ANPR

Coppola: “Anagrafe Unica scenario preoccupante, ecco cosa emerge”

Pubblicato il 14 Mar 2017

Coppola: “Anagrafe Unica scenario preoccupante, ecco cosa emerge”

Questa settimana concludiamo le audizioni sull’Anagrafe Unica, presso la mia commissione d’inchiesta, e sta emergendo uno scenario preoccupante. Solo Bagnocavallo e, ora, Lavagna hanno adottato ANPR.

E l’hanno fatto adattando i software esistenti e usando web services. Nessuno usa la web app di Sogei, sviluppata apposta, perché dicono che non copre le funzioni necessarie. Con in più il rischio – temono i Comuni- di dover reinserire i dati nell’altro sistema.

Emerge che non è stata fatta un’analisi di progettazione sufficiente, una mappatura delle funzioni usate dagli attuali software.

Di conseguenza ci sono problemi nell’accesso all’ANPR. Si è sottovalutata anche la questione bdella onifica dei dati, che in molti casi sono sporchi.

Anche per il ministero interno il lavoro sulla web app non è finito. Bisognerà inoltre estendere l’anagrafe ai dati dello stato civile e della leva, come richiesto da un decreto 2015.

Quindi adesso il lavoro in corso, per far funzionare l’ANPR, vede impegnati Sogei e il team digital di Piacentini, speriamo con risultati migliori di quelli avuti finora.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

guest

5 Commenti
Più recenti
Più votati
Inline Feedback
Vedi tutti i commenti
Roberto Costantin
Roberto Costantin
8 anni fa

Abbiamo buttato via dieci anni di cooperazione applicativa, personalmente la segue dal 2003 e no ho viste di tutti i colori.
L’ANPR poteva/doveva essere il tipico esempio di cooperazione applicativa!
Condivisibile il principio di un DB centralizzato che certifica il dato e lo distribuisce per la consultazione e le elaborazione necessarie alle finalità e funzioni dell’utilizzatore finale abilitato.
Si doveva però, per diversi motivi (investimenti, conoscenza, facilità di utilizzo ecc.) lasciare ai comuni l’utilizzo del proprio gestionale con l’unico obbligo di integrarsi in cooperazione applicativa con l’ANPR.
Un gestionale centralizzato non riuscirà mai a sostituirsi a decenni di SW adattato e in alcuni casi tagliato su misura alle necessità del comune. Concettualmente questa è stata la mossa sbagliata.

GiulianoBastianello
GiulianoBastianello
8 anni fa

Lasciate fare alle Grandi Compagnie del software, a quelle che lottano tra loro per difendere, con ogni mezzo, (ripeto per chi non avesse capito: con ogni mezzo) piccoli monopoli conquistati più con azioni commerciali e politiche che con vero pregio degli applicativi. Basta andare a controllare cosa si intende e come si attua concretamente l’interoperabilità.

Brubo55
Brubo55
8 anni fa

Condivido parola per parola. L’interoperabilità tra software è la più grande bestemmia in quanto lotta contro grandi interessi. La mancanza di interoperabilità la pago caramente ogni giorno che lavoro.

Articoli correlati