L’ultima tornata di novità su Copilot, la scorsa settimana, ha introdotto due tasselli che cambiano il modo in cui si collabora e si accede alle informazioni aziendali.
Da un lato ci sono i Gruppi, cioè sessioni condivise in cui più persone e un’unica istanza di Copilot ragionano insieme, tengono traccia delle idee, propongono alternative, sintetizzano e aiutano a prendere decisioni.
Dall’altro ci sono i Connettori, che portano dentro Copilot dossier, ticket, documenti e dati distribuiti tra sistemi diversi e li rendono interrogabili in linguaggio naturale. Insieme, queste due direttrici trasformano l’assistente da strumento individuale a facilitatore operativo per team, reparti e progetti.
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Gruppi di Copilot, spiegati bene
I Gruppi nascono per portare Copilot dentro le conversazioni di squadra. Una persona avvia la sessione e condivide un invito. Altri colleghi si uniscono e da quel momento la chat è condivisa da tutti, Copilot incluso.
Nelle dimostrazioni pubbliche la partecipazione arriva fino a trentadue persone e il valore pratico non è la semplice chat di gruppo, è la mediazione intelligente. Copilot ricapitola i thread senza perdere il senso, propone opzioni quando le visioni divergono, mette ai voti le alternative, assegna i compiti e registra le decisioni.
Non bisogna confondere i Gruppi di Copilot con i Microsoft 365 Groups. I secondi sono un meccanismo di identità e permessi che crea un’area di lavoro condivisa in Outlook, SharePoint, Planner e Teams. I Gruppi di Copilot invece sono una stanza comune dove la stessa istanza dell’assistente lavora con più persone sulla medesima traccia di conversazione. La differenza è sostanziale per chi gestisce riunioni, workshop e momenti di allineamento, perché si ottiene un facilitatore sempre presente che mantiene il contesto e distribuisce l’attenzione dove serve.
C’è un aspetto di disponibilità da considerare. Le funzionalità dei Gruppi sono state annunciate con un lancio iniziale negli Stati Uniti e verranno estese progressivamente. Per le organizzazioni europee conviene verificare la disponibilità nella propria area e adottare una policy chiara su quali account usare nelle sessioni condivise. In ogni caso i team possono già sfruttare una sinergia naturale con Microsoft Teams, dove Copilot è in grado di riassumere canali, estrarre azioni da una riunione e rispondere a domande sul contesto.
Che cosa cambia davvero nel lavoro di tutti i giorni
Immaginiamo un comitato di prodotto che prepara una demo importante. Con i Gruppi la sessione di lavoro inizia con una richiesta a Copilot di sintetizzare i feedback dell’ultima ondata di test, pescando dai canali di Teams e dai documenti condivisi. Il gruppo discute due proposte alternative, Copilot le confronta voce per voce, suggerisce un ordine del giorno per la prova generale e propone una traccia di mail per i clienti pilota. Alla fine assegna ai membri le prossime attività e salva un verbale coerente con le decisioni, utile per chi non era presente.
Oppure un’unità legale che deve rivedere un contratto quadro. Il testo viene suddiviso in clausole, Copilot evidenzia i passaggi che si discostano dagli standard aziendali e raccoglie le opinioni del gruppo su rischi e mitigazioni. Il risultato non è un documento perfetto, è una base molto più solida e soprattutto condivisa, dalla quale partire per l’ultima stesura.
La chiave è l’allineamento. I Gruppi riducono gli attriti che normalmente si accumulano tra email, chat e documenti separati. Lo fanno con un contesto unico, sempre riassumibile, dove le decisioni lasciano traccia e le azioni vengono distribuite senza rimbalzare fra più strumenti.
Connettori di Copilot, il ponte con i dati aziendali
Il secondo pilastro è la capacità di Copilot di raggiungere i contenuti che contano davvero. Qui la parola giusta è Connettori, ma occorre distinguere due piani che nel gergo quotidiano vengono spesso confusi. Esistono i connettori pensati per l’uso personale dell’app Copilot su Windows, web e mobile, che collegano servizi come OneDrive, Outlook.com, Gmail, Google Drive e Google Calendar. Servono a cercare e ritrovare rapidamente mail, eventi e file sparsi fra account diversi, previa autorizzazione esplicita dell’utente. È una comodità utile, ma il vero salto per il lavoro arriva dai connettori di Microsoft 365 Copilot.
I connettori per Microsoft 365 Copilot rappresentano l’evoluzione dei Graph connectors. Ingeriscono contenuti da sistemi terzi dentro Microsoft Graph e li rendono disponibili all’indicizzazione semantica. In pratica è possibile portare in Copilot ticket e knowledge base di ServiceNow, lead e opportunità da Salesforce, pagine e allegati di Confluence, issue di Jira, file su Dropbox o Google Drive, repository on‑premises e molto altro. Esistono più di cento connettori predefiniti di Microsoft e partner, che coprono collaboration, contenuti web, it service management, project management, risorse umane e data platform. Per casi speciali si possono costruire connettori personalizzati con le API dedicate, definire lo schema dei dati e sincronizzare anche gruppi esterni per riflettere i permessi del sistema di origine.
