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Sicurezza delle criptovalute, come custodire password e seed phrase



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Tutto quello che bisogna sapere sulla sicurezza delle criptovalute: la differenza tra password e seed phrase, e come custodirle in modo da proteggere i propri investimenti

Pubblicato il 18 lug 2025

Federico Pecoraro

CEO Chainblock



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La sicurezza delle criptovalute rappresenta una sfida fondamentale, un pilastro senza il quale anche i progetti più promettenti possono trasformarsi in incubi. Ogni investitore, principiante o esperto, deve comprendere che la protezione dei propri asset digitali non dipende solo dal mercato o dalle scelte di investimento, ma anche e soprattutto dalle pratiche di sicurezza quotidiane.

Trascurare la gestione sicura delle password e della seed phrase costituisce uno dei principali fattori di rischio, così come non scegliere metodi sicuri per conservare le criptovalute: un solo errore può infatti portare alla perdita istantanea di un patrimonio in criptovalute accumulato in anni di risparmi e investimenti.

Come scegliere una password sicura per le criptovalute

La password è la prima linea di difesa. Per garantire un livello di sicurezza adeguato, deve essere composta da almeno 12-16 caratteri e includere lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli. Ma non basta: è fondamentale che ogni servizio abbia una password univoca. Riutilizzare la stessa password su più piattaforme è uno degli errori più gravi che si possano commettere. In caso di compromissione di un singolo account, un attaccante potrebbe infatti accedere a catena a tutti gli altri servizi associati, innescando un effetto domino capace di devastare la sicurezza complessiva dell’utente.

Per gestire password complesse in modo pratico e sicuro, gli analisti di Chainblock consigliano di ricorrere a password manager affidabili come Bitwarden, 1Password o KeePass. Questi strumenti consentono di generare password robuste, memorizzarle in un archivio cifrato e accedervi tramite una master password, evitando il rischio di doverle appuntare su fogli, post-it o documenti digitali poco sicuri. È importante ricordare che la master password di un password manager è la chiave di accesso a tutte le altre: deve essere quindi particolarmente lunga e impossibile da indovinare.

Autenticazione a due fattori per criptovalute

Accanto alle password, l’autenticazione a due fattori (2FA) costituisce un’ulteriore barriera di protezione. Applicazioni come Google Authenticator, Authy o Microsoft Authenticator generano codici temporanei monouso che devono essere inseriti dopo la password principale per accedere all’account. Questa tecnologia crea un doppio livello di sicurezza: anche se un attaccante dovesse riuscire a impossessarsi della password, non potrebbe completare l’accesso senza il codice generato in tempo reale dal dispositivo dell’utente. Il 2FA è uno dei sistemi più efficaci per contrastare phishing, furti di credenziali e attacchi mirati: è indispensabile attivarlo su tutti gli account che gestiscono criptovalute, dagli exchange ai wallet software.

Che cos’è la seed phrase per la proprietà delle criptovalute

Più delicata e strategica ancora della password è la gestione della seed phrase, anche nota come frase di recupero. Si tratta di una sequenza di 12, 18 o 24 parole generate al momento della creazione del wallet, indispensabile per ripristinare l’accesso ai fondi in caso di smarrimento, furto o danneggiamento del dispositivo. Chiunque venga in possesso della seed phrase può muovere le criptovalute dal wallet, senza che l’utente legittimo abbia alcun mezzo per impedirlo: la blockchain, infatti, non prevede meccanismi di blocco o revoca. Per questo la seed phrase è la vera “chiave” che stabilisce la proprietà delle criptovalute.

La raccomandazione è di trascrivere la seed esclusivamente su supporti fisici, come carta di buona qualità o, meglio ancora, su piastre metalliche resistenti al fuoco, all’acqua e alla corrosione, strumenti che possono proteggere la frase anche in caso di incendi, alluvioni o altri disastri. La seed phrase non deve mai essere memorizzata su dispositivi connessi a Internet, come computer, smartphone, chiavette USB o servizi cloud: qualsiasi sistema digitale connesso è potenzialmente vulnerabile a ransomware, malware, trojan e keylogger, capaci di intercettare e trasmettere la frase ai criminali.

