Istruzione

Ferri (Bicocca): “Ma la ministra Carrozza va contro l’Europa”

Pubblicato il 30 Gen 2014

Paolo Ferri

Professore Ordinario di Tecnologie della formazione, Università degli Studi Milano-Bicocca

Ferri (Bicocca): “Ma la ministra Carrozza va contro l’Europa”

Mi paiono demenziali le dichiarazioni della ministra Carrozza sul fatto che non servirebbe insegnare il digitale. Le competenze digitali sono uno degli otto obiettivi del processo di Lisbona sulla convergenza dei sistemi scolastici.

Saranno pure competenze traversali, ma l’istruzione e cittadinanza digitale sono imprescindibili.

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nicoleffe
nicoleffe
11 anni fa

Le competenze digitali sono un’acquisizione trasversale durante il percorso di vita, non solo scolastica, di ogni individuo del terzo millennio! Casomai si deve evitare il divario che può crearsi tra scuola e realtà vissuta dovuto alla forte presenza, nella scuola, di generazioni precedenti al digitale: qui un problema forte di formazione c’è!
In ogni caso ciò non toglie che si possano introdurre, per scelta delle scuole autonome, progetti dedicati ad implementare, specie nella scuola primaria, un approccio creativo che implica conoscenze più approfondite rispetto ad un semplice utilizzatore-giocatore: e per questo serve che gli adulti, tra i quali gli insegnanti, siano competenti ad un grado più elevato dell’attuale … anche nella migliore delle ipotesi!

paoloferri
paoloferri
11 anni fa

Forse l’aggettivo “demenziale” è eccessivo ma a mio avviso ogni dichiarazione che va nella direzione di un rallentamento del processo, “necessarissimo”, finalizzato a colmare il digital divide nella scuola italiana è un freno all’innovazione. Siamo in ritardo di 15 anni sugli stati più avanzati. E’ vero che ci voglio le risorse per formare gli insegnanti. E’ vero che la trasversalità è una necessità nel campo delle competenze digitali. Ma non è possibile che questo governo continui a fare lo struzzo sulla necessità di ingenti investimenti in questo settore … . In Turchia come potete leggere qui http://nova.ilsole24ore.com/progetti/modelli-di-digitalizzazione-di-classe il governo sta investendo 3 miliardi di dollari nella Scuola 2.0. In Italia siamo solo alle dichiarazioni … su questo come sui contenuti digitali … che dire ….

Attilio A. Romita
Attilio A. Romita
11 anni fa

Qualche mese fa, a seguito di una dichiarazione del Ministro Carozza, scrissi http://www.attilioaromita.com/2013/08/ebook-leggende-realta-e-ministri-pi.html che si concludeva con il commento: “Ebook, ultime novita…fors al Ministero Pubblica Istruzione dovremo passare dal Ministro Carozza (a cavalli) al Ministro Ferrari(F1)!”.
Quanto poi agli altri commenti presenti sull’argomento, vorrei provare a chiarire un punto.
E’ sicuramente giusto che una programmazione strutturata sia il metodo migliore per ottenere i migliori risultati, ma per far questo occorrono tempo e risorse. Al momento attuale, forse, potremo trovare risorse reindirizzando alcune scelte, ma sicuramente non possiamo aspettare altro tempo perchè questo questa attesa allargherebbe il gap in modo irreparabile. Il mio parere, valga quel che vale, è che si applichi quello che nel mondo industriale si chiama training on the job senza tanti infingimenti culturalideologici che nascondono soltanto una scarsa voglia a di prendersi delle responsabilità.

Piero62
Piero62
11 anni fa

Il succo del discorso del Ministro è un altro, e lei lo ha capito benissimo (…). Il digitale sia nell’Amministrazione Pubblica che nel settore privato è usato da analfabetici informatici. Sarebbe come assumere insegnanti che non sanno leggere nè scrivere. Lei sa che molti insegnanti si fanno compilare il Registro elettronico da terze persone a pagamento o dai propri figli? Prima bisogna alfabetizzare gli insegnanti, magari istruirli anche sull’inglese.

NelloIacono
Autore
NelloIacono
11 anni fa

Le dichiarazioni della ministra Carrozza non sono demenziali, ma sono del tutto all’interno della corrente di pensiero attuale per cui non si insegna la tecnologia ma “con” la tecnologia. Non si insegna l’uso di Internet in astratto, ma “come” utilizzare Internet nelle diverse discipline. Sorprende che ci sia ancora questo fraintendimento e che su una dichiarazione direi ormai scontata ci siano reazioni di questo tipo.

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