Dal punto di vista della qualità dei risultati conta l’indicizzazione semantica. I connettori arricchiscono l’indice con titoli e contenuti utili a capire non solo le parole ma le relazioni tra i concetti. Così, quando si chiede a Copilot di sintetizzare i reclami su una release o di confrontare due proposte commerciali, l’assistente non cerca solo stringhe, ragiona sul significato e ripesca le fonti rilevanti a cui l’utente ha diritto di accesso. Le citazioni in risposta permettono di vedere l’anteprima dell’elemento esterno e aprirlo nel sistema d’origine, evitando qualsiasi effetto “scatola nera”.
Sicurezza, permessi e governance
Portare contenuti esterni in Copilot non significa aprire falle nella sicurezza. I connettori rispettano i controlli di accesso e le liste ACL dell’origine. L’amministratore può mappare utenti e gruppi di Microsoft Entra ID con identità e gruppi esterni, oppure usare gli “external groups” quando i sistemi non si basano su Entra. I permessi vengono applicati come security trimming, quindi Copilot mostra e sintetizza soltanto ciò a cui l’utente è autorizzato. È bene sapere che l’allineamento delle modifiche ai permessi può richiedere tempo e, a seconda del connettore, un ciclo di scansione completo per riflettersi nell’indice. I dati e le richieste non vengono usati per addestrare i modelli di base e restano all’interno dei confini del tenant, nel rispetto delle aree di disponibilità supportate.
Sul fronte operativo l’attivazione avviene dal Microsoft 365 admin center o attraverso le API. Per abilitare la comparsa dei risultati “inline” nelle esperienze di ricerca e di Copilot va completata una configurazione specifica. I connettori personalizzati richiedono la registrazione dell’applicazione e il consenso amministrativo alle autorizzazioni Graph. In molte realtà il percorso più rapido è partire dai connettori predefiniti in anteprima, attivando il canale di “targeted release” per il proprio account di amministratore.
Quando serve Copilot Studio
C’è poi un terzo tassello che interessa chi costruisce agenti e strumenti su misura. In Copilot Studio i connettori del Power Platform fanno da ponte verso API e sistemi aziendali per compiere azioni, non solo per cercare contenuti. È il luogo giusto quando si vuole permettere a un agente di aprire un ticket, inviare una richiesta a un ERP o leggere uno stato in tempo reale. A supporto arrivano anche i “real‑time knowledge connectors” in anteprima, utili quando non si desidera spostare i dati perché sono sufficienti metadati e struttura per agganciarsi alle basi informative senza duplicarle.
Esempi concreti in azienda
Vendite e prevendita. Una task force prepara una risposta a una RFP con scadenza stretta. Il Gruppo di Copilot riunisce account, solution architect e legale. I connettori portano nel contesto le RFP passate archiviate su SharePoint, i casi d’uso su Confluence e le note dal CRM. Copilot propone una prima architettura della risposta, evidenzia gap informativi, assegna il recupero delle referenze e imposta un sommario coerente con i criteri di valutazione del cliente. Il team esporta in Word per la rifinitura, con le fonti a portata di clic.
Assistenza e operations. Un team ITSM deve capire perché i tempi di risoluzione sono schizzati nell’ultima settimana. Connettendo ServiceNow e il file share dove vivono i post‑mortem, Copilot produce una panoramica dei colli di bottiglia, segnala code impattate, individua gli incident comuni a una change e suggerisce un canovaccio per la retrospettiva. Nel Gruppo di Copilot la discussione converge su due azioni correttive, che diventano attività assegnate e tracciate per il follow‑up.
Marketing e contenuti. La redazione distribuisce i materiali tra Google Drive e SharePoint. Con i connettori l’editor chiede a Copilot di recuperare tutti i materiali sul posizionamento di prodotto utili a un lancio, filtra per trimestre e ottiene un pacchetto con copie approvate, asset grafici e learning interni. Nel Gruppo i responsabili allineano messaggi e tempistiche senza perdersi fra versioni.
Sviluppo prodotto. Una squadra di engineering lavora al grooming del backlog. I connettori a Jira e GitHub Issues permettono di interrogare le issue aperte, raggrupparle per area funzionale, identificare i duplicati e generare una proposta di sprint. Nel Gruppo i tech lead discutono trade‑off, mentre Copilot tiene saldo il contesto, riassume le decisioni e prepara la nota di rilascio.