Fotografare la seed, salvarla come file o inviarla via email, social network o app di messaggistica istantanea è una pratica da evitare categoricamente: anche un solo backup digitale può diventare il punto di ingresso per un attacco irreversibile. La regola è semplice: la seed phrase deve esistere solo su supporto fisico e in nessun caso deve circolare in forma digitale.

I pericoli dei falsi operatori di assistenza per le criptovalute

Un altro rischio spesso sottovalutato riguarda le truffe perpetrate da falsi operatori di supporto tecnico. Hacker e truffatori si spacciano per assistenza clienti di exchange, wallet o piattaforme DeFi, contattando le vittime via email, messaggi sui social o chat di forum, con la scusa di dover risolvere un problema tecnico. Chiedono la seed phrase per “sbloccare” il wallet o “verificare” l’identità dell’utente. In realtà, nessun operatore serio chiederà mai la seed phrase: chiunque la richieda è un truffatore. Diffidare di chiunque chieda informazioni così sensibili è un principio base per evitare furti.

Come fare il test di ripristino del wallet

Gli specialisti consigliano vivamente di effettuare un test di ripristino del wallet prima di trasferire somme ingenti: utilizzare la seed su un dispositivo secondario o su un’app di wallet compatibile permette di verificare che la frase consenta davvero di ricostruire l’account. Questo semplice test, spesso trascurato, può evitare sorprese drammatiche nel momento in cui si renda necessario recuperare il wallet per un guasto o uno smarrimento.

Differenze tra password e seed phrase

Un errore comune è confondere la password con la seed phrase. La password è necessaria per accedere a un account specifico, come un exchange o un wallet software: protegge l’uso quotidiano del servizio. La seed phrase, invece, è la chiave principale per il ripristino integrale del wallet: è universale, e permette di ricreare lo stesso portafoglio su qualunque dispositivo compatibile. Confondere i due concetti può portare a errori drammatici, come credere di poter recuperare un wallet compromesso semplicemente reimpostando la password, quando in realtà l’unico strumento valido è la seed phrase.

Storie che insegnano: il caso di James Howells

La cronaca offre esempi emblematici della centralità della seed phrase. Tra i più noti, quello di James Howells, un ingegnere britannico. Nel 2013 fu gettato per errore un hard disk contenente la seed di 8.000 Bitcoin, oggi valutati centinaia di milioni di euro. L’hard disk finì in una discarica e, nonostante i tentativi disperati di ritrovarlo, i fondi risultano tuttora irrecuperabili.

Come gestire in modo sicuro le criptovalute

Secondo gli esperti di Chainblock, per proteggere in modo adeguato le proprie criptovalute è necessario seguire alcune buone pratiche:

  1. Creare password uniche e robuste per ogni piattaforma, conservandole in un password manager affidabile.
  2. Attivare l’autenticazione a due fattori (2FA) su tutti gli account che gestiscono fondi in criptovalute.
  3. Trascrivere la seed phrase solo su supporti fisici, preferibilmente in backup resistenti a fuoco e acqua, e conservarli in luoghi sicuri e separati.
  4. Non salvare mai la seed su dispositivi connessi a Internet, né fotografarla o condividerla digitalmente.
  5. Eseguire un test di ripristino per verificare la validità della seed prima di movimentare capitali importanti.
  6. Diffidare da chiunque richieda la seed phrase, ricordando che nessuna piattaforma seria la chiederà mai per assistenza.
  7. Tenersi aggiornati sulle migliori pratiche di cybersecurity, partecipando a corsi, leggendo articoli aggiornati e confrontandosi con community serie e verificate.

Perché investire nella sicurezza delle criptovalute

La gestione sicura di password e seed phrase non è un dettaglio secondario né un’opzione facoltativa: è la base su cui costruire un investimento responsabile e protetto dalle principali minacce informatiche. Solo una preparazione adeguata, un’attenzione costante ai dettagli e la conoscenza delle migliori pratiche possono permettere agli investitori di affrontare le sfide del mercato crypto con serenità. Investire nella cybersecurity significa proteggere il futuro dei propri asset digitali, garantendo che gli sforzi e i capitali dedicati a questo settore non vengano vanificati da un singolo errore evitabile.

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