata a evolversi verso una strategia più ampia che definisce “Search Everywhere Optimization“. Questo cambiamento risponde alla trasformazione radicale delle abitudini degli utenti che non cercano più solo su Google, ma sempre più spesso si affidano a piattaforme diverse come social media, marketplace (ad esempio Amazon) e strumenti basati sull’intelligenza artificiale (come ChatGPT). In particolare, Neil sottolinea l’importanza di alcuni trend da considerare nelle proprie attività di content marketing:
- Ricerca vocale e contenuti basati su AI: sempre più persone utilizzano assistenti vocali (come Alexa e Google Assistant) e piattaforme AI (ad esempio ChatGPT) per effettuare ricerche online. Per intercettare queste richieste, i contenuti devono essere semplici, chiari e formulati per rispondere a domande specifiche e immediate.
- Short-form content e immediatezza: i contenuti brevi come video rapidi su TikTok o Instagram Reels hanno grande successo perché offrono informazioni e intrattenimento in pochi secondi, adattandosi ai ritmi veloci di consumo degli utenti.
- Contenuti video e interattivi: formati come video tutorial, quiz e sondaggi coinvolgono direttamente il pubblico e aumentano l’interazione, creando un legame più forte e diretto con gli utenti.
- Personalizzazione e Intelligenza Artificiale: utilizzando algoritmi avanzati e dati degli utenti, oggi è possibile creare esperienze digitali altamente personalizzate, che migliorano il coinvolgimento e aumentano la soddisfazione complessiva.
- Brand autorevole e credibile (E-E-A-T): Google premia contenuti che dimostrano competenza, esperienza, autorevolezza e affidabilità. Investire nella costruzione di una solida reputazione digitale è quindi fondamentale per migliorare la visibilità organica.
- Contenuti zero-click: è sempre più comune trovare su Google risposte rapide che non richiedono clic aggiuntivi, come gli snippet ( detto in parole semplici, gli snippet sono delle porzioni di testo del contenuto che vengono mostrati all’utente nel risultato di ricerca). Numerose fonti stabiliscono che oltre la metà delle ricerche non va oltre Google. Essere presenti in queste posizioni è strategico per massimizzare la visibilità.
Questi trend delineano chiaramente la direzione che il content marketing e la SEO stanno prendendo, rendendo indispensabile per le aziende adattare rapidamente le proprie strategie digitali.
Vendere con la voce: come farsi trovare (e scegliere) dagli assistenti vocali
La ricerca vocale ha raggiunto una diffusione significativa, diventando una componente imprescindibile della customer journey digitale. Secondo Semrush, circa il 60% dei consumatori utilizza la voce per cercare prodotti e servizi, e quasi la metà degli utenti statunitensi afferma di affidarsi regolarmente agli assistenti vocali per trovare attività locali. Questa tendenza, trainata dall’adozione massiccia di dispositivi come Alexa, Google Assistant e Siri, non riguarda più solo la comodità: è un nuovo canale commerciale a tutti gli effetti. In questo scenario, le aziende che ottimizzano i propri contenuti per la voice search non solo migliorano l’accessibilità, ma aumentano concretamente le probabilità di essere scelte nel momento esatto in cui nasce un bisogno.
Questo significa che i clienti non digitano più “fioraio Milano”, ma parlano con i loro dispositivi e chiedono qualcosa come: “Qual è il fioraio più vicino aperto adesso che fa consegne rapide?”. Per chi ha un’attività, questo rappresenta una nuova opportunità concreta di vendita, ma solo se il proprio sito e i propri contenuti sono ottimizzati in modo da rispondere a queste domande.
Ecco cosa fare, con esempi pratici:
- Scrivere come si parla: usare un tono naturale, simile a quello che si userebbe in una conversazione.
- Evitare frasi fredde come “Servizio catering eventi aziendali Milano” e preferire qualcosa di più diretto, tipo “Organizzare catering per eventi aziendali in zona Milano?”.
- Creare una pagina FAQ sul sito con domande vere. Ad esempio:
- “Fate consegne anche di sera?”
- “Quanto tempo prima ordinare un bouquet per un matrimonio?”
