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Dipendenza da TikTok, esiste davvero? Cosa dicono gli studi



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Un’indagine del Washington Post illustra il fenomeno della dipendenza da TikTok, per cercare di capirne le cause e gli impatti. Ecco cosa è emerso

Pubblicato il 13 ott 2025

Carmelina Maurizio

Università degli Studi di Torino



ai_per_la_pa_agendadigitale; bonifico istantaneo; dipendenza TikTok

Un terzo degli adulti statunitensi utilizza TikTok in una varietà quasi infinita di modi differenti: questo è quanto emerge dall’indagine del Washington Post che ha raccolto le cronologie degli orologi TikTok di 1.100 utenti, creando un database di circa 15 milioni di video, visionati in un periodo di sei mesi. 

L’analisi del giornale statunitense vuole illustrare sia il fenomeno, per cui capire come si verifica la dipendenza dal social, sia soprattutto quali sono le condizioni per cui gli adulti del campione si sono trovati a trascorrere sempre più tempo su Tiktok. 

Tra gli oltre 1000 partecipanti all’indagine, che vivono negli Stati Uniti, alcuni utilizzavano a malapena TikTok nella prima settimana di aprile 2024, mentre altri trascorrevano già diverse ore al giorno a scorrere i video. Nei cinque mesi successivi sono stati confrontati i percorsi delle persone a queste due estremità dello spettro — gli utenti occasionali e gli utenti esperti — per vedere come si è evoluto il loro utilizzo di TikTok. 

Come passa il tempo trascorso su TikTok 

Come funziona TikTok? Attira le persone, con un algoritmo che fornisce un flusso infinito di contenuti iper personalizzati, che dimostra quanto la piattaforma sia efficace nel convincere anche i suoi utenti più assidui a scorrere e guardare di più. 

Dai dati pubblicati da Cropink, una piattaforma che si occupa di elaborare prodotti pubblicitari nell’eCommerce, già nel 2023, gli utenti di tutto il mondo avevano trascorso circa 34 ore al mese scorrendo la loro FYP (For You Page).

Analizzando questo dato, circa il 6% degli utenti di TikTok aveva ammesso di trascorrere più di 10 ore alla settimana sulla piattaforma, un altro 11% tra le 5 e le 10 ore alla settimana; 3 utenti TikTok su 10 avevano affermato di trascorrere meno di un’ora a guardare video TikTok ogni settimana

I modelli di utilizzo variano notevolmente a seconda di dove si vive: per esempio – secondo dati del 2024 – nel Regno Unito, gli utenti trascorrono 49+ ore al mese su TikTok; i nordamericani trascorrono quasi 46 ore al mese su TikTok; i messicani si classificano al 3° posto per tempo sullo schermo di TikTok (45 ore).

Anche nei Paesi con l’utilizzo più basso, le persone trascorrono comunque quasi un giorno intero al mese sull’app: per esempio, gli utenti svizzeri dedicano quasi 28 ore al mese a TikTok.

Come si innesca la dipendenza da TikTok 

Trascorrere tempo su TikTok, secondo Meredith David, professoressa associata di marketing alla Baylor University2 e ricercatrice sull’uso dei social media, significa sostituire il tempo che altrimenti potremmo trascorrere con amici, familiari e vicini e dedicarci ad altre attività più utili.

Gli utenti di TikTok, secondo l’indagine riportata dal Washington Post, trovano i video di TikTok divertenti ed emozionanti, proprio perché sono personalizzati per ogni individuo. 

“Non ho mai fumato né fatto uso di droghe, quindi non so cosa significhi la dipendenza da sostanze chimiche, ma mi sento dipendente da TikTok” ha dichiarato un cinquantenne statunitense, tra coloro che hanno partecipato all’indagine del Washington Post, affermando che il suo tempo di visualizzazione giornaliero sull’app è aumentato di oltre il 50 % l’anno scorso e aggiunge “Ci sono momenti in cui so che dovrei smettere di scorrere e lavorare o andare a dormire, ma è così difficile smettere, sapere che il prossimo scorrimento potrebbe portarmi a un video davvero interessante”.

