l’analisi sociologica

Smartphone, la prigione invisibile: urge (ri)educare alla presenza



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L’uso pervasivo dello smartphone ha trasformato il rapporto con il corpo, il tempo e le relazioni. Una nuova alfabetizzazione della presenza diventa necessaria per affrontare le conseguenze identitarie, cognitive e sociali dell’iperconnessione quotidiana

Pubblicato il 1 ago 2025

Marino D'Amore

Docente di Sociologia generale presso Università degli Studi Niccolò Cusano



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Lo smartphone, nel tempo, ha manifestato la sua natura eclettica: oggetto ipertecnologico elitario, vettore di socializzazione e parte irrinunciabile della vita quotidiana di miliardi di persone. Esso non viene più percepito come un mero strumento, ma come una vera e propria estensione del nostro organismo, un mezzo attraverso cui si comunica si intessono relazioni, all’interno di uno scenario fluido (Bauman, 2000) che mitiga il confine tra la vita reale e quella digitale (Khanna, 2016).

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