Le società di gestione collettiva aprono alla registrazione delle opere create con l’AI. Che significa? Quali sono i limiti e le restrizioni?
Vediamo bene.
Mentre le etichette musicali e alcune piattaforme di AI generativa annunciano i primi accordi di licenza, quali quelli tra Universal Music e Warner Music con UDIO e Stability AI e quello delle tre major con la start-up Klay, le società di gestione collettiva dei diritti d’autore e connessi aprono alla registrazione di brani nei quali l’AI contribuisce alla creazione del contenuto.
Indice degli argomenti
Registrare opere musicali generate con l’AI: l’apertura di ASCAP, BMI e SOCAN
Negli USA e in Canada, seguendo le indicazioni emerse dal Copyright Office, che ha considerato proteggibile un’opera realizzata con il contributo dell’AI, dove l’“espressione umana” rimanga “percepibile”, abbiamo visto giungere l’annuncio delle tre società di gestione collettiva ASCAP, BMI e SOCAN, che comunicano di aver adottato politiche che consentono la registrazione di composizioni musicali parzialmente generate utilizzando strumenti di intelligenza artificiale (AI).
A seguito dell’annuncio le opere potranno ora essere registrate direttamente presso le singole società, secondo regole che selezionano con attenzione quali contenuti possano entrare in repertorio.
Come vengono definite le opere musicali generate con l’AI
Analizzando nel dettaglio le indicazioni delle tre società di gestione (PRO), queste definiscono un’opera musicale parzialmente generata con AI come quella che combina elementi di contenuto musicale generato dall’AI con elementi di paternità umana.
Questa tipologia di opere sarà ora inclusa nei repertori completi concessi in licenza da ciascuna società.
Resta invece l’esclusione per le composizioni musicali create interamente con strumenti AI, che non saranno idonee alla registrazione presso nessuna delle società.
La posizione delle PRO sull’addestramento dei modelli AI
L’allineamento delle policy delle tre principali PRO nordamericane riflette il fatto che autori e compositori, come noto, incorporano sempre più una varietà di strumenti AI nel loro processo creativo e nel flusso di lavoro.
Sebbene un numero crescente di strumenti AI stia addestrando i propri modelli in modo eticamente responsabile, rispettando i diritti dei creatori umani, le tre PRO hanno sottolineato la loro posizione ferma: le aziende tecnologiche che utilizzano opere musicali protette da copyright per addestrare modelli senza autorizzazione, compenso o riconoscimento ai creatori non stanno facendo “fair use”, ma commettendo un furto.
ASCAP, BMI e SOCAN sono state in prima linea nella battaglia per l’applicazione di leggi sul copyright rigorose e hanno difeso con forza i diritti dei creatori musicali nei dibattiti in corso sulle politiche AI negli Stati Uniti e in Canada.
Tutte e tre le PRO hanno appoggiato leggi significative sull’AI, supportato cause legali a nome dei creatori musicali contro l’uso illegale delle loro opere da parte di aziende AI in tutto il mondo e partecipato a iniziative e studi sulle politiche AI, inclusi quelli avviati dall’Ufficio Copyright degli Stati Uniti, dalla Casa Bianca e dal Governo del Canada, tra gli altri.
Europa, Italia e nuove sfide per l’AI nella musica
È noto che in Europa, di recente, una corte tedesca ha accolto l’azione giudiziaria promossa da GEMA contro OpenAI per violazione dei diritti d’autore.
Allo stesso tempo, è prevedibile che tutte le società di gestione si muovano sulla strada della registrazione limitata.
In Italia, SCF, società di gestione dei diritti connessi dell’industria discografica, a seguito dell’approvazione della nuova legge italiana sull’AI, ha previsto l’accoglimento, tra le opere in mandato, di registrazioni musicali realizzate con l’AI ma per le quali il contributo umano resta prevalente.
Queste posizioni sono sicuramente rilevanti perché l’intelligenza artificiale generativa è ormai parte di tutti i processi creativi.
Non va combattuta ma integrata nel mercato con adeguate misure di monitoraggio e trasparenza.
Le dichiarazioni dei vertici delle PRO
“Autori e compositori hanno sempre sperimentato strumenti innovativi nel loro processo creativo, e l’AI non fa eccezione,” ha dichiarato Elizabeth Matthews, CEO di ASCAP.
“Stiamo chiarendo la nostra politica di registrazione per accogliere ora le opere musicali parzialmente generate con AI, perché crediamo che l’AI possa essere uno strumento potente per i nostri membri, purché la legge metta gli esseri umani al primo posto e le aziende tecnologiche rispettino i diritti dei creatori.”
“Questo è un primo passo importante per proteggere la creatività umana mentre le tecnologie AI evolvono, sostenendo al contempo gli autori e i compositori che scelgono di usare l’AI come strumento per migliorare il loro processo creativo,” ha dichiarato Mike O’Neill, Presidente e CEO di BMI.
“Tutti i creatori musicali trarranno beneficio da questo approccio allineato alla registrazione delle opere parzialmente AI, che valorizza adeguatamente il contributo dei creatori e garantisce che siano pagati correttamente.”
“Questo allineamento crea un percorso legale ed etico per l’AI nella musica.
Riconosce che i creatori musicali stanno abbracciando nuovi strumenti, rafforzando al contempo il nostro impegno per ciò che conta di più: il rispetto per il loro lavoro e la protezione della creatività umana,” ha dichiarato Jennifer Brown, CEO di SOCAN.
“Il futuro della musica può accogliere l’AI e rimanere comunque profondamente umano.”
Streaming, opere interamente AI e rischio di mercato
Gli scenari che si aprono sono sicuramente complessi perché, nel frattempo, opere realizzate integralmente con l’AI stanno invadendo le piattaforme streaming e addirittura le classifiche di vendita.
Molti brani sono generati con applicazioni che hanno utilizzato illegalmente contenuti protetti per l’addestramento e qui è fondamentale un presidio efficace delle piattaforme streaming per combattere questo fenomeno che inquina il mercato, mentre dall’altro le piattaforme che proseguono con un’attività in violazione delle norme sul copyright devono essere oggetto di puntuali azioni giudiziarie da parte dei titolari dei diritti.











