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Alla ricerca della coscienza artificiale: sfide e nodi etici



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L’evoluzione dei modelli di linguaggio (LLM) basati su algoritmi Transformer ha intensificato il dibattito sulla coscienza artificiale. Studi e teorie si dividono sull’interpretazione della coscienza e sulla sua possibile emulazione nell’IA. Nonostante il crescente interesse e le ricerche, la questione rimane aperta, tra approcci scientifici divergenti e profonde implicazioni etiche

Pubblicato il 12 mar 2024

Riccardo Manzotti

Ordinario di Filosofia Teoretica, IULM, Milano



intelligenza artificiale

A partire dal 2017, l’irrompere dei modelli di linguaggio di grandi dimensioni o LLM basati su algoritmo Transformer (Vaswani, Shazeer et al. 2017) ha posto con sempre maggiore urgenza il problema della coscienza. Riviste autorevoli come Nature hanno dato voce alla richiesta, avanzata da molti, di rispondere alla domanda se questo tipo di IA abbia o meno qualcosa di simile alla coscienza (Lenharo 2023). Il fatto che l’IA disponga di una competenza linguistica che, fino a ieri, era considerata la manifestazione di una mente cosciente, pone la domanda: l’IA è o sta per diventare cosciente?

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