- “Quali pizze senza glutine avete a disposizione?”
- Dare risposte immediate e precise, in 2-3 frasi al massimo, per facilitare la lettura da parte degli assistenti vocali.
- Ottimizzare per la ricerca locale: molti comandi vocali sono legati alla posizione dell’utente.
Inserire frasi come “vicino a me”, “in zona” o “aperto adesso” quando possibile. - Esempi utili:
“Siamo una lavanderia aperta anche la domenica a Bologna centro.”
“Consegnniamo sushi fresco in meno di 30 minuti in tutta la zona di Prati, Roma.”
Immagina il percorso di un potenziale cliente:
- Dice al telefono: “Ok Google, dove posso trovare una pasticceria che consegna torte per compleanno oggi?”
- Google trova la tua scheda ben compilata su Google Business Profile con orari aggiornati, sito ottimizzato e recensioni.
- L’assistente vocale legge un estratto della tua risposta: “Consegniamo torte personalizzate in giornata in tutta la zona Milano Nord. Ordina online entro le 16.”
- Il cliente clicca sul link o chiama direttamente grazie al comando vocale.
Ottimizzare per la ricerca vocale non è solo questione tecnica: significa mettersi nei panni di chi sta cercando e parlare la sua lingua. E se fatto bene, può trasformare una semplice domanda in una vendita immediata.
Essere trovati ovunque: la SEO multicanale
Considerando la quota di ricerche che detiene Google (come detto il 18%) e il nuovo comportamento dei consumatori, Neil Patel parla di “Search Everywhere Optimization”, ovvero l’ottimizzazione per tutti i canali in cui gli utenti sono attivi e pronti a scoprire nuovi contenuti.
Ecco come applicarla in modo pratico:
- YouTube: pubblica video tutorial, recensioni o dimostrazioni. Ottimizza titolo, descrizione e tag con le parole chiave che gli utenti userebbero per cercare quelle informazioni.
- Instagram e TikTok: crea contenuti brevi e visivi, con caption che rispondano a domande specifiche o mostrino l’utilizzo pratico dei tuoi prodotti.
- Marketplace come Amazon: cura titoli, descrizioni e recensioni dei tuoi prodotti, perché sono indicizzati nei motori di ricerca e rilevanti nelle ricerche vocali o conversazionali.
- Piattaforme di recensioni: monitora e rispondi attivamente su Tripadvisor, Trustpilot, Google Maps, perché influiscono sulla reputazione e vengono lette anche dagli algoritmi.
Infine, lavora su tre aspetti tecnici oggi fondamentali:
- Snippet informativi: crea contenuti che rispondano in modo sintetico ed efficace a domande frequenti. Ad esempio, “Quanto costa spedire un pacco a Roma?”
- AEO (Answer Engine Optimization): scrivi testi che rispondano direttamente a domande poste in forma conversazionale, per aumentare le possibilità di essere usati come risposta dai motori basati su AI.
- GEO (Google Entity Optimization): cura la tua presenza su Google Business Profile, includi descrizioni accurate, orari aggiornati, foto reali e recensioni verificate: Google userà tutto questo per costruire la “reputazione” digitale della tua azienda.
Questo elenco può sembrare molto complesso da smarcare per chi non ha molti addetti nel proprio ufficio marketing. Eppure, tutte le piattaforme hanno reso molto semplice la condivisione e il conseguente adattamento del formato su più piattaforme di un contenuto pensato ad esempio solo per TikTok. Qualsiasi formato oggi può diventare un reel o un video. Per quanto non sia l’ideale, non è da escludere questo approccio pratico per chi ha risorse limitate. A fare la differenza è la strategia a monte e la domanda alla quale vorrete rispondere.
Cosa vogliono sapere i clienti? Strumenti semplici e gratuiti per capirlo
Se ti stai chiedendo quali contenuti creare per il tuo sito, blog o social, la risposta è semplice: crea ciò che interessa davvero ai tuoi potenziali clienti. Ma come si fa a capire cosa vogliono sapere? Esistono diversi strumenti, molti dei quali gratuiti, che possono aiutarti a scoprirlo facilmente, anche se non sei un esperto di marketing.
