la riflessione

Potenza e onnipotenza dell’IA nel capitalismo moderno: il futuro è ancora per tutti?



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Un articolo di John Thornhill sul Financial Times esplora i rischi e i vantaggi dell’IA, evidenziando come la digitalizzazione e la propaganda industriale influenzino la società. Massimo Airoldi, in “Machine Habitus,” discute la socializzazione algoritmica e l’impatto del capitalismo di sorveglianza. La riflessione finale invita a riconsiderare il nostro rapporto con la tecnologia per evitare l’alienazione

Pubblicato il 18 giu 2024

Lelio Demichelis

Sociologo della tecnica e del capitalismo



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Qualche tempo fa il Financial Times si domandava, nel titolo di un articolo di John Thornhill-FT’s innovation editor: Can the AI future work for everyone? E iniziava ricordando come “since the San Francisco start-up OpenAI launched its ChatGPT chatbot in November 2022, millions of users have experienced first-hand the near-magical powers of generative AI. At the click of a mouse, it is now possible to prompt plausible Shakespearean sonnets about a goldfish, or generate fake photographs of the Pope in a puffer jacket, or translate one computer code into another” (“Da quando la start-up OpenAI di San Francisco ha lanciato il suo chatbot ChatGPT nel novembre 2022, milioni di utenti hanno sperimentato in prima persona i poteri quasi magici dell’IA generativa. Con un semplice clic del mouse, è ora possibile creare sonetti shakespeariani plausibili su un pesce rosso, o generare foto false del Papa in giacca a vento, o tradurre un codice informatico in un altro”, ndr).

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