Risorse umane. Con i connettori a sistemi HR come BambooHR o Workday in anteprima, HR Business Partner e line manager, riuniti nel Gruppo, consultano profili, spostamenti e formazione, poi chiedono a Copilot una bozza di piano di sviluppo per un team con fabbisogno di nuove competenze. Il risultato è una base condivisa da rivedere, non un automatismo cieco.
Come introdurre Gruppi e Connettori Copilot senza farsi male
Il punto non è la tecnologia in sé ma la sua adozione responsabile. Il consiglio è partire da un caso d’uso reale e circoscritto, con sponsor chiari e metriche che misurano il prima e il dopo. Se la necessità è l’allineamento cross‑funzione, i Gruppi offrono un miglioramento misurabile del tempo speso per ricapitolare e del numero di “palla al centro” dopo una riunione. Se la priorità è la ricerca nei sistemi terzi, i connettori spostano l’ago sull’MTTA delle informazioni, cioè sul tempo medio per trovare la fonte giusta. In parallelo il team di sicurezza definisce policy di utilizzo che tengono conto della disponibilità geografica delle funzionalità, dell’uso di account gestiti e della classificazione delle informazioni che possono entrare in contesto.
Sul piano architetturale conviene disegnare il perimetro dei dati che si vogliono portare in Copilot, mappare i permessi e prevedere dove sono necessari external groups per rispettare le ACL del sistema d’origine. Le tempistiche di allineamento dei permessi e le finestre dei full crawl rientrano nel run‑book operativo, così da evitare sorprese nei momenti critici. Per gli agenti che devono agire sui sistemi, Copilot Studio resta la via maestra con connettori Power Platform e controlli granulari sugli ambienti.
Conclusione
Gruppi e Connettori mettono Copilot al centro delle attività professionali non come “magia” generativa ma come collante operativo. I Gruppi trasformano la collaborazione in un flusso continuo e tracciato, riducendo i momenti di smarrimento e gli allineamenti infiniti. I Connettori portano in dote la memoria lunga dell’azienda, senza scardinare i permessi e con una trasparenza che consente di tornare sempre alla fonte. Insieme, abilitano team più rapidi nel decidere e più rigorosi nel documentare, con benefici misurabili su tempi e qualità dei risultati.
Bibliografia
– Microsoft Copilot Blog, “Human‑centered AI” (23 ottobre 2025). https://www.microsoft.com/en-us/microsoft-copilot/blog/2025/10/23/human-centered-ai/
– Microsoft Learn, “Microsoft 365 Copilot connectors overview” (21 luglio 2025). https://learn.microsoft.com/en-us/microsoft-365-copilot/extensibility/overview-copilot-connector
– Microsoft Learn, “Microsoft 365 Copilot connectors gallery” (15 agosto 2025). https://learn.microsoft.com/en-us/microsoftsearch/connectors-gallery
– Microsoft Learn, “Data, Privacy, and Security and Microsoft 365 Copilot connectors” (5 settembre 2025). https://learn.microsoft.com/en-us/microsoft-365-copilot/extensibility/data-privacy-security
– Microsoft Learn, “Use external groups to manage permissions to Copilot connectors data sources” (20 maggio 2025). https://learn.microsoft.com/en-us/graph/connecting-external-content-external-groups
– Microsoft Learn, “Create, update, and delete items in a Microsoft Graph connection” (7 novembre 2024). https://learn.microsoft.com/en-us/graph/connecting-external-content-manage-items
– Microsoft Learn, “Searching and validating indexed content for Copilot connectors” (23 luglio 2025). https://learn.microsoft.com/en-us/microsoftsearch/connectors-index-search
– Microsoft Support, “Use Copilot in Microsoft Teams meetings”. https://support.microsoft.com/en-us/office/use-copilot-in-microsoft-teams-meetings-0bf9dd3c-96f7-44e2-8bb8-790bedf066b1
– Microsoft Support, “Find and add Copilot agents to group chats in Microsoft Teams”. https://support.microsoft.com/en-us/office/find-and-add-copilot-agents-to-group-chats-in-microsoft-teams-4a837195-3d75-438f-a336-840c16a74432
– Windows Blogs, “Copilot on Windows: Connectors and document creation” (9 ottobre 2025). https://blogs.windows.com/windows-insider/2025/10/09/copilot-on-windows-connectors-and-document-creation/
– Reuters, “Microsoft introduces new Copilot features such as collaboration, Google integration” (23 ottobre 2025). https://www.reuters.com/technology/microsoft-introduces-new-copilot-features-such-collaboration-google-integration-2025-10-23/
– The Verge, “Copilot is getting more personality with a ‘real talk’ mode and group chats” (24 ottobre 2025). https://www.theverge.com/news/804122/microsoft-copilot-real-talk-mode-group-chats-features