Ecco alcuni strumenti utili per partire con il piede giusto:
- Google Trends (gratis): ti mostra quali argomenti stanno cercando le persone su Google, suddivisi per area geografica e periodo. Puoi usarlo per scoprire se c’è interesse per un prodotto o servizio nella tua zona.
- Google Keyword Planner (gratis): fa parte della piattaforma pubblicitaria Google Ads, ma è valido per qualsiasi studio delle parole chiave e ricerche fatte sul motore di ricerca.
- AnswerThePublic (3 ricerche gratuite al giorno): ti permette di vedere le domande che le persone fanno online su un certo argomento. Inserisci una parola chiave e vedrai un elenco di domande reali.
- ChatGPT o strumenti simili (piano gratuito e a pagamento): puoi usarli per raccogliere idee, fare una bozza di articolo o simulare le domande che un cliente potrebbe porre su un argomento. È un ottimo alleato per velocizzare il lavoro, soprattutto se sei da solo.
- Ubersuggest o SEMrush (versioni gratuite disponibili): ti aiutano a trovare le parole chiave più cercate e a capire come si comportano i tuoi concorrenti online.
Con questi strumenti puoi decidere quali contenuti creare, sapendo già che risponderanno a dubbi reali, ricerche frequenti o curiosità del tuo pubblico. In questo modo, il tuo sito o profilo social non sarà solo una vetrina, ma una vera risorsa utile per chi ti cerca online.
Domande chiave per una strategia di content marketing efficace e checklist operativa
Le domande e la checklist che seguono servono anche come riepilogo di un articolo piuttosto lungo. Ogni PMI che vuole investire in contenuti e visibilità digitale oggi dovrebbe partire da queste domande:
- Chi sono i clienti ideali e cosa li spinge a cercare (o chiedere) informazioni?
- Non basta sapere età e genere: cerca di capire anche come parlano, cosa li preoccupa, dove vivono digitalmente (social, Google, Amazon, AI, ecc.).
- Quali domande fanno (a voce o per iscritto) quando cercano un prodotto o servizio come il mio? Usa strumenti come Google Trends, AnswerThePublic, le FAQ dei competitor o lo stesso ChatGPT per scoprirle.
- Dove si informano? Quali piattaforme usano per scoperta e confronto? Instagram, TikTok, YouTube, Google, marketplace, recensioni? Scegli i canali giusti per il tuo settore e la tua area geografica.
- Cosa posso offrire di utile o interessante che nessun altro sta ancora comunicando bene? È la chiave per differenziarti. Pensa anche ai formati: brevi video, tutorial, recensioni, domande frequenti.
- Quali contenuti posso realizzare con le risorse che ho (internamente o con supporto esterno)? Non serve partire con tutto: meglio un canale fatto bene che tanti profili inattivi.
Checklist operativa
- Definire i profili dei clienti ideali (buyer persona), comprendendone bisogni, linguaggio e comportamenti digitali
- Individuare le domande frequenti che fanno e su quali canali le pongono
- Analizzare i canali usati dalla concorrenza e capire dove posizionarsi
- Selezionare massimo 2-3 canali chiave per partire (sito + Instagram, o TikTok + Google Business)
- Ottimizzare i contenuti per ricerca vocale e snippet (linguaggio naturale, risposte brevi, titoli chiari)
- Pubblicare contenuti coerenti e utili, con costanza (anche brevi, ma regolari)
- Monitorare i risultati con strumenti gratuiti (Google Analytics, Search Console, Insight social)
- Raccogliere feedback dai clienti: come ti hanno trovato? Perché hanno scelto te?
Costruire una presenza digitale solida con contenuti efficaci e SEO multicanale è il primo tassello per farsi trovare. Ma una volta intercettato l’interesse, come si accompagna il cliente fino all’acquisto, soprattutto se si muove tra online e negozio fisico? Nel prossimo articolo della rubrica “Marketing per PMI” parleremo di Phygital: come integrare esperienze digitali (come l’eCommerce e WhatsApp) con il punto vendita fisico in un unico percorso fluido.











