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Cloud region, così innovare sul territorio spinge la crescita del Paese



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Innovazione sul territorio e un centro di eccellenza a Torino: la partnership tra Google Cloud, Intesa Sanpaolo e TIM Enterprise non solo accelera la trasformazione digitale locale, ma assicura anche un controllo strategico sui dati e, con Opening Future, investe in competenze e servizi smart per imprese e PA e per la crescita del Paese

Pubblicato il 1 dic 2025



digital omnibus economia; cloud region

Partire dall’innovazione sul territorio, attraverso l’integrazione tra diversi strumenti tecnologici come Cloud Computing e Intelligenza Artificiale, e puntare sulla formazione per creare nuove competenze digitali è una leva importante per l’avanzamento della trasformazione digitale dell’intero Paese.

In quest’ottica, le cloud region rappresentano una soluzione efficace per il potenziamento infrastrutturale che possa abilitare nuovi servizi smart. Un esempio interessante da approfondire per capirne le potenzialità in Italia è il progetto congiunto tra Google Cloud, Intesa Sanpaolo e TIM Enterprise che punta, con l’iniziativa Opening Future, a far crescere e valorizzare sul territorio le competenze tecnologiche necessarie all’evoluzione digitale del Paese.

Cloud region, come funzionano e i vantaggi

Le cloud region sono aree geografiche specifiche in cui un provider di servizi cloud installa e gestisce i propri data center. Ogni regione è composta da più zone di disponibilità, progettate per garantire continuità operativa anche in caso di guasti locali. I vantaggi legati alla scelta di una cloud region vicina agli utenti sono diversi. Analizziamo i principali:

  • riduzione della latenza: collocare applicazioni e servizi in una regione vicina agli utenti permette di ridurre i tempi di risposta, migliorando l’esperienza d’uso e la fluidità delle operazioni, soprattutto per servizi in tempo reale come streaming, gaming e applicazioni IoT; 
  • resilienza e disponibilità: le regioni includono più zone in cui sono distribuite le risorse, isolate l’una dall’altra, in modo che un’azienda possa continuare a operare anche in caso di guasti hardware, blackout o eventi imprevisti che colpiscono una singola zona, garantendo la business continuity;   
  • conformità a normative e sovranità dei dati: molte legislazioni richiedono che determinati dati rimangano entro confini geografici o siano trattati secondo specifiche regole e le cloud region offrono la possibilità di rispettare questi vincoli scegliendo dove conservare e processare le informazioni; 
  • scalabilità immediata e globale: grazie alla rete internazionale di regioni, le aziende possono espandere rapidamente i propri servizi in nuovi mercati, effettuare il provisioning di risorse aggiuntive in pochi secondi e adattarsi senza interruzioni ai picchi di domanda; 
  • ottimizzazione dei costi: selezionando regioni diverse è possibile beneficiare di differenze di prezzo, ottimizzare il consumo delle risorse ed evitare infrastrutture locali costose da costruire e mantenere. 

Cloud region per l’innovazione dei servizi: il caso Intesa Sanpaolo

Rientra in quest’ottica progettuale la collaborazione tra Intesa Sanpaolo, Google Cloud e TIM Enterprise, un tassello strategico nel rafforzamento della sovranità digitale della banca: Intesa Sanpaolo ha, infatti, migrato una parte rilevante del proprio sistema informativo nelle cloud region italiane di Google Cloud, ospitate nei Data Center di TIM Enterprise.

Elementi di particolare rilevanza sono la residenza dei dati sul territorio nazionale, la disponibilità di controlli di sovranità digitale, ma anche il tema della continuità operativa, garantita dalla separazione territoriale delle due region, a Torino e Milano.

Digitalizzare partendo dalle competenze: il progetto Opening Future

La tecnologia senza know-how a supporto non è una leva efficace di sviluppo. Per questo è importante puntare sulle competenze digitali, sia costruendole ex novo che procedendo con upskilling e reskilling. Un percorso che deve coinvolgere le scuole, l’ambito accademico e le imprese: è quanto si prefigge di fare l’iniziativa Opening Future, progetto congiunto nato dalla collaborazione tra Google Cloud, Intesa Sanpaolo e TIM Enterprise.

Opening Future: il centro d’eccellenza AI e cloud di Torino

Il fiore all’occhiello di Opening Future è il Centro d’eccellenza per l’Intelligenza Artificiale e lo sviluppo del cloud, pensato per ridurre la distanza tra ricerca e integrazione delle tecnologie emergenti in più settori, dalla manifattura al turismo, dalla distribuzione ai trasporti, dalla trasformazione dei centri urbani in smart city ai servizi finanziari.

Al centro del progetto si colloca l’Opening Future Hub, ospitato alle OGR Tech a Torino, una delle principali aree di accelerazione d’impresa a livello nazionale e locale, concepita come hub fisico e digitale in cui si incontrano investitori, istituzioni pubbliche, mondo accademico, aziende di ogni dimensione e stakeholder del sistema produttivo.

In questo spazio, il processo di innovazione diventa tangibile, attraverso sperimentazioni basate su casi d’uso reali che sfruttano il potenziale trasformativo del cloud e dell’Intelligenza Artificiale.

Attorno a questo polo si sviluppa una rete di networking dedicata agli attori dell’ecosistema produttivo locale interessati all’innovazione, con l’obiettivo di tradurre le esigenze del territorio in nuove opportunità di crescita e sviluppo coinvolgendo digital company, Independent Software Vendors, startup, solution provider e system integrator. In questo ambito, Google Cloud, Intesa Sanpaolo e TIM Enterprise mettono a disposizione le loro competenze attraverso workshop divulgativi dedicati all’ecosistema, come l’iniziativa che ha visto coinvolti 20 studenti universitari selezionati per un laboratorio pratico sui Data Center affiancati da tecnici che lavorano nelle due Region italiane di Google Cloud.

Un altro esempio è stato l’incontro “L’intelligenza artificiale che agisce: visioni, strumenti e limiti”, in cui gli esperti di Google Cloud, Intesa Sanpaolo e TIM Enterprise si sono avvicendati sul palco per discutere lo stato dell’arte in materia di Agentic AI, esplorando le potenzialità di una AI autonoma, collaborativa e responsabile. Il successo di questa iniziativa, che ha visto la presenza di oltre 70 partecipanti, ha spinto gli organizzatori a replicare con un secondo appuntamento sul tema che si terrà il prossimo 11 dicembre in modalità ibrida. 

Queste iniziative, avviate nel 2021, sostengono la diffusione delle competenze sull’Intelligenza Artificiale e favoriscono la preparazione di tutti gli attori dell’ecosistema in termini di AI Literacy, con l’obiettivo di creare una rete collaborativa per condividere buone pratiche e azioni preventive e promuovere uno sviluppo etico e sicuro dell’IA.

Articolo realizzato in partnership con Google Cloud – Intesa Sanpaolo – TIM Enterprise 

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