Ci sono giorni che uno, mancando alternative perché l’appartamento è al secondo piano, vorrebbe spostare il muro portante a testate. Sono quei giorni in cui non bastano nemmeno i concerti di Corelli, che pure sono spesso la mia ancora di salvezza.
In quei giorni, puntualmente, dagli abissi della memoria emerge un brano di Douglas Adams, che restituisce la giusta dimensione di farsa all’assurdità della vita quotidiana. Oggi è uno di quei giorni.
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Dal chatfishing all’ufficio: il filo dell’assurdo
Leggevo con un certo disgusto di come ultimamente le persone usino chatGPT per andare a rete sulle app di incontri. Quello che apparentemente si chiama chatfishing non fa che rinforzare la mia convinzione che sarebbe molto più semplice ammettere che si cerca un compagno di letto, il giorno tale, dalle alle, caratteristiche, misure, astenersi fumatori, mammoni e madonnine infilzate, incarico eventualmente rinnovabile.
Finito quello spettacolo di umana miseria, siccome non c’è limite al peggio, mi cade l’occhio su un’altra notizia dell’apocalisse: Copilot per Excel.
Fogli creativi: numeri generati, grafici impeccabili
A quanto pare, ora è possibile chiedere a Copilot di generare un foglio elettronico, completo di dati inventati e grafici, con la stessa facilità con cui gli chiediamo una ricetta.
Non so a chi sia venuta l’idea balzana di associare un motore generativo non deterministico a un foglio elettronico, ma quando si tratta di Microsoft, sono anni che non mi stupisco più di nulla.
Se fino ad oggi abbiamo visto i modelli linguistici all’opera nel settore legale e accademico, con precedenti e citazioni inventati di sana pianta, adesso potremo finalmente vedere tutta la loro potenzialità all’opera nel settore aziendale.
In azienda, finora, l’applicazione dei modelli linguistici a PowerPoint non ha portato grandi differenze, forse perché il livello di sofisticazione è già altissimo. Intere carriere sono state e continuano ad essere forgiate a colpi di PowerPoint strategici, senza che sia più necessario alcun contatto con il lavoro.
L’IA in azienda tra powerpoint e statistica elastica
Per chi invece al massimo usa PowerPoint come contenitore di elementi quantitativi, fino ad oggi c’era poco da fare, i numeri sono quel che sono, e sebbene mentire con la statistica sia una delle qualità fondanti di una carriera stellare, non tutti quelli che hanno la necessaria elasticità morale hanno anche le competenze matematiche per non farsi cogliere in flagranza.
Per tutti questi, Microsoft ha pensato a Copilot per Excel. Il programma più abusato da chi non riesce a capire cosa sia un database, adesso ha un nuovo assistente creativo.
Un altro glorioso capitolo nella guerra contro la cultura umana.
Io, che mi ricordo ancora del ruolo di PowerPoint nell’esplosione del Challenger, spero nel meglio ma mi aspetto il peggio.
Da cui il desiderio di modificare la pianta dell’appartamento a testate di cui parlavo all’inizio.
E puntualmente, dicevo, dagli abissi della memoria, mi arriva in soccorso Douglas Adams, e non posso fare a meno di ridere.
Reason: decisioni prima, logica dopo
Nel romanzo “Agenzia Investigativa Olistica Dirk Gently”, oltre ad alcune pagine fantastiche sul senso filosofico dello sviluppo del software, a un certo punto si parla di un programma e di come il management ne abbia stravolto il senso, con ottimi risultati economici.
Nello spezzone che segue, Richard MacDuff, capo programmatore alla WayForward Technologies, parla del programma chiamato Reason. Il suo interlocutore è Reg, uno strano professore, e Gordon, Gordon Way, è il fondatore dell’azienda in cui Richard lavora.
La traduzione è mia per motivi di diritti.
“[Reason…] era una sorta di programma al contrario. È divertente come molte delle idee migliori siano semplicemente vecchie idee al contrario. Vedi, sono già stati scritti diversi programmi che aiutano a prendere decisioni ordinando e analizzando correttamente tutti i fatti rilevanti, in modo che questi portino naturalmente alla decisione giusta. Lo svantaggio di questi programmi è che la decisione a cui portano tutti i fatti correttamente ordinati e analizzati non è necessariamente quella che si desidera.”
