La scelta del Ministro è sbagliata sotto il profilo del metodo, perché ha ascoltato solo gli editori e non gli altri stakeholder (i produttori di tecnologie, i genitori, le associazioni dei consumatori, gli studenti).
Ed è sbagliata sotto il profilo del merito, perché non convince la sua spiegazione (le presunte “pericolosità” dei reader/tablet e la mancanza di dati scientifici sulla validità dello strumento a fini didattici).
Se in mezzo mondo si usano i reader/tablet a scuola, non si capisce perché in Italia sarebbero “non utili” pedagogicamente.
Rinviare la piena digitalizzazione della scuola significa rafforzare gli alibi dei “conservatori” e significa anche “deludere le aspettative” degli studenti e dei genitori che si immaginavano una scuola finalmente al passo coi tempi.











Credo che il ritardo sia giustificato dalla consapevolezza dell’arretratezza delle competenze digitali dei docenti…in media in una scuola chi utilizza le nuove tecnologie e in netta minoranza, deve combattere con le carenze strutturali (mancanza di collegamento a internet, strumentazioni obsolete ecc..) e i commenti dei colleghi che continuano a fare scuola come usava 30 anni fa e oltre…in molte classi sembra che il mondo sia ancora quello della nostra gioventù !!! E sinceramente non vedo molte prospettive…gli insegnanti “dinosauri” non possono andare neanche in pensione!!