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Felicità in azienda: il ruolo strategico del Chief Happiness Officer



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Il Chief Happiness Officer porta nelle aziende una nuova cultura organizzativa. La sua missione è favorire inclusione, ascolto e benessere duraturo, migliorando clima interno e performance attraverso un approccio sistemico e interdisciplinare

Pubblicato il 12 set 2025

Valentina La Rocca

Responsabile Direzione Affari Generali e Chief Happiness Officer di Banca Patrimoni Sella & C.



_Chief Happiness Officer

Le aziende si trovano oggi ad affrontare trasformazioni profonde che richiedono un nuovo modo di guardare alla centralità delle persone nei contesti organizzativi. All’interno di questa evoluzione si inserisce una figura destinata ad assumere un ruolo strategico: il Chief Happiness Officer (CHO).

Conosciuto anche come “Manager della Felicità”, non si limita a proporre iniziative di welfare, ma svolge il ruolo di facilitatore culturale.

Il suo compito è mantenere una visione complessiva dell’organizzazione, cogliendo bisogni, anche inespressi, e anticipando i trend che influenzano la vita aziendale. Opera con un approccio basato su inclusività, pensiero sistemico e sostenibilità. È, in sostanza, un “complexity thinker”: ascolta, collega, armonizza.

Una competenza interdisciplinare per coltivare benessere duraturo

Essere CHO richiede una preparazione ampia e integrata basata sulla “scienza della felicità”, un ambito di studi nato recentemente dall’incontro tra discipline classiche come la psicologia positiva, biologia, neuroscienza, economia e ricerche di frontiera, filosofia e discipline orientali. Una disciplina giovane ma capace di offrire strumenti concreti per costruire benessere individuale e collettivo.

Crescere come organizzazione positiva significa adottare un modello culturale che valorizza le persone e il loro potenziale, promuovendo un benessere autentico e sostenibile nel tempo. È qui che il CHO può quindi fare la differenza, costruendo una cultura organizzativa che favorisca intenzionalmente azioni di benessere, connessione e crescita e fondata su ascolto, rispetto, senso di comunità. Per questi motivi, un CHO deve essere in grado di integrare più competenze, adottando un approccio interdisciplinare e collaborando, all’interno della propria organizzazione, con diverse professionalità e aree aziendali, per costruire una cultura del benessere che sia davvero efficace e duratura. Questo richiede una maggiore attenzione agli obiettivi ESG, una visione di medio-lungo periodo e competenze strategiche che uniscano crescita economica e sostenibilità sociale.

Perché le aziende dovrebbero dotarsi di un CHO

Le aziende investono nel benessere dei propri collaboratori perché hanno compreso che è una strategia efficace di lungo periodo e non lo fanno per “essere buone”. I dati delle numerose ricerche sui temi del benessere organizzativo parlano chiaro: persone più felici sono anche più produttive, innovative e contribuiscono maggiormente al successo della propria organizzazione.

Ciò si traduce quindi in migliori performance, minore turnover e reputazione più solida. Il CHO lavora per costruire ambienti in cui le persone si sentano accolte, ascoltate e valorizzate. Dove il benessere non è un benefit accessorio, ma un pilastro della cultura aziendale. Dove le persone diventano le prime ambasciatrici del brand, rafforzando la capacità dell’azienda di attrarre e trattenere talenti.

Il benessere come scelta strategica

Quella del CHO non è una visione astratta: ha bisogno di radicarsi nella realtà attraverso azioni concrete, pensate su misura per ogni contesto. È quello che sta facendo Banca Patrimoni Sella, dove l’attenzione al benessere è parte integrante della nostra identità. Di recente, abbiamo avviato una collaborazione con Carol, il primo ambulatorio virtuale di medicina generale autorizzato dal SSN, nell’ambito dei propri programmi di welfare aziendale.

Un tassello aggiuntivo molto importante al sistema di welfare aziendale, grazie al quale i dipendenti e collaboratori possono usufruire di servizi di medicina generale in formato digitale, con accesso 24/7, video-consulti illimitati, prescrizioni elettroniche, consulenze psicologiche e nutrizionali, ma anche assistenza pediatrica e possibilità di estendere l’utilizzo ai familiari.

Un progetto che nasce dall’ascolto in prima persona delle persone e da esigenze sempre più diffuse nella società moderna, come un accesso rapido e sicuro alla medicina di base e la promozione di uno stile di vita più sano. Tra le altre iniziative, abbiamo attivato una partnership con la Fondazione Veronesi, concretizzatati attraverso incontri e webinar finalizzati a diffondere la cultura della prevenzione.

Il futuro del lavoro tra produttività e benessere

Oggi le aziende hanno una responsabilità nuova: diventare spazi in cui unire produttività e benessere. I CHO guidano questo cambiamento e possono davvero fare la differenza per il benessere organizzativo e individuale, impattando positivamente non solo sull’ecosistema aziendale e il proprio modello di business, anche a livello di performance economiche, ma anche la propria comunità.

Serve un cambio di rotta e un passo in avanti per creare, all’interno del sistema Paese, aziende sempre più moderne e attente ai propri collaboratori con visione centrata sulla persona e sul valore delle relazioni, rafforzando il proprio impegno nel creare un ambiente professionale che favorisca l’equilibrio tra vita privata e lavoro. In questo modo, le aziende dimostreranno di sapersi prendere cura dei propri dipendenti con la stessa attenzione riservata ai propri clienti.

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