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AI Archeo-HUB: la Sardegna al centro dell’archeologia del futuro



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L’intelligenza artificiale rivoluziona l’archeologia con il progetto AI Archeo-HUB, che nasce in Sardegna come laboratorio internazionale per la valorizzazione del patrimonio nuragico

Pubblicato il 30 giu 2025

Pierpaolo Vargiu

Associazione La Sardegna verso l’Unesco



intelligenza artificiale e archeologia

Nel cuore del Mediterraneo, in un’isola che custodisce l’eredità monumentale e spirituale della civiltà nuragica, sta nascendo un progetto che potrebbe diventare un grande motore di innovazione per le nuove tecnologie applicate all’archeologia e alla ricerca storica.

Intelligenza artificiale e archeologia: un progetto ambizioso in Sardegna

Si tratta di AI Archeo-HUB, un polo internazionale per l’applicazione dell’intelligenza artificiale all’archeologia che vede la Sardegna protagonista, non solo per il suo retaggio e il suo patrimonio di bellezze turistiche e ambientali, ma anche per la proiezione verso il futuro.

Lanciato ufficialmente a Cagliari il 12 maggio 2025, AI Archeo-HUB è il risultato di una prestigiosa alleanza tra l’Associazione “La Sardegna verso l’UNESCO”, l’Università di Cagliari, l’Università di Sassari e la Duke University degli Stati Uniti. In quell’occasione è stato sottoscritto un protocollo che unisce competenze multidisciplinari, tecnologie d’avanguardia e una visione condivisa: esplorare il passato per costruire il futuro, facendo dell’archeologia un territorio di frontiera tra memoria e innovazione.

Tecnologie intelligenti per riscrivere la storia antica

L’intelligenza artificiale non è più un orizzonte lontano. È già qui, e nell’ambito dell’archeologia promette di rivoluzionare ogni fase della ricerca: dalla rilevazione satellitare dei siti sepolti alla classificazione automatica dei reperti, dalla decifrazione di antichi linguaggi alla ricostruzione 3D di edifici e contesti ormai perduti. Attraverso algoritmi evoluti, machine learning e realtà aumentata, sarà possibile non solo analizzare e conservare il patrimonio nuragico con una precisione mai vista prima, ma anche offrirne una nuova esperienza immersiva al pubblico, generando un racconto affascinante e partecipato della nostra storia.

Un hub interdisciplinare tra scienza, formazione e cultura

AI Archeo-HUB nasce per essere molto più di un centro di ricerca, ha l’ambizione di rappresentare un laboratorio di innovazione scientifica e tecnologica. Vuole essere uno spazio aperto, accessibile, interdisciplinare. Un hub, appunto, dove si incontrano archeologi, informatici, economisti, architetti del paesaggio, antropologi, designer, comunicatori. Dove si formano nuove professionalità, si sperimentano linguaggi e metodi, si condividono dati e scoperte. Nel programma sono già previsti una summer school internazionale, uno studio neuro-cognitivo sull’arte nuragica e la creazione di un atlante digitale dei nuraghi. Tre azioni che rappresentano un primo passo concreto verso una mappatura intelligente e dinamica del nostro patrimonio.

Sardegna, un museo a cielo aperto pronto a innovarsi

Non è casuale che tutto questo prenda forma in Sardegna. Con oltre 12.000 monumenti nuragici – uno ogni 2 chilometri quadrati – la nostra isola, che ospita almeno altri 4000 monumenti di epoca preistorica, si configura come un sistema archeologico diffuso, unico al mondo. Un museo a cielo aperto, oggi più che mai pronto a parlare al mondo grazie alle tecnologie digitali. Ma la tecnologia da sola non basta: serve una visione. E quella che anima AI Archeo-HUB è la convinzione che l’innovazione possa e debba servire alla crescita culturale, sociale ed economica dei territori. La ricerca diventa così volano di sviluppo, il patrimonio culturale un asset strategico.

