Cybersecurity

Identity security, come dimostrare il Roi in azienda



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Comprendere il ritorno sugli investimenti in identity security permette di allineare gli obiettivi di sicurezza a quelli economici, favorendo decisioni consapevoli e sostenibili a livello di direzione aziendale

Pubblicato il 13 ott 2025

Brandon Traffanstedt

senior director Field Technology Office di CyberArk



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La cybersecurity non è più un semplice problema tecnico, ma un investimento cruciale per il successo aziendale.

Per ottenere l’approvazione da parte del management, è però fondamentale rispondere alla domanda chiave: “Qual è il ritorno sull’investimento (ROI)?

La sicurezza delle identità come leva di business

Dimostrare il valore di un programma di sicurezza delle identità significa andare oltre la semplice discussione sulle minacce. Bisogna presentare risultati concreti e misurabili. Un programma efficace riduce i rischi informatici, semplifica la conformità normativa, aumenta l’efficienza operativa e rafforza la resilienza aziendale. Dire semplicemente “non abbiamo subito attacchi” non basta più. Collegando la cybersecurity ai risultati economici, si allineano le priorità tecnologiche con gli obiettivi di business, ottenendo il supporto necessario per proteggere l’azienda e favorirne la crescita a lungo termine.

Come dimostrare il valore degli investimenti in identity security

Quando si tratta di salvaguardare le identità, la posta in gioco è alta, così come le aspettative del top management, che tipicamente richiede prove chiare che gli investimenti nei programmi di sicurezza non siano solo necessari, ma offrano un valore misurabile, che si tratti di riduzione materiale del rischio o di eccellenza operativa. Ma come si dimostra in modo convincente questo ritorno sull’investimento?

I programmi di sicurezza delle identità portano un impatto positivo su diversi fronti. Diminuiscono i rischi informatici, evitando costose violazioni. Facilitano gli audit e la conformità, riducendo lo stress legato alle normative. Ottimizzano i processi, incrementando l’efficienza. E, aspetto cruciale, rafforzano la resilienza aziendale, permettendo di affrontare con successo le sfide poste dall’evoluzione delle minacce e dalle possibili interruzioni operative.

Si inizia esaminando e allineando i valori comuni che probabilmente hanno dato origine al percorso di sicurezza delle identità. Il passo successivo (spesso non considerato a sufficienza) è collegare questi vantaggi a risultati misurabili, uno step indispensabile per essere meglio preparati a mostrare quanto la sicurezza delle identità sia importante, come genera valore a lungo termine per l’azienda e come può aiutare a prepararsi per conversazioni a livello di consiglio di amministrazione.

Le metriche chiave per valutare il ROI della sicurezza

Bisogna individuare delle metriche per dimostrare il valore degli sforzi attuali e futuri e allineare le aspettative tra team operativi e leadership. Non si tratta solo di numeri, ma di elementi a supporto delle parti interessate – dai responsabili di programma ai CISO – per comprendere, misurare e migliorare la postura di sicurezza della azienda.

Programmi di cybersecurity efficaci organizzano metriche e KPI in una struttura gerarchica per soddisfare le esigenze di vari pubblici all’interno dell’organizzazione. Ad esempio, i responsabili di programma hanno bisogno di misurazioni dettagliate e granulari, mentre i responsabili di business richiedono dati che forniscano informazioni più ampie su prestazioni complessive e rischi.

Ciò include i dati sul ROI per comunicare l’efficacia dei programmi di protezione e valore di business. Su questo punto, consentire ai team IT e di sicurezza di essere più efficienti e migliorare la produttività sono risultati significativi per un programma di identity security.

Quali sono le aree più importanti da valutare? Ovviamente, quelle con il maggiore impatto sulla propria attività specifica. Per ogni area della sicurezza delle identità, come la gestione degli accessi, del ciclo di vita, degli accessi privilegiati (PAM), dei secret, la sicurezza delle identità degli endpoint e l’Identity Threat Detection and Response (ITDR), le aziende dovrebbero definire metriche di successo che si allineino a KPI e traguardi specifici nel loro programma.

