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Ospedali sotto la lente: dove l’Italia cura meglio (e dove no)



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Il Programma Nazionale Esiti analizza l’assistenza ospedaliera 2023. Crescono gli interventi di qualità, calano i tagli cesarei, migliora la tempestività dei trattamenti in diverse aree cliniche

Pubblicato il 28 nov 2024

Domenico Mantoan

direttore generale Agenas



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Sviluppato dall’Agenzia su mandato del Ministero, il Programma Nazionale Esiti rappresenta un osservatorio permanente sull’assistenza ospedaliera che, attraverso l’analisi della variabilità dei processi e degli esiti tra soggetti erogatori e tra gruppi di popolazione, consente di monitorare i trattamenti di provata efficacia e produrre evidenze epidemiologiche sulle interazioni esistenti tra assetti organizzativi, modalità di erogazione e performance assistenziali, anche nell’ottica di far emergere eventuali criticità da sottoporre a specifiche attività di audit.

I dati del Programma Nazionale Esiti

I dati PNE del 2024 fanno riferimento all’attività assistenziale erogata nell’anno 2023 da oltre 1.300 ospedali pubblici e privati, e a quella relativa al periodo 2015-2023 per la ricostruzione dei trend temporali.

Questa Edizione, in continuità con la precedente, ha cercato di descrivere i cambiamenti avvenuti a seguito della pandemia e le dinamiche che stanno caratterizzando il ritorno alle attività ordinarie. In particolare, i dati del rapporto evidenziano come nel 2023 il sistema ospedaliero ha fatto registrare un aumento delle ospedalizza­zioni che tornano a quasi 8 milioni (312mila in più rispetto al 2022).

Gli indicatori valutati nel PNE

Nel PNE sono riportate, per i diversi ambiti nosologici, le valutazioni relative ai volumi di attività chirurgica a elevata complessità, all’accesso alle procedure tempo-dipendenti, all’appropriatezza clinico-organizzativa, agli esiti e all’equità delle cure. Tutto questo è stato possibile grazie all’implementazione di ben 205 indicatori (10 in più dell’anno scorso), di cui:

  • 180 relativi all’assistenza ospedaliera (70 di esito/processo, 88 di volume e 22 di ospedalizzazione);
  • 25 relativi all’assistenza territoriale, valutata indirettamente in termini di ospedalizzazione evitabile (14 indicatori), esiti a lungo termine (7) e accessi impropri in pronto soccorso (4).

Area cardiovascolare

Complessivamente aumenta dal 51% nel 2022 al 59% nel 2023 la percentuale di strutture con livelli di aderenza a standard di qualità alti o molto alti (valutazione mediante indicatori PNE treemap). Aumenta la tempestività di accesso (entro 90 minuti) all’angioplastica coronarica nei pazienti con infarto (stemi).

La proporzione di PTCA effettuate entro 90’ ha superato nel 2023 la soglia del 60% prevista dal DM 70/2015, passando da un valore mediano del 57% nel 2022 al 63% nel 2023. Le strutture ad alto volume (≥100 ricoveri STEMI/anno) che hanno garantito un tempestivo accesso alla PTCA a più dell’85% dei pazienti STEMI sono: PO Barone Romeo di Patti (ME), Ospedale di Treviso, Ospedale del Cuore G. Pasquinucci (MS). Sono 5 le strutture tra quelle ad alto volume hanno mostrato valori uguali o superiori alla soglia del DM 70/2015 nel 2023 e nei 3 anni precedenti. Infine, sono 21 le strutture ad alto volume che nel triennio precedente non avevano raggiunto la soglia del DM 70/2015 e che nel 2023 hanno migliorato il loro risultato, raggiungendo o superando tale soglia.

Chirurgia oncologica

Per il tumore maligno della mammella il 77% degli interventi sono stati effettuati in strutture oltre la soglia del DM 70/2015. Nel 2023 sono stati effettuati 66.532 ricoveri per intervento su tumore maligno della mammella (2.500 in più rispetto al 2022). Le strutture con volume di attività uguale o superiore a 150 interventi/anno sono risultate 168 (erano 165 nel 2022), per un valore corrispondente di casistica pari all’85% (era 84% nel 2022). Nonostante il quadro positivo, persiste ancora nel 2023 un numero consistente di struttu­re (201 in totale) con casistiche pari o inferiori a 50 interventi/anno.

Rispetto al tumore maligno del colon, migliora la concentrazione della casistica, ma ci sono ancora margini di miglioramento. Nel 2023 sono stati effettuati 26.154 interventi per tumore maligno del colon. Da considerare come 183 strutture in Italia presentano volumi di attività uguali o superiori a 50 interventi l’anno, per un valore corrispondente di casistica pari al 66%. Il 28% della casistica è trattato in strutture con volumi bassi o molto bassi (<45 int/anno).

Area perinatale

Il numero di parti continua a diminuire nel post-pandemia, seppur in misura minore rispet­to al trend prepandemico: 381.766 parti nel 2023, 11.700 meno del 2022. Un terzo dei punti nascita è sotto il limite dei 500 parti l’anno. Per quanto riguarda la concentrazione dei parti, nel 2023 si è registrato leggero peggiora­mento rispetto agli anni precedenti con una progressiva riduzione del numero di strutture che hanno raggiunto la soglia dei 1.000 parti/anno (136 nel 2023, per un valore corrispondente di casi­stica pari al 62%). Aumentano i punti nascita al di sotto dei 500 parti/anno (137 nel 2023, in cui si concentra l’8% del totale dei parti).

Da osservare come diminuisce la percentuale dei parti con taglio cesareo (TC). Con riferimento ai parti con TC primario, si registra una proporzione pari al 22,7%, in lieve calo dopo la battuta d’arresto nel trend di decrescita osservata nel 2022 (23,1%). Un ulteriore aspetto da considerare riguarda l’ana­lisi per dimensione dei punti nascita e per compar­to (pubblico e privato), da cui emerge un minore ricorso al TC nelle strutture pubbliche (con una differenza rispetto al privato del 10%) e un gradiente inverso per volume di parti. Persiste una marcata eterogeneità interregionale, con uno spiccato gradiente geografico: gran parte delle regioni del Sud ha fatto registrare nel 2023 valori mediani di TC superiori al dato nazionale. Si registra anche una spiccata variabilità intra-regionale, con strutture che superano il 40% in Campania, Sicilia, Puglia, Lazio e Lombardia.

Area muscolo-scheletrica

Per la Frattura del collo del femore migliora la proporzione di pazienti di età uguale o maggiore a 65 anni operati entro le 48 ore, ma gran parte delle strutture rimangono al di sotto della soglia del 60%. Nel 2023, la proporzione mediana di pazienti di età ≥65 anni operati tempestivamente è aumentata rispetto all’anno precedente, arrivando quasi alla soglia del DM 70/2015: 59% rispetto al 53% nel 2022. Per quanto riguarda le variabilità territoriali, molte regioni mostrano valori mediani molto bassi e la quasi totalità delle strutture si colloca al di sotto della soglia del 60% (in particolare in Calabria, Liguria, Basilicata, Umbria. Molise e Sardegna).

Chirurgia generale

Rispetto alla colecistectomia laparoscopica nel 2023 aumentano i ricoveri per colecistectomia laparoscopica: 101.700 interventi, 9mila in più del 2022. Aumenta anche la proporzione di ricoveri con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni: dall’86% nel 2022 all’88% del 2023; si è inoltre ridotta la variabilità tra le strutture sul territorio nazionale, segno di un miglioramento diffuso dei livelli di sicurezza dell’assistenza.

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