Un riconoscimento internazionale che parte dalla scienza

Come presidente dell’Associazione “La Sardegna verso l’UNESCO”, non posso che esprimere soddisfazione e orgoglio per questa tappa fondamentale del nostro percorso. Il riconoscimento della civiltà nuragica come Patrimonio Mondiale UNESCO è un obiettivo che richiede solide basi scientifiche, una narrazione condivisa e strumenti all’altezza della sfida. AI Archeo-HUB rappresenta una risposta concreta a queste esigenze, rafforzando il legame tra comunità locale e orizzonte internazionale, tra identità e futuro.

Una visione condivisa tra etica, tecnologia e sviluppo

La conferenza “Civiltà nuragica e Intelligenza Artificiale”, organizzata a novembre 2024, aveva già acceso i riflettori su un nuovo modo di fare ricerca: integrato, aperto, consapevole delle responsabilità etiche e delle potenzialità globali. Oggi quell’intuizione prende corpo. La Sardegna diventa centro di gravità per studiosi, investitori e appassionati, in una sinergia che potrà portare benefici duraturi per tutto il sistema economico regionale.

L’intelligenza artificiale al servizio della memoria collettiva

L’intelligenza artificiale, se ben orientata, non sostituisce lo studio umano: lo potenzia. Non cancella la memoria: la moltiplica.

AI Archeo-HUB ci invita a pensare che il passato non sia alle nostre spalle, ma davanti a noi, a condizione che tutti ci dimostriamo capaci di leggerlo con occhi nuovi. E in questa prospettiva, la Sardegna non è più periferia, ma un luogo che può aspirare a raggiungere e conquistare una nuova centralità, in Italia come in Europa.

Un patrimonio archeologico da rilanciare con l’innovazione

Sono migliaia i monumenti nuragici, i menhir, i dolmen, le domus de Janas, i pozzi sacri, le tombe dei giganti che punteggiano ogni angolo del territorio della Sardegna. L’isola, anche se pochi lo sanno o lo ricordano, è di per sé il più grande parco archeologico e naturale al mondo, una sorta di museo a cielo aperto con i suoi nuraghi posizionati in posizioni strategiche, soprattutto lungo i litorali o nelle vicinanze di fiumi o torrenti. Costruzioni, spesso intatte, delle prime civiltà esistite in Europa, una sorta di enorme Stonehenge del Mediterraneo ancora tutta da scoprire.

Ogni anno, però, i nuraghi vengono visitati soltanto da circa 550mila persone. Un numero ampiamente migliorabile. Per questo l’Associazione La Sardegna verso l’Unesco porta avanti da anni con decisione la sua campagna per l’ingresso del patrimonio nuragico nella lista dei beni patrimonio dell’umanità. Una azione a tutto campo che punta a rafforzare il racconto di questa cultura millenaria, troppo poco conosciuta in Italia e nel mondo, creando una sorta di nuovo “brand Sardegna” che aiuti l’isola ad attirare turismo 12 mesi l’anno con ricadute economiche su tutte le filiere.

Nuove opportunità per ricerca, formazione e internazionalizzazione

In questo senso l’intelligenza artificiale può contribuire a creare valore aggiunto, può diventare il nostro motore trainante, dandoci anche la grande opportunità di formare giovani ricercatrici e ricercatori a livello internazionale grazie a borse di ricerca che auspichiamo di erogare presto. Siamo orgogliosi che il primo ArcheoHub italiano sull’intelligenza artificiale nasca proprio in Sardegna con l’obiettivo di far crescere la conoscenza scientifica e la narrazione della civiltà nuragica. Per La Sardegna verso l’Unesco è una tappa fondamentale del percorso di riscoperta e valorizzazione dell’antica civiltà sarda, un cammino di consapevolezza che può cambiare la percezione della nostra Isola nell’immaginario collettivo mondiale, moltiplicando le opportunità di sviluppo.

Il potenziale di studio, innovazione e sviluppo sociale ed economico è enorme. Grazie alle nuove tecnologie e alle sfide legate all’innovazione stiamo dando vita a uno straordinario esperimento di collaborazione internazionale che sta già catturando l’attenzione di esperti provenienti da tutto il mondo. Un interesse che rappresenta una ulteriore conferma delle potenzialità dell’antica civiltà sarda come asset per lo sviluppo e la crescita economica della Sardegna.

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