Queste metriche aiutano le organizzazioni a rispondere alla domanda: “Come stiamo procedendo rispetto al nostro obiettivo?” e dovrebbero allinearsi agli specifici obiettivi definiti con i responsabili del team di sicurezza e mappati alla roadmap del programma.

Ritorni economici e valore operativo misurabile

In passato, abbinare ROI e controlli di sicurezza era, nella migliore delle ipotesi, un’aspirazione, ma le cose sono cambiate. Ottenere un ROI elevato dagli investimenti nella sicurezza delle identità è possibile con un approccio strategico arricchito da capacità avanzate, con una piattaforma di sicurezza delle identità che offra funzionalità complete, come accesso sicuro con credenziali protette e zero standing privileges (ZSP), oltre a esperienza utente nativa e isolamento/brokering di sessione. La scalabilità è un’ulteriore preoccupazione, poiché le aziende devono garantire che la tecnologia possa scalare senza incorrere in costi aggiuntivi. Automatizzare la gestione di una popolazione di identità macchina in rapida crescita è un altro ottimo modo per ottenere ritorni di efficienza in produttività.

Come emerso nella ricerca commissionata a IDC, la sicurezza delle identità può proteggere efficacemente le identità umane e macchina e l’accesso ai carichi di lavoro in ambienti ibridi e multi-cloud, con:

  • Un ROI medio del 309% in tre anni.
  • Un valore annuale di 3,1 milioni di dollari tra miglioramenti alla produttività e riduzione dei costi.
  • Un recupero medio dell’investimento iniziale entro 10 mesi.


Questi ritorni finanziari sono guidati dalla capacità dell’organizzazione di semplificare i processi, migliorare la sicurezza e incrementare la resilienza aziendale complessiva. Aiuta a rilevare, rispondere, correggere e riprendersi dalle minacce basate sull’identità e consente controlli dei privilegi proattivi e dimensionati correttamente per le identità umane e macchina.

Le aziende possono proteggersi meglio dalle minacce cyber e garantire continuità aziendale rivedendo e aggiornando regolarmente i controlli di accesso, implementando il principio del privilegio minimo e utilizzando analisi avanzate per rilevare e rispondere alle minacce in tempo reale.

La visibilità è importante, ma senza remediation significa solo visualizzare il problema senza risolverlo. Dopo aver scoperto account e ruoli e aver analizzato il rischio associato, le aziende dovrebbero proteggerli applicando controlli dei privilegi in linea con il loro rischio, insieme a policy di isolamento di sessione e di accesso coerenti, senza sacrificare l’esperienza utente nativa per mantenere sicurezza e visibilità.

Efficienza e automazione come motori del ritorno

Le organizzazioni dovrebbero concentrarsi su semplificazione delle operazioni e riduzione della complessità per garantire che sicurezza e produttività crescano in egual misura. Questo sforzo include automatizzare le attività di protezione di routine, integrare la soluzione di sicurezza delle identità con altri sistemi IT e fornire ai dipendenti strumenti, formazione e documentazione necessari per operare in modo sicuro ed efficiente.

Quando si ricerca una soluzione di sicurezza delle identità, è opportuno concentrarsi su piattaforme che offrano un’integrazione perfetta con i sistemi esistenti e forniscano supporto completo per le identità umane e macchina. La piattaforma scelta dovrebbe consentire di automatizzare i flussi di lavoro, ridurre l’intervento manuale e migliorare la collaborazione del team, mantenendo al contempo elevati standard di sicurezza. Le organizzazioni devono modernizzare i loro programmi di sicurezza delle identità seguendo l’evoluzione delle minacce, al fine di mantenere un vantaggio competitivo e il miglioramento della sicurezza, della resilienza aziendale e dell’efficienza per i team IT, di sviluppo e di sicurezza della piattaforma sono la principale fonte di ROI per le organizzazioni.

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