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Identità di genere e GDPR: come esercitare il diritto di rettifica nei registri pubblici



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L’articolo 16 del GDPR garantisce il diritto di rettifica anche per l’identità di genere. La recente sentenza della Corte di Giustizia UE impone nuovi obblighi alle amministrazioni pubbliche e limita l’onere probatorio

Pubblicato il 6 mag 2025

Mario Cucciarrè

Avvocato, Associate – Rödl & Partner, dipartimento di Data Protection, Cybersecurity e Innovation

Elisa Pecorelli

Junior Associate presso il Team Data Protection, Cybersecurity & Innovation di Roedl & Partner



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Il diritto di rettifica, sancito dall’articolo 16 del Regolamento Ue 2016/679 o GDPR, garantisce agli interessati la possibilità di ottenere la correzione di dati personali inesatti o incompleti. Tale diritto si inserisce nell’ambito del principio di esattezza stabilito dall’articolo 5, paragrafo 1, lettera d), del GDPR, secondo cui i dati personali devono essere accurati e, se necessario, aggiornati. Il diritto di rettifica assume particolare rilevanza quando il dato errato può determinare effetti pregiudizievoli per l’interessato, come accade nelle ipotesi di registrazione del gender nei registri pubblici.

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