Prosegue l’instancabile attività di mappatura delle coperture di rete fissa e mobile per arrivare all’agognato obiettivo di garantire a tutti gli italiani i più elevati livelli prestazionali nei collegamenti a Internet, e non solo, per cogliere a pieno tutte le opportunità della Società dell’Informazione.
L’ultima puntata è costituita dalla “mappatura 2025 delle reti fisse a banda ultralarga” appena completata da Infratel Italia.
L’orizzonte di riferimento è il 31 dicembre 2028 e la mappatura ha riguardato gli interventi attuati o pianificati dagli operatori privati a partire dal 2025, con l’obiettivo di valutare il livello di copertura delle reti fisse NGA (Next Generation Access) in grado di permettere una velocità di picco maggiore di 300 Mbit/s.
Indice degli argomenti
Vincoli, trasparenza e obblighi per gli operatori
Come chiarisce il documento di Infratel, in base agli esiti della mappatura potranno essere definiti ulteriori interventi pubblici come previsto dalla “Strategia italiana per la Banda Ultralarga 2023-2026”. Inoltre, viene ricordato agli operatori come i piani siano espressi “a carattere vincolante”, opportunamente documentati. Al fine di minimizzare il rischio di atteggiamenti opportunistici “di semplice manifestazione di interesse”, gli operatori si devono impegnare a comunicare periodicamente (a fine anno) l’avanzamento dei piani di copertura. Infratel Italia, d’intesa con le Amministrazioni competenti, si riserva la possibilità di intervenire in modo sussidiario dando comunicazione degli eventuali inadempimenti.
Un dettaglio, non marginale, riguarda la definizione di “copertura” dei civici, che è tale solo se “la rete NGA raggiunge il confine della proprietà privata”.Inoltre, almeno una unità immobiliare corrispondente al civico deve essere “passed”, vale a dire che a fronte della richiesta dell’utente finale l’attivazione del servizio deve avvenire entro 4 settimane, senza costi addizionali o straordinari rispetto alla prassi, come previsto dalle linee guida del BEREC.
Copertura prevista al 2028 e criticità residue
Sulla base delle dichiarazioni dei 41 operatori che hanno partecipato alla consultazione è possibile fare un punto, anche se l’universo di riferimento riguarda non tutti i civici italiani (valutati in 35.545.128 unità), ma solo quelli “al netto dei civici del piano Italia a 1 Giga”, vale a dire 28.740.607, che si presume vengano completati – come da piano – entro il 2026.
Per gli amanti della precisione vale la pena di ricordare come l’encomiabile progetto di Database ANNCSU – Archivio Nazionale dei Numeri Civici delle Strade Urbane – sia quasi giunto a compimento, ma non sembra ancora aver reso ufficiale la consistenza dei civici. Difficile poi dimenticare come nell’ambito del piano Italia 1 Giga a seguito dei walk-in i civici oggetto di intervento siano passati da 6,9 milioni a circa 3,4 milioni. Rispetto alla mappatura 2021 sono invece comparsi 2,4 milioni di civici aggiuntivi.
Ritornando all’universo di riferimento (28,7 milioni) il primo dato riguarda il peso dei piani privati, che rappresentano oltre il 60% del totale, per il 58,6% con una copertura fibra ottica e il rimanente 1,7% FWA.
Il secondo dato riguarda il consolidamento della parte legata al piano BUL (“aree bianche”), che viene naturalmente considerato completato entro il 2028 con 5,4 milioni di civici coperti in fibra ottica (18,7%) e 2,2 milioni FWA (7,5%), vale a dire il 26,3% del totale.
Rimangono 2,5 milioni di civici coperti, ma con prestazioni inferiori a 300 Mbit/s e 1,4 milioni di civici non coperti, vale a dire il 13,5% del totale dei civici indagati.

Confronto tra reti private e piani pubblici
Con qualche approssimazione può essere utile ricostruire anche un quadro d’insieme che includa i dati del piano 1 Giga (con i civici originari per tornare al valore di circa 35,5 milioni).
Con questa rappresentazione il contributo delle reti private sale al 68% (sebbene quelle del piano 1 Giga prevalentemente finanziate con risorse pubbliche) e i civici non coperti scendono al 10,9%.

Prossimità delle reti e margini di estensione
Siccome l’esperienza insegna, per cercare di riempire il bicchiere parzialmente vuoto è stata comunque fatta un’ulteriore, interessante, analisi sulla “prossimità delle reti”.
Dei 3,9 milioni di civici non coperti entro il 2028 o coperti da tecnologie che non consentono una velocità di picco di 300 Mbit/s, circa 750 mila, sfortunatamente, presentano una scarsa qualità della coordinata, ma 1,3 milioni sono a meno di 50m da reti che offrono prestazioni compatibili con l’obiettivo strategico e, auspicabilmente, facilmente raggiungibili. Di conseguenza, i civici realmente distanti dalle reti esistenti/previste sono circa 1,8 milioni.
Criticità strutturali e condizioni per la copertura totale
L’ottimismo è il sale della vita, ma è difficile vedere una chiara luce in fondo al tunnel.
La situazione a fine 2024 (al netto dell’avanzamento del piano 1 Giga), sempre secondo la mappatura Infratel, è di una copertura pari al 49,8% (su base 28,5 milioni di civici), di cui il 5,3% FWA BUL, vale a dire con prestazioni non necessariamente compatibili con la soglia dei 300 Mbit/s (il vincolo era 30 Mbit/s).
Considerando l’inviluppo dei piani pubblici e privati sembra emergere comunque un gap di circa il 10% dei civici, al quale va ragionevolmente aggiunta la quota BUL FWA che necessiterà di upgrade. Il totale è ampiamente superiore al 15% dei civici (16,9% per la precisione) e richiederà interventi mirati.
Per trovare la soluzione finale due sono le condizioni. La prima è di migliorare la qualità delle informazioni di base relative ai civici, per evitare di incaponirsi con la copertura di civici inesistenti o privi di rilevanza, concentrandosi sulla copertura delle unità immobiliari realmente di interesse. La seconda è di mantenere un’assoluta neutralità per cogliere al meglio le opportunità dell’evoluzione tecnologica, guardando o meno oltre atlantico.