Le spiegazioni di ByteDance

TikTok e la sua società madre, ByteDance, non hanno mai dato dettagli su come l’app faccia sì che gli utenti tornino e la usino sempre più, pertanto è difficile catturare il reale comportamento umano. 

Dipendenza da TikTok, la causa dei procuratori

Proprio un anno fa, 14 procuratori generali degli Stati Uniti dopo un’indagine svolta a partire dal 2022, hanno fatto causa a TikTok, sostenendo che l’algoritmo di TikTok causa dipendenza tra i più giovani e i filtri per modificare video e foto “alimentano standard di bellezza irreali e per questo possono alimentare ansia, depressione e disturbi mentali all’origine di vari disordini alimentari”. 

Le azioni legali contestano diversi elementi della piattaforma: l’algoritmo – cioè la procedura informatica che sulla base dei video guardati ne suggerisce automaticamente degli altri – che alimenta un feed di contenuti a scorrimento infinito, i video “challenge” che incoraggiano gli utenti a impegnarsi in comportamenti rischiosi e le notifiche push a tarda notte che, secondo i procuratori generali, possono disturbare il sonno dei bambini. Secondo i procuratori generali, che hanno avviato un’indagine congiunta nel marzo 2022, TikTok sarebbe stato progettato in questo modo “con piena consapevolezza dei danni che il suo funzionamento era in grado di creare in molte persone giovani”. 

Nella seconda settimana di ottobre 2025, come riportato da The Hill, giornale politico statunitense, la città di New York ha fatto causa a diverse importanti piattaforme di social media, tra cui anche TikTok, oltre a Facebook, Instagram e YouTube, accusandole di alimentare una crisi di salute mentale giovanile. 

La reazione degli enti

La città, le sue scuole pubbliche e il suo sistema sanitario e ospedaliero sostengono che le aziende hanno cercato di massimizzare il coinvolgimento dei giovani a scapito della loro salute mentale

Nella causa si sostiene che i giovani sono ormai dipendenti in massa dalle piattaforme, il che comporta una notevole interferenza con le operazioni dei distretti scolastici e impone un onere notevole alle città, ai distretti scolastici e ai sistemi ospedalieri pubblici che forniscono servizi di salute mentale ai giovani.

La causa nomina Facebook, Instagram e la loro società madre Meta; Snap; TikTok e la sua società madre ByteDance; e YouTube e la sua società madre Google.

La città sostiene che le aziende hanno causato un “disturbo pubblico” sotto forma di crisi di salute mentale giovanile e le accusa di negligenza nel progettare e commercializzare le loro piattaforme ai giovani “in un modo che sanno sta causando gravi danni”.

Dipendenza da TikTok in Italia 

I dati forniti molto recentemente da TikTok Italia sui primi sei mesi del 2025, parlano di 23,9 milioni di utenti mensili, toccando i 200 milioni di utenti in Europa. Secondo i manager italiani5, la piattaforma non è più solo per l’intrattenimento, ma è anche un luogo dove i brand possono sviluppare i propri business e dove le imprese, anche piccole, possono vendere direttamente i loro prodotti.  

Le preoccupazioni maggiori in Italia, proprio perché è evidente la crescita nell’uso della piattaforma cinese, vanno verso i minori e si susseguono le proposte di legge che puntano, pur partendo da diversi ambiti politici, alla limitazione drastica del suo uso, a normare l’accesso e l’utilizzo sui vari Facebook, TikTok, X, e Instagram e a prevedere misure di tutela, in particolare per i più giovani.

In Francia la commissione parlamentare di inchiesta su TikTok ha raccomandato di vietare la piattaforma social  ai minori di 15 anni per contrastare la “trappola algoritmica” che può compromettere la salute dei giovani. Nel rapporto della commissione parlamentare di Parigi si legge su Tik Tok ” è uno dei peggiori social network che attacca i nostri giovani,  fuorilegge, multi recidivo e con contenuti tossici che creano  dipendenza”. 

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