“Le macchine sono in grado di pensare?” – si chiedeva Alan Turing in un famoso, citatissimo ma a volte oscuro articolo pubblicato sulla rivista di filosofia Mind nel 1950 e ora riproposto – per la cura, con la traduzione e il commento analitico di Diego Marconi – da Einaudi, conservando il titolo originale di Macchine calcolatrici e intelligenza[i].
l’approfondimento
L’IA e il mito delle macchine pensanti: non è sapere, ma gioco di potere
L’intelligenza artificiale non genera vero pensiero ma esegue calcoli automatizzati. Mancando di coscienza, inventiva e capacità critica, l’IA rappresenta uno strumento di potere del capitalismo che centralizza la conoscenza umana senza produrre autentico sapere
Sociologo della tecnica e del capitalismo

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