“Sìììì…?” disse Reg dalla cucina.
“Ecco, la grande intuizione di Gordon è stata quella di progettare un programma che consentisse di specificare in anticipo quale decisione si desiderava prendere e solo allora fornirgli tutti i fatti. Il compito del programma, che svolgeva in modo impeccabile, era semplicemente quello di costruire una serie plausibile di passaggi logici per collegare le premesse alla conclusione.
“E devo dire che ha funzionato alla grande. Gordon è riuscito a comprarsi una Porsche quasi immediatamente, nonostante fosse completamente al verde e un pilota senza speranza. Nemmeno il suo direttore di banca è riuscito a trovare difetti nel suo ragionamento. Perfino quando Gordon l’ha distrutta tre settimane dopo.”
“Cielo. E il programma ha venduto molto bene?”
“No. Non abbiamo mai venduto una sola copia.”
“Mi stupisce. A me sembra un vero successo.”
“Lo era”, disse Richard esitante. “L’intero progetto è stato acquistato, in blocco, dal Pentagono. L’accordo ha posto WayForward su una base finanziaria molto solida. La sua base morale, d’altra parte, non è qualcosa su cui mi appoggerei troppo. Recentemente ho analizzato molte delle argomentazioni a favore del progetto Star Wars e, se sai cosa cercare, lo schema degli algoritmi è molto chiaro.
“Tanto che, guardando alle politiche del Pentagono negli ultimi due anni, penso di poter essere abbastanza sicuro che la Marina degli Stati Uniti stia utilizzando la versione 2.0 del programma, mentre l’Aeronautica Militare, per qualche motivo, ha solo la versione beta 1.5. Strano, vero?”
Il costo della verifica e la trappola dei costi sommersi
Ormai da anni l’industria dell’IT ha deciso che abbassare i requisiti di ingresso è più redditizio che sviluppare prodotti per i professionisti. Questo, per esempio, è il motivo per cui le tastiere e i mouse “professionali” si trovano nella sezione videogiochi.
Con i modelli linguistici il peracottaro e il sicofante aziendale hanno in mano uno strumento con cui produrre testo convincente senza lasciarsi limitare dalla realtà dei fatti, che se non ci sono si inventano. Con Copilot per Excel, ora possono anche generare numeri a sostegno di qualsiasi tesi, e accompagnarli con grafici professionali e animazioni.
Tanto, nessuno controlla mai i dati, e una volta che l’idea è venduta, la fallacia dei costi irrecuperabili, (o sunken costs se vogliamo fare i fighi), trasformerà l’intero Consiglio di amministrazione nel suo miglior difensore, in barba a qualsiasi fallimento.
La “teoria della montagna di merda”: asimmetria tra produzione e confutazione
C’è una cosa che Uriel Fanelli chiama “teoria della montagna di merda“, secondo la quale produrre argomentazioni fittizie è molto più semplice che smontarle. Nei termini usati dallo stesso autore
Un idiota può produrre più sterco di quanta tu non possa spalarne.
E questo, molto semplicemente, perché la competenza costa più dell’incompetenza, e l’unico metro di giudizio aziendalmente accettato è quello economico.
La bolla IA e i suoi sacerdoti
A me sembra che con l’arrivo dei modelli linguistici le montagne di merda diventino più frequenti e più alte. Non credo ci si possa fare niente, tutti gli incentivi vanno in quella direzione, e come ho detto spesso, l’atteggiamento premiante in termini di carriera è di essere vigorosamente, sfacciatamente a favore dell’introduzione della cosiddetta “intelligenza artificiale” in tutto. Almeno fino a quando la bolla dell’IA scoppierà. E scoppierà.
E quando lo farà i grandi sacerdoti dell’IA saranno troppo esposti per riciclarsi. Loro dovranno andare a fondo. In termini relativi, chiaramente, visto che affonderanno nei loro miliardi.
Ma tutti i loro seguaci venditori di fumo dovranno trovare un altro carro su cui saltare. E lo troveranno, perché sono esperti nel riciclare la propria nullità. Intanto, tutti noi che abbiamo anteposto le competenze alla carriera toccherà ricostruire dalle macerie, come sempre. Magari come consolazione potremo fare il tiro a segno mentre saltano.











